In Italia si verificano perdite di metano da 25 impianti: la denuncia di Clear Air Task Force

A documentare le fuoriuscite di metano dagli impianti di stoccaggio e distribuzione distribuiti su tutto il territorio nazionale è stato un attivista dell’ong statunitense grazie all’utilizzo di una termocamera a infrarossi. Occorrono interventi per ridurre le emissioni di questo potente gas serra.
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Federico Turrisi 19 Agosto 2021

In Italia non si pone mai troppa attenzione su un problema che non è sotto i nostri occhi, ma che è in grado ugualmente di creare danni enormi, aggravando l'inquinamento atmosferico e la crisi climatica: stiamo parlando delle perdite di metano dagli impianti di stoccaggio e distribuzione del gas. Negli scorsi mesi James Turitto, attivista dell'organizzazione ambientalista americana Clear Air Task Force, è andato in giro per il nostro Paese a monitorare le fuoriuscite dalle centrali con una telecamera termica a raggi infrarossi (capace cioè di mostrare gas non visibili a occhio nudo).

Risultato? Sono state rilevate emissioni da 25 impianti di 11 regioni italiane: si tratta in particolare degli impianti di Bordolano, Fornovo, Ripalta, Garaguso, Pineto, Sabbioncello, Panigaglia, Torrente Tona, Roseto, Ripalta, Falconara, Melizzano, Fiume Treste, Centro Oli Tempa Rossa, Candela, Moliterno, San Potito e Cotignola, Fano, Sergnano, Cavone, Minerbio, Terranuova Bracciolini, Masseria del Capitano, Gallese, Santo Stefano.

Se ti sembra una questione di poco conto, ti sbagli. L'anidride carbonica non è l'unico gas a effetto serra. Certo, la famigerata Co2 è il gas che troviamo attualmente in concentrazione più elevata nell'atmosfera, ma il metano è 84 volte più potente nell'intrappolare il calore in un periodo di 20 anni rispetto all'anidride carbonica, contribuendo in maniera rilevante al surriscaldamento globale.

Le emissioni di metano in atmosfera provengono in gran parte dall'industria zootecnica (dall'allevamento di bestiame, per intenderci), ma l'indagine di Clear Air Task Force mostra come non siano affatto da trascurare le fuoriuscite di metano che avvengono lungo tutta la catena di trasporto e distribuzione del gas: dai serbatoi alle stazioni di compressione, passando per i tubi di sfiato. Da anni l'ong si batte affinché i governi introducano misure più severe per limitare le perdite di metano: se qualche piccolo successo è stato ottenuto in Messico, Canada e in alcuni stati Usa, ora l'appello a intervenire in maniera più incisiva è rivolto all'Unione Europea e all'Italia.