Inquinamento organico: quali sono le sostanze tossiche per la tua salute e per l’ambiente

Quando si parla di inquinamento organico ci si riferisce all’effetto tossico, per l’uomo e l’ambiente, di alcune sostanze identificate come POPs, acronimo inglese per inquinanti organici persistenti. Si tratta di pesticidi o di composti creati dalle attività industriali dell’uomo che vengono trasportati nell’ambiente dal particolato atmosferico o dalle correnti marine contaminando gli ecosistemi e l’uomo stesso.
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Kevin Ben Alì Zinati 29 Maggio 2020

Inquinamento organico? Immagina delle sostanze a base organica resistenti alla degradazione biologica e chimica, semivolatili e quindi in grado di raggiungere grandi distanze, capaci di farsi assorbire dagli organismi viventi e soprattutto tossici per l’uomo, per gli animali e per l’ambiente in generale. Ecco, questi sono i Persistent Organic Pollutants o POPs, acronimo dall’inglese con cui vengono identificati genericamente gli inquinanti organici persistenti, i principali responsabili di questo tipo di inquinamento. Forse non sapevi che sono dei composti chimici a base di carbonio, per la maggior parte prodotti delle attività industriali con cui l’uomo ha contaminato quasi tutti gli ambienti, dall’aria all’acqua oltre agli organismi che li popolano. Non è rimasto escluso l’uomo stesso, venuto in contatto con i POPs sia attraverso prodotti contaminati sia a causa della sovraesposizione a cui è stato sottoposto per generazioni, con effetti tossici acuti e anche cronici. La produzione, l’uso, l’esportazione e l’importazione dei POPs è regolata dalla Convenzione di Stoccolma, adottata nel 2001 ed entrata in vigore dal 2004.

Cos'è

L'inquinamento organico è causato dagli inquinanti organici persistenti o POPs. Sono un insieme di sostanze tossiche per l’uomo e l’ambiente che vengono classificate in base a quattro caratteristiche:

  • persistenza: ossia la capacità di resistere alla degradazione biologica, chimica e fotochimica;
  • bioaccumulo: la capacità di accumularsi nel tessuto adiposo degli organismi viventi come pesci, uccelli predatori, mammiferi e umani;
  • mobilità nell’ambiente: la possibilità di essere trasportati per via atmosferica per lunghe distanze;
  • tossicità: capacità, dunque, di causare danni all’uomo e all’ambiente anche sul lungo periodo.

La diffusione dei POPs è conseguente allo sviluppo dell’industria della chimica organica dei primi anni del 900, quando la sintesi di queste sostanze ha visto, in parallelo, la loro commercializzazione in Europa e in Nord America. Dagli anni '70, quando ormai i POPs avevano raggiunto gran parte delle regioni del mondo, si cominciò a limitarne l’uso ma contemporaneamente le attività di produzione e di utilizzo di queste sostanze si trasferirono nei paesi in via di sviluppo: gli inquinanti organici persistenti diventarono così un problema globale.

Persistenza

La prima caratteristica di queste sostanze organiche è la loro persistenza alla degradazione all’interno degli ambienti in cui si trovano. Questo valore viene espresso dal cosiddetto “tempo di semivita”, ovvero il numero di ore, giorni, mesi o anni che serve prima che l’inquinante dimezzi la propria concentrazione in un determinato ambiente. I POPs che si trovano nel terreno o negli ambienti marini sono sottoposti principalmente alla degradazione microbica mentre quelli che si trovano nell’atmosfera dipendono dall’intensità della luce del sole.

Bioaccumulo

Siccome non sono solubili in acqua, gli inquinanti organici persistenti si accumulano facilmente all’interno di organismi viventi, viaggiando attraverso tutte le possibili vie di assorbimento. A causa, come ti ho detto prima, dell’alta resistenza alla degradazione chimica e biologica, i POPs tendono a preferire gli strati adiposi come percorsi per accumularsi negli organismi. La capacità viene definita “bioaccumulo” ed è quantificata dal rapporto tra la concentrazione di POPs nell’organismo e quella nell’ambiente esterno. Il livello di bioaccumlo è strettamente correlato alle caratteristiche del composto organico e alle capacità dell’organismo di eliminarlo. I POPs, come puoi immaginare, si diffondono quindi insieme agli organismi.

Semivolatilità

I POPs sono delle sostanze con una ridotta mobilità intrinseca. Quando evaporano dalle zone più calde delle superfici terrestri e acquatiche, vengono trasportate insieme al particolato atmosferico in altre zone, più fredde. In oltre, i POPs nell’oceano possono essere trasportati dalle correnti marine verso zone remote come quelle artiche ma possono viaggiare anche trasportati dai pesci e dagli uccelli migratori.

Tossicità

Ti parlerò dei rischi che gli inquinanti organici persistenti portano con sé più avanti, qui comincio però ad anticiparti che i POPs possono danneggiare il tuo sistema immunitario e sono in grado di provocare anche disordini neurologici e comportamentali oltre ad essere tra le cause di diversi tumori.

Quali sono gli inquinanti organici persistenti

Alcuni POPs sono il prodotto non desiderato di processi industriali, altri sono immessi nell’ambiente in seguito a incidenti, altri ancora sono dispersi nell’ambiente intenzionalmente sotto forma di pesticidi. Tutte le sostanze che possiedono le quattro caratteristiche che ti ho citato prima vengono considerate inquinanti organici persistenti e, per questo, vengono suddivise in tre categorie:

  • pesticidi: qui trovano spazio soprattutto l’aldrin, sostanza usata spesso contro termiti, cavallette e altri insetti; altri insetticidi come il clordano, il DDT, il dieldrin, l’endrin, l’eptacloro, l’esclorobenzene, l’esaclorocicloesano, il mirex e il toxafene;
  • prodotti industriali: mi riferisco al PCB, ovvero composti di policlorobifenili presenti spesso nelle vernici o nella plastica; l’esabromobifenile;
  • sottoprodotti non desiderati: si tratta delle purtroppo note diossine e i furani, prodotti derivate dai processi industriali dalle attività degli inceneritori.

Una delle zone italiane dove vi è un'alta concentrazione di POPs è il Mar Mediterraneo, non solo per il trasporto atmosferico dei pesticidi. Sulle sue coste, infatti, sono presenti diverse industrie chimiche ed estrattive che producono enormi quantità di rifiuti industriali tra cui gli inquinanti organici persistenti che finiscono nelle sue acque direttamente oppure attraverso il trasporto dei fiumi e degli affluenti.

Gli incidenti

Oltre all’utilizzo di pesticidi, forse avrai sentito parlare di inquinamento organico in seguito ad alcuni grandi e pericolosi incidenti ambientali.

Uno di questi è avvenuto in Italia, tra i comuni di Meda e Seveso, nella provincia lombarda di Monza e Brianza. Qui un reattore dell’azienda chimica ICMESA andò in avaria provocando una nube tossica di TCDD, la diossina più pericolosa mai conosciuta dall’uomo. L’incidente è tra i dieci più pericolosi disastri ambientali della storia dell’uomo.

Un altro esempio fu l’intossicazione avvenuta negli anni '50 in Turchia dovuta ad HCB, un composto tossico utilizzato come fungicida, nel trattamento del legno e che si forma come sottoprodotto non desiderato durante alcuni processi ad alta temperatura. Nel 1954 più di 3000 persone consumarono grano per la semina trattato con HCB: il tasso di mortalità fu del 14% e del 95% nei bambini che l’avevano assorbito l’HCB attraverso la placenta o l’allattamento

I rischi

Oltre ai danni ambientali e alla vita di diversi ecosistemi, gli effetti dell'inquinamento organico da POPs sono molto pericolosi soprattutto sull’uomo. Questi possono portare, per esempio, allo sviluppo di diversi tumori e i tessuti più sensibili sono il seno, i testicoli e la prostata. Inoltre, una lunga esposizione ai POPs potrebbe causarti anche delle allergie e dei seri danni al sistema nervoso centrale e periferico oltre a disturbi dell'apparato riproduttivo e del funzionamento del sistema immunitario. Visto l’elevato grado di tossicità, la loro produzione e utilizzo sono regolamentati dalla Convenzione di Stoccolma, entrata in vigore ufficialmente in Europa a partire dal 2004.

La legge

La Convenzione di Stoccolma sugli Inquinanti Organici Persistenti mira a limitare il più possibile la diffusione e il conseguente rischio d’inquinamento legato a queste sostanze altamente tossiche per l’uomo e l’ambiente.

Inoltre, è compito della Convenzione sorvegliare anche l’importazione e l’esportazione dei POPs oltre ad tenere monitorata la lista delle sostanze ritenute inquinanti. Nel 2019 è stata aggiornata con l’introduzione di norme ancora più severe che garantiscono una migliore protezione da queste sostanze.

Fonti | Ministero dell'Ambiente; Convenzione di Stoccolma; Enea