Isca, l’isola di Eduardo de Filippo, sarà aperta al pubblico: cosa puoi vedere su questo piccolo gioiello

Il piccolo isolotto di Isca, sempre stato privato da oltre un secolo, sarà finalmente visitabile per due volte al mese a partire dall’estate del 2024. Qual è la sua storia e perché è stato possibile trovare l’accordo con il Ministero della Cultura?
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Mattia Giangaspero 12 Marzo 2024

In Italia esiste una piccola isola che da secoli non è mai stato possibile visitare. Un territorio nascosto a cui non era consentito l'accesso (poiché privato), ma adesso, grazie a un accordo con il ministero della Cultura, sarà possibile visitare due volte al mese. La svolta storica riguarda Isca, l'isolotto vicino al Fiordo di Crapolla di Massa Lubrense, in piena Area marina protetta di Punta Campanella. La possibilità di visitare l'isola (anche se non sempre), è stata resa possibile grazi al lavoro della Soprintendenza dell’area metropolitana di Napoli che per qualche anno ha portato avanti ricerche e studi archeologici sul posto. Infatti l‘accordo con il MIC riguarda proprio la valorizzazione ambientale del magico luogo che ha assunto valore grazie alla sua storia.

Il fascino di Isca e la sua storia

Isca vedendola da lontano più che un'isola sembra quasi un grandissimo scoglio che se ne sta in disparte e si limita ad osservare immobile il via vai di turisti che, con le loro barche, viaggiano per tutta la costiera amalfitana. Isca venne acquistata da Eduardo De Filippo nel 1949 e il famoso attore, regista e scrittore sceglieva di rifugiarsi lì per scrivere alcuni dei suoi capolavori.

Da quest'isola Eduardo De Filippo affacciato alla finestra di casa vide Isabella Quarantotti, la sua futura terza moglie, che viaggiava a bordo di un'imbarcazione. Dopo quel momento Isabella trascorse tre mesi estivi su quell'Isola, insieme a Eduardo che nel mentre completò la sua opera "Sabato, Domenica e Lunedì". Eduardo De Filippo fu l'ultimo suo abitante assiduo. Isca poi passò al figlio Luca (anche lui attore e regista), il quale, diversamente da suo papà, scelse di passarci del tempo solamente per riposarsi dopo  le sue tournèe teatrali. Nel 2021 l'isola poi venne venduta da Luca per oltre dieci milioni di euro ad imprenditori positanesi della moda.

Isca l'isola dell'antica Roma

Il fascino di Isca non è solo dovuto al fatto che per più di un secolo nessun altro abbia messo piede all'interno dell'Isola, ma è anche dovuto al fatto che nel corso degli ultimi 70-80 anni siano stati scoperti reperti archeologici dell'antica Roma. E in questo caso bisogna andare indietro nel tempo di oltre 1000 anni.

I primi archeologi che hanno dimostrato la presenza di reperti romani furono Paolino Mingazzini e Federico, i quali segnalarono la presenza di una scala, in parte intagliata nella roccia e in parte costruita su murature ad opera incerta di calcare e in opera reticolata di tufo. La scala in questione dava la possibilità a chi vive sull'isola in epoca Roma di avere un collegamento diretto alla zona marittima. Inoltre garantiva anche un accesso diretto a due grotte che in epoca romana furono adibite a ninfeo, un tipo di edificio sacro e diffuso in epoca romana.