Kokedama: il significato delle piante giapponesi che crescono sospese e come realizzarne una da appendere a casa

Il termine kokedama significa “palla di muschio” e indica un metodo di coltivazione che ti permette di appendere una pianta e mantenerla sospesa a mezz’aria senza usare un vaso, dato che le sue radici cresceranno proprio in una sfera di terreno. È chiamato anche bonsai volant e deriva dalla tradizione giapponese, anche se oggi viene utilizzato per arredare case e locali in modo originale. Vediamo allora come si fa un kokedama, come annaffiarlo e quali piante sono più adatte ad essere coltivate in questo modo.
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Sara Polotti 30 Dicembre 2023

Se hai il pollice verde, potresti già avere sentito parlare di kokedama: si tratta di una parola giapponese che letteralmente si traduce come "palla di muschio" e che  si riferisce a un metodo di coltivazione alternativo a quello classico, che come saprai già consiste nel collocare la terra in un vaso o un altro contenitore, piantarvi il seme e aspettare che le radici si sviluppino.

I kokedama, invece, sono chiamati anche bonsai volant (o mini bonsai) proprio per che non hanno bisogno di un vaso per crescere, dato che galleggiano nell'aria. Mi spiego meglio: le piante coltivate in questo modo, che non devono essere di dimensioni troppo grandi, affondano le proprie radici in una palla di terriccio e muschio che va preparata con cura. Alla fine, la sfera dovrà essere avvolta da un filo di cotone o nylon, che ti permetterà di appendere il kokedama e lasciarlo sospeso nel punto di casa tua che preferisci; in alternativa, puoi decidere di posizionarlo su un vassoio e metterlo ad esempio su un mobile.

Si tratta di un tipo di coltivazione affascinante che deriva da un'antica tradizione: scopriamo qualcosa in più sulle sue origini e sul significato di questo termine, prima di vedere nel dettaglio come realizzare un kokedama.

Cos’è il kokedama e origini

Il termine giapponese kokedama significa letteralmente palla o perla di muschio, proprio perché, come ti ho anticipato, il terreno da cui cresce la pianta è raccolto in una sfera di terriccio e muschio che viene poi appesa al soffitto oppure appoggiata su un vassoio. Questo tipo di coltivazione è nato in Giappone nel 1600, combinando alcuni metodi già esistenti, come il bonsai e il kusamono, che però prevedono la presenza del vaso.

Secondo una leggenda, a sperimentare per primo il kokedama fu un contadino estremamente povero che fece di necessità virtù: non potendo permettersi di acquistare dei vasi, creò delle sfere di terreno per permettere alle proprie piante di fare le radici. È per via di questo episodio, che si snoda tra la favola e la realtà, che potresti aver sentito definire il kokedama anche "bonsai dell'uomo povero".

Oggi, ovviamente, la connotazione attribuita a questo modo di coltivare è cambiata: specialmente nel mondo occidentale, il kokedama è utilizzato per creare piante ornamentali perfette per arredare in modo originale una casa o un locale, che rappresentano una vera e propria chicca per fotografi e designer. Nei giardini giapponesi, invece, è ancora possibile trovare svariate piante sospese e ammirarle a 360 gradi, in tutta la loro bellezza.

Come realizzare un kokedama

Il metodo kokedama può essere utilizzato per qualsiasi tipo di coltivazione, purché si tratti di piante di piccole dimensioni e adatte a crescere in luoghi chiusi senza molta luce solare. Felci e piante grasse sono la scelta più frequente, ma si può provare anche con fiori come i ciclamini e azzardare con qualche piccolo frutto.

Nella realizzazione del kokedama, per prima cosa bisogna preparare il terreno, composto da un fango, chiamato ketotsuchi, mescolato con un'altra miscela argillosa chiamata akadama. Il composto finale dovrà essere adatto a trattenere l’umidità e avrà una consistenza tale da sostituire a tutti gli effetti un vaso. Una volta formata una palla delle dimensioni di un’arancia, è necessario inserire con estrema delicatezza le radici della pianta che si desidera coltivare. A questo punto l’esterno della sfera argillosa verrà ricoperto con del muschio secco.

Per essere sicuro della sua stabilità, puoi anche legare il tutto con qualche giro di spago. Lascia riposare in acqua il kokedama per qualche ora, e successivamente fallo riposare per un paio di settimane per permettere a tutti gli elementi di compattarsi bene tra loro. A questo punto hai più opzioni per la tua piantina: puoi appoggiarla su un piccolo vassoio e utilizzarla come centrotavola, oppure puoi legarla con uno spago e appenderla al soffitto come una componente d’arredo davvero originale.

Quanto dura?

La durata di un kokedama dipende naturalmente dalla cura e dall'ambiente in cui viene collocato. Con le cure adeguate, un kokedama può durare diversi anni, proprio come una pianta in vaso o come un bonsai.

È però importante che monitori la salute della pianta rigenerando anche il muschio, se necessario, e seguendo le regole generali di cura che riguardano irrigazione ed esposizione alla luce solare.

Come utilizzare il kokedama

Il kokedama può essere utilizzato come semplice e naturale elemento decorativo: in questo caso puoi appenderlo con dello spago oppure appoggiarlo su superfici piane come quelle di una libreria, di un tavolino o di una mensola.

Le sfere di muschio possono anche essere disposte in gruppi per creare un interessante allestimento decorativo. Sperimenta con diverse posizioni e altezze per trovare la disposizione che si adatta meglio al tuo spazio: è un esercizio piacevole e rilassante, oltre che soddisfacente, perché un kokedama ravviva immediatamente l'ambiente in cui viene collocato.

Manutenzione del kokedama

Anche se si trova sospesa a mezz'aria e con le radici che crescono in una palla di terriccio, la tua pianta avrà bisogno di cure. In particolare, dopo averla appesa al soffitto potresti ritrovarti a chiederti come si annaffia e quindi quali regole di irrigazione seguire.

Inizio con il dirti che il kokedama va bagnato una volta a settimana, ma ovviamente non usando l'annaffiatoio: semplicemente, dovrai staccare momentaneamente la pianta e immergerla in una bacinella, in modo da ricoprire interamente d'acqua la parte della sfera ricoperta dal muschio. Lascia il kokedama a mollo per circa 5 minuti, poi toglilo e dagli una strizzata prima di riappenderlo, così da evitare ristagni d'acqua.

L'unica nota riguarda le piante grasse, che vogliono meno acqua delle altre: esegui quindi il procedimento che ti ho appena descritto una o al massimo due volte in un mese.

Per quanto riguarda l'esposizione, posiziona il kokedama in un luogo con la giusta quantità di luce naturale, studiando le esigenze specifiche della pianta che hai scelto, considerando che ognuna richiede una diversa esposizione, anche a seconda della stagione.

(Scritto da Sara Del Dot il 14 gennaio 2019;
Modificato da Alessandro Bai il 24-2-21;
Modificato da Sara Polotti il 30-12-23)