L’Italia ha un problema con l’acqua? Cosa c’è dietro la crisi idrica italiana

Anche se non è immediato accorgersene, l’Italia sta attraversando una crisi idrica importante causata dalla siccità e da politiche ambientali insufficienti. Come siamo arrivati a questo punto? E cosa potremmo fare per invertire la rotta?
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Beatrice Barra 19 Aprile 2023

Perché ultimamente si parla di crisi idrica in Italia se a me non manca mai l'acqua dal rubinetto?

La siccità causa il deficit idrico

Tutto ha inizio con la siccità, ovvero quando, in una specifica area, piove meno di quanto ci si aspetterebbe.  Precisiamo subito che la siccità è un fenomeno che è sempre esistito; il vero problema nasce quando i periodi di siccità si fanno più frequenti ed estremi, quindi quando, oltre alla prolungata assenza di pioggia, ci sono ondate di calore che aggravano la situazione.

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Questo provoca un cosiddetto deficit idrico, vale a dire che l'acqua di cui abbiamo bisogno diventa maggiore rispetto all'acqua che abbiamo a disposizione.

Perché un po' di pioggia non basta a risolvere la situazione?

Uno dei fattori determinanti per la siccità è il tempo. Insinuandosi in maniera lenta e progressiva, nella maggior parte dei casi la crisi idrica sembra quasi nascondersi. Il continuo bel tempo e le temperature più alte della norma portano lentamente a seccare le piante e prosciugare i fiumi: è solo allora che ci accorgiamo della siccità. Ma a questo punto una singola pioggia, anche abbondante, non basta a risolvere la situazione.

siccità

Qual è la principale causa della siccità?

Dei ricercatori hanno scoperto che la causa della grande siccità che nel 2022 ha colpito l’Italia non è diversa da quella delle siccità del secolo scorso: l’alta pressione. Questa area di alta pressione che più di 100 anni fa, in alcuni periodi dell’anno, copriva principalmente Inghilterra e Francia, piano piano si è allargata arrivando fino all’Italia.

Gli effetti sono davanti ai nostri occhi: ci siamo appena lasciati alle spalle un inverno troppo mite, soprattutto per il Nord Italia. La poca neve ha causato un deficit nazionale di -63% di acqua derivante dallo scioglimento di neve. Per non parlare del deficit di piogge cumulate che è del 21% in meno rispetto alla media degli ultimi 30 anni.

Dato che non piove e non nevica, fiumi e laghi arrivano più facilmente ai livelli minimi storici d’acqua. Nel fiume Po, la scarsità d’acqua ora è evidente lungo tutti i suoi 652 km.

Nel lago di Garda, che ha una percentuale di riempimento del 38% circa, mentre l'anno scorso era superiore all'80%, è affiorata una stretta fascia di terra che permette alle persone di passeggiare nell'acqua, dalla terra ferme fino all’Isola di San Biagio o Isola dei Conigli.

I razionamenti d'acqua sono uno scenario lontano?

Bisogna iniziare a sperare in una primavera e un’estate un po’ piovosa… Sì, lo so, tutti vogliamo andare al mare a prendere il sole, ma il Cnr  (Consiglio nazionale della ricerca) ha stimato che fra il 6% e il 15% della popolazione italiana vive in territori, ormai, esposti ad una siccità estrema e i dati preannunciano addirittura dei possibili razionamenti d’acqua. Uno scenario non così lontano se consideri che in Toscana, nei comuni di Siena e Grosseto, la Regione ha vietato dal 1° giugno al 30° settembre di riempire le piscine con il sistema di rete idrica regionale.

Un'altra chiave per comprendere la mancanza d'acqua: la rete idrica

Nel 2020 in Italia sono stati immessi nella rete idrica circa 8 miliardi di metri cubi di acqua potabile, pari a circa 249 bottiglie da 1 litri e mezzo per abitante al giorno. Di questi 8 miliardi di metri cubi, 3,4 miliardi, vale a dire il 42% del totale, sono andati dispersi solo perché i tubi perdono.

Fortunatamente si può ancora intervenire prima che la situazione si trasformi in una vera e propria emergenza.

Le possibili soluzioni

Le soluzioni che possono adottare le istituzioni sono tante: dall’irrigazione a goccia, cioè l’impiego di un tubo flessibile gocciolante steso a terra che consente una distribuzione precisa e uniforme dell’acqua in prossimità delle radici delle piante.

Oppure l’agricoltura di , in cui viene affiancata all'agricoltura tradizionale la tecnologia, come robot o droni che raccolgono dati per migliorare l'efficienza nell'uso delle risorse e la produttività. Insomma l’agricoltura di precisione consente di applicare il trattamento giusto, nel luogo giusto e al momento giusto, evitando gli sprechi.

Allo stesso modo, sono fondamentali anche gli interventi strutturali nelle nostre città partendo dal rendere efficiente il nostro sistema idrico fino alla costruzione di vere e proprie zone verdi. Un albero può catturare circa 5420 litri di acqua all'anno e può fornire benefici ambientali attraverso il miglioramento della qualità del suolo e l'infiltrazione dell'acqua piovana talvolta fino alle falde acquifere.

Guardiamo al futuro imparando dal passato per salvare l'acqua e noi stessi

Molte volte oggi l’importanza dell’acqua sembra annegare sotto la nostra convinzione che questa risorsa, che ci arriva comodamente a casa senza nessuno sforzo, sia scontata. Eppure i nostri bisnonni, e forse addirittura alcuni dei nostri nonni, non avevano l’acqua in casa e la andavano a prendere dai pozzi comuni. Pur riempiendo grossi e pesanti secchi d'acqua, una volta a casa erano comunque costretti a utilizzarla solo per bere, cucinare e lavarsi; non c’era nemmeno l'abitudine di bagnare i fiori per non rischiare di rimanere senza.

Oggi invece avere acqua potabile a disposizione è un lusso a cui non facciamo nemmeno più caso, arrivando a volte a sprecarla con delle abitudini sbagliate. Ma se guardiamo al futuro, e alle ondate di siccità che si faranno sempre più frequenti, può essere davvero utile riscoprire alcuni di questi vecchi valori. Perché se c’è una cosa che non è mai cambiata, è che dall’acqua dipende la nostra sopravvivenza.