La dieta del riso: ecco perché è uno stile alimentare squilibrato e sbilanciato

Promette risultati miracolosi in sole 2 settimane. Niente di più sbagliato. Una dieta deve essere equilibrata, personalizzata e soprattutto studiata su misura per te. La nutrizionista ci spiega perché questo stile alimentare può essere pericoloso.
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Gaia Cortese 5 Agosto 2019
* ultima modifica il 27/05/2020
In collaborazione con la Dott.ssa Silvia Soligon Biologa nutrizionista

Sta spopolando la dieta del riso: mangiare solo riso, in tutte le sue varianti, per quasi due settimane. Uno stile alimentare che, ti promettono, dovrebbe farti dimagrire, disintossicare e rimetterti in forma. Niente di più falso. Una dieta deve essere pensata su misura per te, deve essere calibrata e soprattutto deve contenere in modo proporzionato tutti i nutrienti di cui hai bisogno.

Non esistono diete magiche, non esistono diete miracolose e nemmeno veloci. Il tuo organismo ha bisogno di seguire uno stile alimentare equilibrato e solo un nutrizionista potrà garantirtelo, anche in base alle tue abitudini e preferenze.

Se non vuoi rivolgerti a un medico, perché magari vuoi solo smaltire qualche abbuffata, inizia con l'eliminare le bevande gasate e stai più attento agli zuccheri. Ma ricorda: se vuoi perdere qualche chilo di troppo, non cedere alla tentazione di diete fai da te che promettono di farti perdere anche 1 o 2 taglie in poche settimane.

Il riso è senza dubbio un alimento sano e gustoso, che può aiutarti a depurare l'intestino e rimetterti in forma ma sempre senza estremismi. La dieta del riso promette miracoli, ma espone anche a numerosissimi rischi.

Il parere dell'esperto

Abbiamo sentito sull'argomento la dottoressa Silvia Soligon, biologa nutrizionista: "Come tutte le diete monotematiche e fai da te anche la dieta del riso è a rischio di squilibri nutrizionali ed energetici. Recentemente è stata oggetto di un caso mediatico proprio per questo: uno spot televisivo che pubblicizzava una variante di questa dieta è stato giudicato pubblicità ingannevole perché promuoveva l'idea di un programma alimentare adatto a tutti, favorendo l'autovalutazione anche in casi in cui farsi guidare da un esperto è fondamentale per non mettere in pericolo la propria salute.

In generale, alla base di una dieta sana c'è la varietà degli alimenti portati a tavola, e questa dieta è tutt'altro che varia. Il riso non può da solo soddisfare tutti i fabbisogni nutrizionali dell'organismo, nemmeno se associato alle verdure. Quella che viene definita "fase detox" della dieta del riso è particolarmente sbilanciata dal punto di vista nutrizionale. Per esempio, in questi primi giorni non si assume una dose adeguata di proteine.

Sul concetto stesso di "detox" c'è poi da fare una considerazione: è più una moda che un'esigenza reale dell'organismo, che di per sé ha i suoi meccanismi per evitare l'accumulo di scorie. Piuttosto, la prima fase di questa dieta mi sembra una fase di attacco particolarmente restrittiva e aggressiva.

Un altro aspetto da non trascurare è l'elevato indice glicemico del riso, che promuove picchi di insulina indesiderati. E il fatto che sia privo di glutine non rappresenta un vantaggio per la salute a meno che non si soffra di problemi scatenati da questa sostanza. Infine, sia la prima sia la seconda fase di questa dieta sono a rischio di eccessiva restrizione calorica. Potrebbe addirittura fornire meno energie di quante necessarie per far fronte al metabolismo basale.

Ecco un buon motivo per rivolgersi a un dietologo, a un nutrizionista o a un dietista: seguire una dieta che faccia sì dimagrire, ma rispettando i fabbisogni basilari dell'organismo. In questo modo non si metterà a repentaglio la propria salute e i risultati raggiunti potranno essere più facilmente mantenuti nel tempo".

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