La larva d’insetto che degrada la plastica in poche ore: una rivoluzione?

La camola del miele, o tarma della cera, potrebbe rivoluzionare la gestione dei rifiuti plastici: un recente studio parla di come la sua saliva impieghi poche ore a disciogliere la plastica. Ecco come e cosa significa per il futuro.
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Sara Polotti 6 Novembre 2023

La gestione dei rifiuti plastici è senza dubbio uno dei maggiori problemi ecologici, sociali ed economici del nostro tempo. Un recente studio scientifico ha fatto una scoperta sorprendente, che potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo la questione: la saliva dei bruchi della farfalla Galleria mellonella sembrerebbe in grado di ossidare e depolimerizzare il polietilene in pochissime ore a temperatura ambiente.

Ma cosa significa, in termini di concreta gestione dei rifiuti?

La saliva delle larve

La scoperta è avvenuta al termine di uno studio che ha riguardato l'analisi della saliva della larva scientificamente chiamata Galleria mellonella, conosciuta anche come tarma della cera o camola del miele.

I ricercatori e le ricercatrici responsabili della ricerca, che è stata pubblicata sulla rivista Science, hanno utilizzato la microscopia crioelettronica (cryo-EM) per ottenere una visione tridimensionale della saliva del bruco. Ciò che hanno scoperto è che la secrezione orale è principalmente composta da quattro esameriche appartenenti alla famiglia dell'emocianina/phenoloxidase, che sono state rinominate Demetra, Cibeles, Ceres e un fattore precedentemente sconosciuto chiamato Cora.

Paroloni, per dire che Cora, così come le sue controparti Demetra e Ceres, è in grado di ossidare e degradare il polietilene, ovvero la plastica. In poche ore e a temperatura ambiente.

Come funziona il processo

In parole più semplici, le larve di Galleria mellonella sono in grado di "mangiare" la plastica.

In realtà non lo fanno nello stesso modo in cui noi mangiamo il cibo. Quello che fanno è sputare una saliva in grado di rompere la plastica di tipo "polietilene". Questo polietilene – che è un tipo di plastica comunemente utilizzato per oggetti quotidiani come sacchetti di plastica e bottiglie – viene spezzato in pezzi più piccoli, più facilmente smaltibili o riciclabili.

L'importanza della scoperta

Questa scoperta apre nuove frontiere nell'ambito delle biotecnologie e della sostenibilità. La capacità di questi bruchi di degradare nel giro di poche ore il polietilene potrebbe essere sfruttata per affrontare il problema globale dei rifiuti plastici.

Ci sono certamente ancora molte domande a cui rispondere e ulteriori ricerche da condurre prima che questa tecnologia possa essere utilizzata su larga scala. Ma ciò non toglie che questo sia un passo avanti significativo nella ricerca sul riciclaggio e smaltimento dei rifiuti plastici. La capacità dei bruchi di utilizzare la loro saliva per disintegrare la plastica potrebbe avere profonde implicazioni ecologiche. Anche solo per il fatto di partire da un processo apparentemente del tutto naturale.