
La legge dello sforzo inverso propone che più perseguiamo qualcosa, più otteniamo l’opposto di ciò che vogliamo veramente e più ci sentiamo delusi.
O semplicemente, detto in parole povere: più ci proviamo, meno è probabile che avremo successo e solo quando smetteremo di provare, avremo ciò che vogliamo.
Con la legge dello sforzo inverso o legge del contrario, Alan Watts ci ricorda che, sebbene dobbiamo sforzarci per imparare, crescere e superare gli ostacoli, altre volte dobbiamo calmarci e rallentare affinché le cose vadano bene. Invece di andare avanti qualunque cosa accada, ci incoraggia a fare un passo indietro per assumere la distanza psicologica che ci consente di valutare appieno la complessità della situazione che stiamo vivendo.
Facciamo un esempio: se ci svegliamo nel cuore della notte e non riusciamo a recuperare il sonno, la cosa peggiore che possiamo fare è pensare costantemente a come addormentarci di nuovo, perché ciò ci porterà alla frustrazione e ci terrà ancora più svegli. È meglio accettare la presenza dell’insonnia e lasciare che il corpo si rilassi gradualmente fino a riaddormentarci.
Lo stesso schema si ripete nelle relazioni interpersonali. Più desideriamo che una persona sia al nostro fianco e cerchiamo la sua compagnia, più è probabile che si senta soffocare e si allontani da noi.
La legge dello sforzo inverso non è sinonimo di rassegnazione né spinge ad assumere un atteggiamento passivo. Al contrario, incoraggia la riflessione. Ci motiva a fermarci lungo la strada per valutare le circostanze e assumere il miglior atteggiamento possibile, sia per il nostro benessere che per il raggiungimento dei nostri obiettivi.