
Nel mondo quando si parla di cucina italiana, pizza e pasta sono le prime due parole che si pronunciano. E l'affermazione che segue è che sono buonissime, ma purtroppo fanno ingrassare. Ecco, lasciando per un attimo da parte la pizza, proviamo a concentrarci sull'effetto di spaghetti e fusilli sul nostro peso forma. Se sei uno di quelli che non riesce a rinunciare a un piatto di pastasciutta al giorno, stai per ricevere una buona notizia: no, non fa ingrassare. E te lo confermano almeno due studi scientifici e tre nutrizionisti. Ma sai qual è la vera svolta? Che la pasta fa dimagrire. Hai capito bene, è il momento di reinserire i carboidrati nella tua dieta, senza sensi di colpa.
La ragione per cui hai pensato che la pasta facesse ingrassare di più rispetto, ad esempio, alla carne sono i carboidrati. Ma la realtà è che ne esistono di due tipi: complessi, oppure semplici. I primi sono una catena di zuccheri, come ad esempio l'amido, i secondi invece sono formati da due molecole di zucchero, come il lattosio che è l'unione di galattosio più glucosio. Per farla breve, se una cosa è semplice il tuo corpo la digerisce in fretta e in questo modo aumenta la glicemia e di conseguenza ingrasserai più facilmente. Anche perché, non avvertirai subito il senso di sazietà e banalmente sarai spinto a mangiare di più.
Ma il pane e la pasta sono carboidrati complessi, che contengono un'elevata quantità di fibre. Ci vorrà più tempo per digerirli e il tuo organismo non li accumulerà così facilmente. Il segreto sta anche nel formato che scegliamo, come spiega la nutrizionista Raffaella Cancello, ricercatrice presso il Servizio di Scienze Mediche e Riabilitative a indirizzo Endocrino Metaboliche dell’IRCCS-Istituto Auxologico Italiano di Milano:
"La pasta che in assoluto fa aumentare un po’ meno la glicemia è il classico spaghetto, comunque quella di formato lungo. A posizione intermedia troviamo i maccheroni o la pasta corta in genere mentre al primo posto delle tipologie di primi piatti ad alto indice glicemico troviamo il riso".
Innanzitutto, un grammo di proteine e un grammo di carboidrati hanno la stessa quantità di calorie. Quindi non è su questo parametro che puoi basarti per capire se rischi di ingrassare o meno. La differenza sta piuttosto nel modo in cui il tuo corpo metabolizza gli alimenti. Un piatto di pasta da circa 70-80 grammi contiene attorno alle 350 calorie, ma è formata soprattutto da carboidrati che sono facilmente assimilabili e con un costo energetico basso. Cioè il tuo corpo ne brucia solo il 7%. Mentre le proteine richiedono più energie e per questa ragione si ha l'illusione che siano le migliori compagne di dieta.
Come ormai avrai capito, i chili in più sulla bilancia non dipendono dalla pastasciutta che ti cucini per pranzo. O comunque, non del tutto. Il segreto infatti è stare attenti alle dosi e al condimento. Il nutrizionista Giacinto Miggiano, sul sito della Fondazione Veronesi, consiglia di non superare gli 80 grammi e di abbinarla a verdure ricche di fibre solubili come piselli, zucchine e carciofi. Queste infatti rallentano l'assimilazione degli zuccheri.
La collega Sara Cordara aggiunge poi di fare attenzione al sale, che favorisce la ritenzione di liquidi, e di condirla con un solo cucchiaio di olio extravergine di oliva a crudo. Un altro trucco è quello di scolarla quando è ancora al dente (non troppo, naturalmente), perché il tuo organismo impiegherà più tempo per digerirla e il senso di sazietà durerà più a lungo. L'ideale, approvano gli esperti, sono i classici spaghetti al pomodoro e basilico. L'immagine simbolo della pastasciutta.
E ora veniamo alla notizia più rassicurante. Nel 2016 il dipartimento di epidemiologia dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia) ha pubblicato uno studio sulla rivista Nutrition and Diabetes che ha dimostrato come la pasta aiuti a tenere sotto controllo il peso. I ricercatori hanno incrociato i dati e le abitudini alimentari di 23mila persone e sono arrivati alla conclusione che mette a tacere chi scredita questo prodotto:
"Mangiare pasta si traduce in un più salutare indice di massa corporea, una minore circonferenza addominale e un miglior rapporto vita-fianchi”, ha spiegato George Pounis, il primo autore del lavoro.
Questo perché si traduce in un maggior senso di sazietà che non ti farà venir voglia di mangiare qualcos'altro per completare il pranzo.
Anche all'estero hanno dovuto accettare l'evidenza. Ad aprile la rivista BMJ Open ha pubblicato lo studio dei ricercatori canadesi del St. Michael's Hospital, a Toronto. Dopo aver sottoposto ad analisi 2.500 persone, sono arrivati alla conclusione che:
"I risultati mostravano effettivamente una piccola perdita di peso. Quindi, contrariamente alle preoccupazioni, forse la pasta può essere parte di una dieta sana a basso indice glicemico”, ha commentato il dottor John Sievenpiper presentando la ricerca. Insomma, se la abbini in modo corretto e non pretendi di mangiarne due etti al giorno, la pasta non avrà nessun effetto sul tuo girovita.
Fonte| "La pasta non fa ingrassare, anzi" pubblicato su Neuromed il 6 luglio 2016