La scienza lo conferma: in adolescenza la voce della mamma viene ascoltata poco

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Uno studio della Stanford University School of Medicine conferma che in adolescenza il cervello presta meno attenzione alla voce familiare del genitore, mentre tende ad ascoltare maggiormente delle voci sconosciute.
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Gaia Cortese 27 Settembre 2022

Se dietro al "non semplice" comportamento degli adolescenti esiste una spiegazione scientifica, forse i genitori se ne avranno meno a male. Così la prossima volta che il teenager di casa non ascolterà o sembrerà che la sua attenzione sia rivolta da tutt'altra parte, ce ne faremo più facilmente una ragione.

La spiegazione è semplice: il cervello dei ragazzi preadolescenti e adolescenti presta più attenzione alla voce di persone sconosciute, piuttosto che alla voce familiare della madre. E questo spiega molte cose.

A sostenere questa tesi è uno studio pubblicato di recente sul Journal of Neuroscience, condotto da alcuni ricercatori della Stanford University School of Medicine. Lo studio ha scansionato il cervello di ragazzi di età compresa tra i 7 e i 16 anni mentre ascoltavano le voci delle madri e poi quelle di persone sconosciute che dicevano, oltretutto, parole senza senso. Dai dati raccolti è emerso che la voce della mamma è sempre stata riconosciuta (magra consolazione) ma che, a partire da una certa età, intorno ai 13-14 anni, le voci sconosciute hanno suscitato maggiore interesse rispetto a quelle del genitore.

Come ha spiegato Daniel Abrams, coautore dello studio. “non è che quelle aree cerebrali negli adolescenti smettano di  rispondere agli stimoli della mamma, bensì, piuttosto, le voci sconosciute diventano più gratificanti e maggiormente degne di attenzione”.

L’idea che un adolescente sia portato ad ascoltare maggiormente delle persone sconosciute non è di certo rassicurante per un genitore, tuttavia, è un passaggio obbligato perché ci sia crescita ed evoluzione dell’individuo, dal momento che il futuro di un adolescente non può limitarsi alla famiglia, ma deve trovare spazio all’esterno di essa.

Per un genitore è fondamentale prendere coscienza di questo passaggio e gestirlo nella maniera più corretta possibile, ossia favorendo l’allontanamento quando l’adolescente è troppo dipendente dalla figura genitoriale, e diversamente mettendo qualche limite quando il richiamo dall'esterno si fa troppo pressante.

Probabilmente preadolescenza e adolescenza rappresentano la fase più difficile del percorso educativo, ma i genitori hanno il compito di vigilare su questo passaggio di crescita, e di provare instaurare con i figli un canale di comunicazione che permetta di non perderli mai di vista.