La violenza psicologica: come riconoscere una forma di maltrattamento che è solo verbale

La violenza psicologica è una vera e propria forma di maltrattamento che si esprime in un meccanismo di sopraffazione. Critiche eccessive, insulti, prese in giro solo allo scopo di sminuire la persona che si ha di fronte. Una forma di abuso che spesso non si riconosce subito.
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Dott.ssa Samanta Travini Psicologa Psicoterapeuta
7 Maggio 2021 * ultima modifica il 16/09/2021

La violenza psicologica è una vera e propria forma di maltrattamento che si esprime in un meccanismo di sopraffazione. Critiche eccessive, insulti, prese in giro solo allo scopo di sminuire la persona che si ha di fronte. Una forma di abuso che spesso non si riconosce subito. Quando si parla di violenza all’interno delle relazioni automaticamente pensiamo a forme di aggressione fisica o sessuale. In realtà la violenza può presentarsi in varie forme: offese, critiche, accuse, mancanze di rispetto, svalutazioni, menzogne, ricatti e così via. Sono queste alcune delle forme con cui si manifesta la violenza psicologica.

Cos’è

La violenza psicologica è una vera e propria forma di maltrattamento che si esprime in un meccanismo di sopraffazione. Critiche eccessive, insulti, prese in giro solo allo scopo di sminuire la persona che si ha di fronte. Una forma di abuso che spesso non si riconosce subito. La violenza psicologica si esprime attraverso l’uso di parole offensive e denigratorie.

Per tali ragioni spesso non viene riconosciuta come una vera e propria forma di violenza da chi la mette in campo, ritenendola molto diversa dalla violenza fisica. La violenza psicologica può avere un forte impatto sull’autostima e il senso d’identità della persona che la subisce e generare angoscia e sofferenza nelle vittime.

Come riconoscerla

La violenza psicologica non si manifesta sempre nello stesso modo. I comportamenti messi in campo possono essere molteplici e variare in intensità, in frequenza, risultare più evidente o più nascosti. Questi atteggiamenti vengono messi in atto ripetutamente dall’aggressore. È proprio questa ripetitività che genera conseguenze a livello psicologico sulla vittima.

L’aggressore può mettere in atto: umiliazioni, accuse, critiche, offese che possono far vergognare e sentire inadeguato la vittima.

Quali sono le conseguenze

L’autostima e il senso di sé della persona vittima di violenza psicologica sarà fortemente colpito. La vittima si sentirà in colpa per ogni comportamento che mette in atto ritenendolo sbagliato, generalizzando infine questa credenza sulla sua persona, iniziando a pensare di “essere sbagliata/o”.

Inoltre inizierò a provare vergogna e a sentirsi responsabile di quanto sta subendo e questo le impedirà di chiedere aiuto. In alcune circostanze le parole dell’abusante risuonano dentro le vittime come qualcosa di conosciuto, familiare, ciò farà pensare alla vittima di meritare gli abusi emotivi che sta subendo.

La vittima insicura e danneggiata nell’autostima fa quindi fatica a chiedere aiuto e a interrompere la relazione in corso. Al contrario potrebbe creasti una spirale che rende la vittima sempre più dipendente dall’abusante.

La vittima inizierà quindi a sminuire il comportamento psicologicamente violento e a modificare il proprio comportamento per evitare certe conseguenze alimentando di fatto l’abuso emotivo che sarà sempre più parte integrante della relazione.

Come reagire

Per uscire da queste difficili situazioni relazionali la parte più complicata è riconoscere che ciò che si sta vivendo è qualcosa di tossico. Una volta accettato questo bisogna riuscire a liberarsi dalla situazione che ci sta facendo soffrire chiedendo aiuto.

Il primo passo potrebbe essere quello di rivolgerti ad amici o parenti, se ciò non dovesse bastare è buona cosa rivolgersi a un terapeuta che ti posso aiutare a reagire alla violenza psicologica per ritrovare la serenità e la felicità.

Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…