Le polveri sottili: cosa sono, le loro cause e le conseguenze

Queste particelle di particolato diffuse nell’aria hanno varie origini, sia naturali sia antropiche, e si stima che 3 milioni di persone all’anno muoiono a causa loro.
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Gianluca Cedolin 10 Marzo 2021

Avrai sentito parlare diverse volte delle polveri sottili, minuscole particelle di particolato presenti nell'aria che respiriamo ogni giorno, con conseguenze a volte anche gravi sulla nostra salute. Spesso vengono nominate con acronimi quali Pm10 o Pm2,5, molto utilizzati per valutare la qualità dell'aria di un determinato luogo. Ma cosa sono, esattamente, le polveri sottili? Da cosa sono prodotte, come influenzano la nostra vita e soprattutto come possiamo provare a ridurle? Cerchiamo di scoprirlo insieme.

Cosa sono e quali sono le polveri sottili

Come si legge sul sito dell'Arpa, le polveri sottili (o fini) sono «particelle inquinanti presenti nell'aria che respiriamo». Queste possono essere «di natura organica o inorganica, presentarsi allo stato solido o liquido» e sono «capaci di assorbire sulla loro superficie diverse sostanze tossiche come solfati, nitrati, metalli e composti volatili». Le polveri sono classificate in base alla loro dimensione, che influenza poi anche la loro nocività: più sono piccole, più riescono a penetrare nell'apparato respiratorio, danneggiandolo. Le polveri sottili più piccole vengono quindi distinte in:

Pm10: quelle con diametro dinamico inferiore a 10 µm (micrometri)
Pm2,5: quelle con diametro dinamico inferiore a 2,5 µm
Polveri ultrafini (Ufp): diametro inferiore a 0,1 µm.

Le cause: chi produce il particolato?

La provenienza delle polveri fini può essere distinta in due macrocategorie: quelle derivanti da sorgenti di tipo naturale, e quelle invece causate dall'attività umana. Nel primo caso, influiscono sulla diffusione del particolato nell'aria fenomeni naturali come gli incendi nei boschi, l'attività dei vulcani, l'erosione del suolo o delle rocce, lo spray marino (il sale marino alzato dal vento), la dispersione di pollini o spore. Il secondo tipo invece, quello causato da noi (che dobbiamo assolutamente ridurre), riguarda le polveri sottili generate da tutti i processi di combustione, dal riscaldamento delle case al traffico dei mezzi a diesel e a benzina, fino all'attività delle industrie, ma anche i residui dell'usura dell'asfalto e delle gomme delle auto.

Le conseguenze sanitarie delle polveri sottili

Gli effetti dell'inquinamento atmosferico delle polveri sottili possono essere molto gravi, soprattutto nelle aree in cui la concentrazione supera con costanza i livelli di guardia. L'Organizzazione mondiale della sanità stabilisce infatti che il Pm10 non deve superare, nella media annua, una concentrazione di 40 µg/m³ (microgrammi al metro cubo), mentre per il Pm2,5 non si deve andare oltre i 25 µg/m³.

Gli effetti cronici, derivati da una costante esposizione alle polveri sottili, risiedono in primo luogo nell'insorgenza di patologie respiratorie e cardiovascolari che aumentano la mortalità e i ricoveri o, nei casi più lievi, generano bronchiti croniche, aggravamento dell'asma e altre conseguenze negative sulla salute. Secondo una pubblicazione dell'autorevole rivista Lancet, nel 2019 3 milioni di persone nel mondo sono morte a causa delle polveri sottili. Il particolato, si legge sempre sui canali dell'Arpa (l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente), nuoce chiaramente al clima, aumentando gli effetti dei cambiamenti climatici, alla visibilità, contamina l'acqua e il suolo, danneggia gli edifici e, come detto, la salute degli esseri viventi (non solo umani).

Come ridurre le polveri fini e come difendersi

La soluzione passa, chiaramente, dalla transizione verso un sistema produttivo e uno stile di vita capaci di ridurre le emissioni. Sono fondamentali l'impiego delle fonti rinnovabili per creare energia, la riduzione del traffico delle auto e degli aerei, o comunque l'investimento nei sistemi di trasporto più sostenibili. Le attività di rimboschimento e la diffusione del verde sono un altro aspetto importante, perché le piante e gli alberi sono in grado di assorbire buona parte delle polveri fini, migliorando la qualità dell'aria.

A livello personale, possiamo fare molto, nel nostro piccolo, come preferire la bicicletta all'automobile, o comunque utilizzando una sola macchina insieme (il cosiddetto carpooling, nei limiti, in questo periodo, del rispetto dei protocolli anti Covid-19), non accendere il riscaldamento quando non è necessario, ridurre il consumo di energia. Per proteggerci, invece, è consigliato l'utilizzo, soprattutto quando ci si muove nel traffico (per esempio in scooter o in bicicletta), di mascherine capaci di filtrare il particolato, soprattutto oggi che, purtroppo, ci siamo abituati ad andare in giro con bocca e naso coperti.

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