Le proprietà degli alchechengi, le famose lanterne cinesi

Gli alchechengi sono un frutto molto decorativo, perché racchiuso in una lanterna di carta, che tende a cambiate colore in autunno, assumendo sfumature dorate. E’ buono, fa bene alla salute? Ha un gusto che può non piacere a tutti, ma è anche un valido concentrato di vitamina C. Attenzione, però, a non esagerare con le quantità.
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Valentina Rorato 4 Giugno 2021
* ultima modifica il 01/08/2023

Gli alchechengi sono piccoli e tondi frutti, prodotti dalla Physalis alkekengi, una pianta originaria dell’Asia. Hanno un gusto decisamente acido, che non piace a tutti, ma sono racchiusi in un calice dalla consistenza cartacea, molto decorativo. Vediamo insieme quali sono le proprietà e come si possono mangiare.

La pianta

Gli alchechengi sono i frutti di una pianta nota come Physalis alkekengi, caratterizzata da foglie di colore verde e da fiori a forma di stella bianco crema, seguiti da lanterne di carta rosso-arancio brillante in autunno. Per questo motivo sono chiamate anche ciliegie invernali.

Questa pianta è originaria delle regioni temperate e subtropicali calde ed è parente del comune pomodoro. Il frutto si sviluppa nel calice, che assomiglia a una sorta di sacchetto di carta e serve a proteggerlo dai parassiti ma anche dalle intemperie. Sono commestibili, molto sensibili la freddo e hanno un gusto abbastanza acidulo, perché contengono molta vitamina C, più dei limoni. Il resto della pianta, soprattutto le foglie e le bacche acerbe, è velenoso e può anche essere fatale se mangiato in quantità. Proviene dalla famiglia botanica delle Solanacee e contiene solanina, la stessa sostanza che rende velenose le patate verdi e le foglie del pomodoro.

Il nome Alkekengi deriva dal termine francese arcaico "alquequange" che a sua volta ha un'origine araba "al-kakang". Oggi, sempre i francesi in realtà lo chiamano "amour en cage" che significa "amore in gabbia" – un modo piuttosto romantico per descrivere l'involucro che racchiude le bacche. La lanterna cinese nel linguaggio dei fiori non ha però nulla di romantico, perché simboleggia l'inganno.

I valori nutrizionali

Qui trovi i valori nutrizionali per 100 grammi di bacche dorate crude e biologiche:

  • Calorie tra 280 e 300 kcal
  • Proteine tra 5 e 7 grammi
  • Lipidi tra 0 e 3 grammi
  • Carboidrati 60 grammi
  • Colesterolo 0 mg
  • Fibra 20 grammi
  • Ferro 3.6 mg
  • Vitamina C 21 mg
  • Vitamina A tra 5130 e 6000 IU
  • Magnesio 100 mg
  • Fosforo 214 mg
  • Potassio 2143 mg
  • Sodio 18 mg
  • Manganese 1 mg

Le proprietà e i benefici

Gli alchechengi sono famosi per contenere molta vitamina C (due volte rispetto a quella presente in un limone). È una nutriente idrosolubile necessario per la produzione di collagene, per stimolare le difese immunitarie e per mantenere nei parametri i livelli di pressione sanguigna. Sono anche ricchi di altri importanti antiossidanti, come la Vitamina A e la Vitamina B.

Non sono frutti calorici, circa 300 calorie per 100 grammi di prodotto. Per questo motivo, puoi aggiungere prontamente queste ciliegie nella tua dieta senza doverti preoccupare dell'aumento di peso. Inoltre, come molti frutti, includono quantità rispettabili di fibre che ti faranno sentire davvero sazio e molto meno disposto a esagerare a tavola, durante il pasto successivo.

Le controindicazioni

La principale controindicazione sta nella sua velenosità. Come anticipato fa parte della famiglia della Solanaceae, di cui è membro anche la Belladonna. Le parti verdi, quindi rami e foglie, sono velenose e possono anche essere fatali. Ed è saggio evitare di mangiare troppo anche il frutto maturo, poiché è un forte diuretico e ha qualità lassative. Non è consigliabile anche alle donne incinte o chiunque abbia problemi di salute.

Gli usi in cucina

I piccoli frutti alchechengi, che ricordano vagamente i frutti di bosco (a livello estetico), vengono utilizzati per preparare gustose marmellate e gelatine. A volte si trovano nelle vetrine delle pasticcerie ricoperte di finissimo cioccolato. Possono essere utilizzare anche per fare una finta salsa di mirtilli. Sono ricche di pectina e in cucina si prestano per molte ricette, soprattutto per addensare le creme di accompagnamento.

Fonti| USDA; Humanitas

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.