
Molti possono averla conosciuta nel momento esatto in cui Coca Cola (era l’agosto del 2013) annunciava la produzione della Coca-Cola Life, che sostituiva lo zucchero con un nuovo dolcificante: la stevia per l'appunto. Altri invece, forse ne conoscevano già le origini e le proprietà.
La stevia è una piccola pianta originaria del Sudamerica, esattamente della regione a nord est del Paraguay. Ne esistono più di 150 specie, ma solo una è una vera e propria alternativa allo zucchero, ed è la stevia rebaudiana, che ha ereditato il suo nome da chi ne scoprì le proprietà edulcoranti, tale Rebaudi, il primo chimico a studiare le caratteristiche chimiche delle sostanze che conteneva questa pianta.
Se risaliamo all’origine del suo utilizzo, scopriamo che già i paraguaiani, o più precisamente gli indigeni Guaranì, la usavano al posto dello zucchero tradizionale: questo popolo, infatti, usava la Ka’a hè è (che tradotto significa "erba dolce") per addolcire il tipico sapore amaro del mate.
Le foglie di stevia contengono quattro particolari sostanze dall’effetto dolcificante: stevioside, rebaudioside A, rebaudioside C, dulcoside A. Difficilmente ricorderai i nomi, ma ti basti sapere che lo stevioside è tra le 110 alle 270 volte più dolce dello zucchero, e il rebaudioside A tra le 180 e 400 volte. Ecco come si spiega il successo della stevia come dolcificante: molto popolare negli Stati Uniti, negli ultimi anni il suo consumo è cresciuto costantemente anche in Europa.
Nonostante la stevia sia utilizzata come dolcificante naturale, questa pianta non alza i valori glicemici nel sangue, e per questo motivo potrebbe essere considerata come valida alternativa allo zucchero per chi è affetto da diabete e da obesità. Sembra poi che sia indicata anche per i soggetti che soffrono di ipertensione, per chi soffre di acne e inestetismi cutanei e, dulcis in fundo, sembra che non provochi placca e carie dentali.
Per un certo periodo di tempo le proprietà della stevia sono state messe in dubbio. Anzi, si credeva che questo dolcificante potesse essere addirittura cancerogeno o genotossico; tuttavia, in seguito a diversi studi sull’argomento, nel 2007 la FAO ne ha stabilito la totale sicurezza, fino a vederne garantito l’uso come additivo alimentale nel 2011 nell’Unione Europea. Sembra quindi che la stevia non abbia controindicazioni, a patto che la dose giornaliera non superi i 4 mg per chilogrammo di peso corporeo.