L’incendio alla 3V Sigma di Marghera sta inquinando le acque della laguna

Venerdì scorso un incendio presso uno stabilimento di prodotti chimici ha messo la laguna in allarme. A tre giorni dal rogo, i campionamenti hanno fatto emergere un livello di inquinamento delle acque piuttosto elevato, mentre l’aria sembra essere fuori pericolo.
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Sara Del Dot 18 Maggio 2020

Erano circa le dieci del mattino di venerdì 15 maggio quando presso lo stabilimento specializzato in prodotti chimici avanzati 3V Sigma di Marghera, località Malcontenta, è divampato un incendio che ha sollevato un’enorme nuvola di fumo nero. Una situazione che ha scatenato il panico di amministrazioni e cittadini soprattutto in merito alla portata delle conseguenze a livello di inquinamento che quel rogo tossico avrebbe provocato.

A circa tre giorni dall’accaduto, sono ancora in corso diverse analisi per comprendere nel dettaglio quale possa essere stato l’impatto della situazione sugli equilibri ambientali della zona. Già il giorno successivo all’incendio, infatti, nel canale industriale ovest, quello più vicino allo stabilimento, migliaia di pesci sono stati trovati morti, galleggianti sull’acqua.

Secondo gli esperti, la causa sarebbe anossia, ovvero mancanza di ossigeno dovuta allo sversamento di sostanze tossiche avvenuta in seguito all’incendio. I cadaveri devono essere prelevati al più presto dal momento che rischiano di decomporsi e marcire aggravando ulteriormente la situazione ambientale dell’acqua.

Eh sì, l’acqua. Perché è proprio nei canali che si sono verificati i danni maggiori dell’incendio. Secondo le analisi Arpav, infatti, l’atmosfera non ha subito grossi cambiamenti nonostante l’enorme nube nera lasciasse presagire il contrario. Le condizioni atmosferiche sono rimaste stabili, con i livelli di diossina sotto la norma.

In acqua, invece i livelli di inquinamento restano elevati stando ai diversi campionamenti effettuati in questi giorni, a causa dello sversamento di sostanze tossiche bloccato troppo tardi.

A questo si aggiunge la richiesta ai cittadini, da parte delle pubbliche amministrazioni, di aspettare ulteriori analisi prima di raccogliere frutti e ortaggi dai loro orti e giardini, in modo tale da essere sicuri di non mettere a rischio la propria salute. Le attività di pesca rimangono vietate.