L’infedeltà? È una questione di geni

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Grazie alla scienza, tradimenti e scappatelle potrebbero iniziare ad essere giustificati da quella che è una predisposizione genetica e dal semplice fatto che l’uomo vuole garantire l’evoluzione della specie. La scienza potrà tentare di spiegare anche tutto, ma non sarà facile esporre queste motivazioni al partner tradito.
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Gaia Cortese 15 Febbraio 2020

L’infedeltà? È tutta una questione genetica. Lo conferma uno studio condotto da un team di ricercatori guidato da Brendan Zietsch, ricercatore della Scuola di Psicologia dell’Università del Queensland, in Australia, che ha evidenziato come il nostro corredo genetico influisca sulla probabilità o meno di tradire il proprio partner. La ricerca australiana, infatti, ha rivelato che il 63% dell'infedeltà degli uomini potrebbe essere collegato a un marker genetico, presente solo nel 40% dei casi delle donne.

Eppure lo studio ha sottolineato anche come alcune donne posseggano uno specifico gene, chiamato Avpria, la cui variazione le rende più inclini al tradimento. Trarre tuttavia delle conclusioni definitive sul gene Avpria è piuttosto complicato perché come viene spiegato dal team di ricercatori australiani “l'effetto di ogni singolo gene è minuscolo", e il comportamento di un individuo può essere influenzato da migliaia di geni.

Quello di cui però possiamo essere abbastanza sicuri è che chi è stato infedele in una relazione, probabilmente lo sarà anche in una successiva, senza che la componente genetica diventi una giustificazione al tradimento seriale.

Molti fedifraghi, tuttavia, potrebbero nascondersi anche dietro un'altra teoria sul tradimento. Un gruppo di ricercatori dell’Università del Texas, infatti, si è dedicato a questo tema: ne è risultato che per natura l’uomo non si può definirsi monogamo. Uno degli studiosi del team, David Buss, ha infatti spiegato sul Sunday Times come “la monogamia permanente non caratterizza i modelli di accoppiamento primari degli esseri umani. Rompere con un partner e accoppiarsi con un altro può caratterizzare con maggiore precisione la comune, forse la principale, strategia di relazione degli esseri umani”.

In conclusione: l’essere umano ha un corredo genetico che può predisporlo a tradire il partner, ma non solo. Per natura nel corso della vita cerca rapporti con più individui dell'altro sesso per assicurarsi che la prole sia in salute e assicurarsi quindi l'evoluzione della specie. Il problema non è scriverlo qui, ma spiegarlo al proprio partner.