ulivi millenari

L’ulivo millenario di Luras, in Sardegna, candidato ad Albero d’Europa: perché è imperativo proteggere queste piante così antiche

Un ulivo millenario in Sardegna, candidato ad “Albero dell’anno”, ci ricorda l’importanza di proteggere questi giganti millenari, custodi di storia e biodiversità.
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Roberto Russo 22 Febbraio 2024

Un ulivo millenario sorge in Sardegna, testimone silenzioso di quasi 4000 anni di storia. Le sue radici possenti si avvinghiano alla terra, mentre il tronco massiccio, con una circonferenza di quasi 12 metri, si erge verso il cielo, svettando per 14 metri.

È l'ulivo di Santu Baltolu a Luras, in provincia di Sassari, un vero e proprio “Patriarca della natura” che quest'anno concorre per il titolo di “Albero dell'Anno” in Europa, concorso nato nel 2011 che coinvolge 16 paesi e ha lo scopo di valorizzare e proteggere gli alberi più belli, antichi e maestosi d'Europa.

Gli alberi millenari non sono solo testimoni del tempo passato, ma svolgono un ruolo fondamentale per il nostro ecosistema. Sono:

  • serbatoi di biodiversità: ospitano una varietà di microrganismi, insetti e altri animali;
  • ricchi di storia e cultura: sono spesso legati a leggende, tradizioni e riti locali;
  • simboli di resilienza: hanno resistito a guerre, carestie, eventi climatici avversi e all'inquinamento;
  • fornitori di ossigeno e di altri benefici ambientali: purificano l'aria, riducono l'inquinamento acustico e regolano il clima.

Ecco perché è imperativo proteggerli. Cosa possiamo fare per riuscirsi? In primis è importante sostenere iniziative di tutela e valorizzazione. Poi è una buona idea visitare gli alberi millenari (nel pieno rispetto della natura e delle regole stabilite) e conoscere la loro storia. Fondamentale è anche educare le nuove generazioni all'importanza di questi giganti vegetali e, senza dubbio, in linea generica, ridurre il nostro impatto ambientale.

L'ulivo di Luras non è l'unico esemplare millenario che impreziosisce il nostro paese. Tra i giganti vegetali d'Italia ricordiamo il castagno dei Cento Cavalli in Sicilia, con un'età stimata di 2000-4000 anni e una chioma che si estende per oltre 1000 metri quadrati e il cedro del Libano di Villa d'Este a Tivoli, piantato nel 1585 e simbolo di eleganza e armonia.

In Europa, possiamo ammirare il tasso di Llangernyw in Galles, con oltre 4000 anni di età, la quercia di Allouville-Bellefosse in Francia, con oltre 1000 anni di età e anche la quercia di Stelmužė in Lituania, con oltre 1500 anni di età.

Fuori dall'Europa è da citare l'albero del Generale Sherman, la sequoia più grande del mondo, che si trova in California e si stima abbia tra i 2.300 e i 2.700 anni.

Purtroppo, non tutti gli alberi millenari sono sopravvissuti. Un esempio emblematico è il Sycamore Gap Tree del Regno Unito, un sicomoro di 400 anni diventato celebre come iconico del film “Robin Hood” e abbattuto nel 2023 a seguito di un atto vandalico che ha indignato molte persone. La sua perdita è un monito a ricordare la fragilità di questi giganti e l'importanza di proteggerli.

Fonte | European Tree of the Year