Sono passati 4 mesi esatti ormai, dal voto del Parlamento Europeo sull'approvazione della Nature Restoration Law. Era, infatti, il 12 luglio del 2023 quando l'Europa ha fatto divenire legge "la tutela della biodiversità", ma da allora qualcosa sembra essere andato storto. Niente che abbia fatto saltare il banco, ma sono state effettuate alcune modifiche al testo che lo hanno snaturato. Ora facciamo un passo indietro e ripercorriamo brevemente tutti i fatti. Di che legge stiamo parlando?
Si tratta di una norma europea presente nel pacchetto del Green Deal che prevede il ripristino del 20% di tutte le aree naturali e paesaggistiche europee entro il 2030. Quel 20% poi dovrà diventare 60% entro il 2040 e 90% entro il 2050. La Nature Restoration Law è, quindi, una legge molto importante per tutti noi, per la nostra salute, per la qualità dell'aria, per la riduzione di emissioni di CO2. Insomma una legge importante per l'ambiente e la Terra. Come detto prima, il 12 luglio del 2023 il Parlamento Europeo l'aveva approvata ufficialmente e allora vediamo nello specifico quali saranno, con questa legge, le nuove competenze che l'Europa si è attribuita.
Il testo originario prevedeva sanzioni per ogni singolo Stato nel momento in cui non si rispettava una "postilla" di tale legge. Attualmente queste sono state eliminate o alleggerite dai negoziatori. Cosa vuol dire? In pratica ogni singolo Stato, potrà scegliere se, come e quando agire su determinati argomenti legati al ripristino della natura. Un esempio? I pesticidi usati in agricoltura. Infatti a livello politico, il Partito europeo dei popolari, sempre contrario alla Nature Restoration Law, ha ribadito più volte che una modifica sarebbe stata necessaria affinché tale legge non minacciasse il lavoro degli agricoltori.
Oltre al lavoro, altro tema scomodo che avrebbe toccato la legge riguardava invece quello dei fondi di sussistenza presenti per l'agricoltura. Il rischio secondo il Ppe era quello di interrompere le catene di approvvigionamento, diminuire la produzione alimentar, spingere verso l'alto i prezzi per i consumatori.
Tutte queste criticità sollevate dal partito dei popolari sono state poi riviste e il testo della legge è stato totalmente modificato. Infatti il gruppo di destra ha rivendicato il merito delle modifiche alla legge con la deputata tedesca Christine Schneider che ha scritto in una dichiarazione:
Siamo lieti che il testo finale di questa legge abbia poco a che fare con la proposta originaria della Commissione.
Ora non resta che aspettare un nuovo voto per vedere finalmente operativa una legge fondamentale nell'ambito della transizione ecologica, anche se un po' più debole rispetto a come fu pensata.