L’Unione Europea modifica la Nature Restoration Law: come cambia la tutela della biodiversità?

Il ripristino della natura in Europa sembra che si sia snaturato. La legge approvata il 12 luglio del 2023 ha subito infatti ulteriori modifiche che rischiano di non far centrare gli obiettivi europei prefissati per ogni singolo Stato. Vediamo insieme nel dettaglio le criticità e le novità apportate.
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Mattia Giangaspero 13 Novembre 2023

Sono passati 4 mesi esatti ormai, dal voto del Parlamento Europeo sull'approvazione della Nature Restoration Law. Era, infatti, il 12 luglio del 2023 quando l'Europa ha fatto divenire legge "la tutela della biodiversità", ma da allora qualcosa sembra essere andato storto. Niente che abbia fatto saltare il banco, ma sono state effettuate alcune modifiche al testo che lo hanno snaturato. Ora facciamo un passo indietro e ripercorriamo brevemente tutti i fatti. Di che legge stiamo parlando?

Si tratta di una norma europea presente nel pacchetto del Green Deal che prevede il ripristino del 20% di tutte le aree naturali e paesaggistiche europee entro il 2030. Quel 20% poi dovrà diventare 60% entro il 2040 e 90% entro il 2050. La Nature Restoration Law è, quindi, una legge molto importante per tutti noi, per la nostra salute, per la qualità dell'aria, per la riduzione di emissioni di CO2. Insomma una legge importante per l'ambiente e la Terra. Come detto prima, il 12 luglio del 2023 il Parlamento Europeo l'aveva approvata ufficialmente e allora vediamo nello specifico quali saranno, con questa legge, le nuove competenze che l'Europa si è attribuita.

Cosa prevede nello specifico la Nature Restoration Law

  • Ridurre del 50% l'utilizzo dei pesticidi entro il 2030
  • Ripristinare il 20% delle aree terrestre e marine dell'UE entro il 2030
  • Garantire che non si perdano gli spazi verdi urbani che abbiamo già
  • Salvare gli impollinatori
  • Garantire che ci sia una copertura di vegetazione del 10% per ogni cittàI fondi messi a disposizione dall'Europa sono 100 miliardi di euro e poi verranno allocati tra i vari Stati
  • Dopo il voto che ha approvato la legge, verrà steso un testo che sarà ratificato entro il 2024, dopo sarà obbligatorio rispettarlo
  • Ogni paese dovrà pre vedere un piano

Una Biodiversità snaturata

Il testo originario prevedeva sanzioni per ogni singolo Stato nel momento in cui non si rispettava una "postilla" di tale legge. Attualmente queste sono state eliminate o alleggerite dai negoziatori. Cosa vuol dire? In pratica ogni singolo Stato, potrà scegliere se, come e quando agire su determinati argomenti legati al ripristino della natura. Un esempio? I pesticidi usati in agricoltura. Infatti a livello politico, il Partito europeo dei popolari, sempre contrario alla Nature Restoration Law, ha ribadito più volte che una modifica sarebbe stata necessaria affinché tale legge non minacciasse il lavoro degli agricoltori.

Oltre al lavoro, altro tema scomodo che avrebbe toccato la legge riguardava invece quello dei fondi di sussistenza presenti per l'agricoltura. Il rischio secondo il Ppe era quello di interrompere le catene di approvvigionamento, diminuire la produzione alimentar, spingere verso l'alto i prezzi per i consumatori.

Tutte queste criticità sollevate dal partito dei popolari sono state poi riviste e il testo della legge è stato totalmente modificato. Infatti il gruppo di destra ha rivendicato il merito delle modifiche alla legge con la deputata tedesca Christine Schneider che ha scritto in una dichiarazione:

Siamo lieti che il testo finale di questa legge abbia poco a che fare con la proposta originaria della Commissione.

Ora non resta che aspettare un nuovo voto per vedere finalmente operativa una legge fondamentale nell'ambito della transizione ecologica, anche se un po' più debole rispetto a come fu pensata.