
La manipolazione affettiva è una sorta di controllo sulla persona che può avvenire nelle relazioni amicali, lavorative, affettive e familiari. Il soggetto manipolatore esercita abilmente giorno dopo giorno una progressiva svalutazione della persona dalla quale vuole ottenere benefici personali o a volte anche solo esercitare un controllo sulla persona in questione. Si tratta di una forma di abuso psicologico, messo in atto da persone che sanno bene (in alcuni casi senza averne consapevolezza, ma nella maggioranza delle situazioni avendone coscienza) come far sentire l’altro sempre in difetto, manchevole e meritevole di essere trattato in un certo modo.
Una rapporto, che sia di coppia, di amicizia o genitore-figlio, dovrebbe essere basato sul rispetto reciproco, sullo scambio e sulla fiducia.
Il problema è che a volte può verificarsi che un componente di questa relazione assuma dei comportamenti di abuso emotivo. Questi, cronicizzandosi nel tempo, danno vita a conseguenze negative come: preoccupazioni, ansia generalizzata, paura dell’abbandono, sensi di colpa, sensazione di inadeguatezza, bassa autostima.
La manipolazione emotiva può essere caratterizzata da due fasi. Conoscerle e saperle riconoscere in chi ti sta accanto ti potrebbe aiutare a capire se stai subendo una qualche forma di manipolazione affettiva.
Per prima cosa il manipolatore manifesterà i propri lati positivi in modo che l’altra persona inizi a provare ammirazione. Tutto inizia con la fase dell’essere gentili, del trattare bene, del dare il massimo, del fare tutto quello che l’altra persona desidera.
Il manipolatore sa di cosa ha bisogno l’altra persona e glielo dà, a volte in eccesso in modo che si leghi un po’ a questo aspetto così esageratamente gentile e attento.
La chiave per riconoscere la manipolazione sta negli eccessi. Nei rapporti sani, chi vi stima, vi vuole bene o, perfino, vi ammira, lo fa senza eccedere in forme di adulazione o comunque restando entro certi limiti. Quando notate atteggiamenti eccessivi, dovete chiedervi perché vi ammirano tanto, se è per un intento di manipolazione oppure perché l’altra persona ha un’autostima molto bassa e vi sta idealizzando.
Una volta che il manipolatore ha ottenuto la fiducia totale, l’affetto, l’amore e il rispetto dell’altro, metterà in atto un cambio di ruolo. Se prima era il “salvatore” che dava supporto e sicurezza all’altro, adesso passerà ad essere la vittima. Dato che l’altra persona ne è innamorata, farà di tutto per aiutarla.
La manipolazione effettiva è una delle dinamiche più frequentemente messe in atto dalle persone affette da narcisismo. Anche se spesso, soprattutto di recente, la parola "narcisista" viene spesso abusata, è importante sapere che il narcisismo non è un aspetto caratteriale, come l'egoismo o la simpatia, ma è un disturbo della personalità a tutti gli effetti e riconosciuto a livello scientifico.
Il narcisista usa spesso la manipolazione affettiva per legarsi alla propria "vittima", quasi sempre una persona empatica e spesso fragile o con bassa autostima. Proprio come accade nella manipolazione affettiva, anche nel rapporto con un narcisista, si possono riconoscere due fasi, opposte nelle emozioni che procurano alla persona che le subisce, seguite poi da una terza fase, che segna la fine del rapporto.
La prima fase, detta del "love bombing", è caratterizzata da un vero e proprio "bombardamento" di attenzioni, premure e complimenti. Una volta conquistata la vittima, però, a questa fase di gratificazione "alle stelle", segue la fase della "svalutazione", ovvero della totale negazione di tutto ciò che è stato il rapporto fino a quell'istante.
Durante la svalutazione, la persona narcisista può manipolare la vittima, attuando una totale delegittimazione delle sue emozioni e dei suoi bisogni, fino a indurla a mettere in dubbio ogni aspetto della sua personalità, i suoi affetti e la sua stessa autostima. Questa fase, spesso, si conclude con lo "scarto del narcisista", ovvero il momento il cui il o la persona narcisista lascia l'altro, procurandogli un dolore tanto forte quanto improvviso e ingiustificato (agli occhi di chi lo subisce).
Tra le principali tecniche di manipolazione affettiva Lici sono:
Spesso chi vive una manipolazione affettiva si trova spesso a provare queste emozioni, oltre ovviamente un generale stato di malessere:
Secondo la psicoterapeuta francese Isabelle Nazare-Aga, se non è possibile prendere le distanze dal proprio manipolatore emotivo, è possibile attuare una tattica di contro manipolazione che l’autrice definisce “tecnica della nebbia“.
La tecnica della nebbia consiste nell’usare una comunicazione aleatoria, vaga e quasi imprecisa, così da non impegnarsi affatto nello scambio verbale con il manipolatore.
Lo scopo è quello di disorientare il manipolatore che non ottenendo più il suo nutrimento sarà portato a mollare la presa o allontanarsi.
Per attuare la tecnica della nebbia con successo, ti consiglio di fare in questo modo:
Infine è importante che lavori sulla tua autostima in modo da riuscire a riconoscere il tuo valore e lavorare per individuare quelli che sono i tuoi obiettivi e i tuoi bisogni, anche attraverso l'aiuto di uno psicologo o psicoterapeuta.
Fonti | Santagostino
(Scritto dalla dottoressa Samanta Travini, psicologa, il 29 ottobre 2021;
modificato da Maria Teresa Gasbarrone il 30 agosto 2023)