
Tototema, tototraccia, prima prova, prova d'italiano, maturità 2023. Queste sicuramente saranno le parole più cercate di oggi e forse ci possiamo inserire anche ansia. Però siamo qui proprio per questo. Proprio per parlare della maturità 2023 e della prima prova d'italiano. Ci sono varie tracce che i ragazzi avranno la possibilità di scegliere, ma ogni anno quella più gettonata resta sempre il tema d'attualità. Di ambiente, sostenibilità e crisi climatica se ne parla a livello nazionale, internazionale e mondiale ormai da diversi anni e questa volta potrebbe capitare ancora una traccia legata alla crisi climatica attuale che sta danneggiando, a causa dell'azione dell'essere umano, il Pianeta. E poi un altro problema è quello legato alla siccità, alla domanda di energia e i consumi energetici, i danni ambientali in Ucraina e la distruzione della diga, per non parlare anche delle modifiche sulla mobilità, il riciclo del litio per le batterie elettriche. Sono tantissimi i temi legati all'ambiente che potrebbero uscire, ma non preoccuparti. Di tutti questi che ti ho citato, noi di Ohga ne abbiamo già parlato. (I collegamenti ipertestuali che hai visto sono un rimando a quegli argomenti già ben approfonditi). Adesso facciamo un breve ripasso.
Nel mondo il riscaldamento globale ha già cominciato a provocare ingenti danni e secondo l'ultimo rapporto dell'ONU, le temperature medie globali sono aumentate già di 1.2 gradi in più rispetto ai livelli pre-industriali. Non è finita qua. Sì perchè il dato più allarmante è che l'Europa, come continente, è il luogo dove il riscaldamento globale sta incidendo di più rispetto al resto del Pianeta. Secondo l'ultimo report europeo sul clima, "l'European State of Climate 2022" che viene pubblicato ogni anno ad aprile, ha indicato come la scorsa estate sia stata la più calda mai registrata con un aumento di 0.3-0.4 gradi in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Inoltre le temperature, per l'intero anno, sono state superiori alla media nella maggior parte dell'Europa. Le maggiori anomalie si sono verificate nelle parti meridionali, occidentali e in alcune parti orientali del continente e nella Scandinavia settentrionale, con alcune aree dell'Europa sud-occidentale che hanno registrato temperature fino a 2,5°C sopra la media. Piccole anomalie negative si sono verificate in Turchia e e in Islanda, con temperature fino a 0,75°C al di sotto della media.
Le stagioni non estive, quindi l'inverno e l'autunno, hanno entrambi registrato grandi anomalie positive, rispettivamente di 0,9°C e 1,0°C. L'inverno è stato considerato in un range che va dal settimo al nono anno più caldo mai registrato. L'autunno, invece, il terzo più caldo. Sebbene queste stagioni fossero meno eccezionali dell'estate, erano comunque più calde della stragrande maggioranza delle rispettive stagioni degli altri anni passati. La primavera che ancora è in corso, infine, ha visto una piccola anomalia negativa da -0,1 a -0,2°C.
In quest'analisi è stato fondamentale anche sviluppare un trend riguardante le temperature minime e massime giornaliere. Questo perchè, forniscono un'indicazione delle estremità estreme del ciclo di temperatura, rivelando se c'erano temperature notturne e diurne insolitamente fresche o calde.
Nel 2022, in quasi tutta l'Europa, sia le temperature minime che quelle massime sono state molto al di sopra della media. Le temperature minime sono state fino a 1°C sopra la media nella maggior parte dell'Europa e fino a 3,5°C sopra la media in alcune parti dell'Italia e della Francia, mentre anche la Scandinavia settentrionale ha registrato temperature minime comprese tra 2 e 2,5°C sopra la media.
Vivere senza gas è possibile e ci stiamo riuscendo. L’Europa nel 2022 è stata in grado di invertire la rotta dal punto di vista energetico. Infatti la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili non è solamente in costante crescita, anno dopo anno, ma è stata anche superiore alla produzione di energia proveniente dal gas. Eolico, Solare e Fotovoltaico trainano la crescita che ha permesso alle fonti rinnovabili di vincere la sfida contro il gas e secondo Ember, il Think thank energetico, i dati sull’energia suggeriscono una previsione che rimarrà in scia con quanto accaduto adesso. "L’European Electricity Review" mostra in questi grafici l’aumento considerevole fatto negli ultimi 22 anni di utilizzo di fonti rinnovabili sul territorio europeo.
Precisamente nel 2022 il fotovoltaico ha fatto registrare una vera e propria impennata: 39 i terawattora prodotti, che hanno contribuito a evitare 10 miliardi di euro di costi del gas.
Questo dato che potrebbe essere sorprendente a leggerlo così porta con se, però, degli scheletri nell’armadio. Infatti anche se la produzione di gas è inferiore a quella delle fonti rinnovabili i numeri, nel complesso, sono rimasti invariati rispetto al 2021, anzi sono anche di, qualche decimale, lievemente aumentati, Si è passati dal 19,2% al 20% (un aumento dello 0,8%). Per non parlare anche dell’energia generata dal carbone: la sua produzione è aumentata del 7%, provocando anche maggiori emissioni dal settore energetico in Europa, +3.9% nel 2022 rispetto al 2021.
È vero anche che, senza la crescita delle rinnovabili e senza un calo della domanda di energia, dovuta all’aumento dei prezzi e alla guerra in Ucraina, lo scenario poteva essere anche disastroso. I dati sul carbone comunqGue restano entro i limiti che l’Europa aveva indicato nel 2018. Vero anche che, questo ragionamento deve essere proposto in un lasso molto più ampia di tempo. Perché se da un lato abbiamo una minima crescita o un minimo stazionamento della produzione di energia da carbonio e gas in tutto lo scorso anno, dall’altro lato, se volessimo prendere in esame gli ultimi 4 mesi del 2022, potremmo vedere come le due produzioni citate sono, in realtà, in forte calo, oltre il 6%. L’Unione Europea ha importato 22 milioni di tonnellate di carbone in più ma ne ha usato solo un terzo, rivela il rapporto, e i Paesi non hanno rinunciato ai propri impegni per eliminare gradualmente il suo utilizzo.
Sicuramente i primi interventi che il governo indica come priorità, sono quelli della gestione delle infrastrutture vigenti, presenti sul territorio italiano.
Il Consiglio dei ministri (Cdm) nell'approvare il decreto siccità, composto da 16 articoli, non ha pensato solo a manutenzione e realizzazione di nuove infrastrutture, ma anche a sanzioni e multe. Infatti sono state introdotte multe fino a 50mila euro per chi estrae e utilizza acqua pubblica senza autorizzazione, come si evince dall'articolo 13 del testo.
Il commissario sarà nominato entro dieci giorni dall'entrata in vigore del decreto e potrà disporre di una struttura e un personale massimo di 25 persone. Avrà la possibilità di accedere a tutti i dati sulla situazione idrica italiana, dal censimento delle concessioni per usi potabili, irrigui, industriali ed idroelettrici alle nuove domande di concessioni. Potrà decidere la regolazione dei volumi e delle portate derivanti dagli invasi. Potrà monitorare lo stato di attuazione del programma degli interventi, correggendoli. E infine potrà verificare e coordinerà l’adozione, da parte delle regioni, delle misure previste per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi. Tra le sue funzioni rientra anche quella di valutare il recupero degli invasi altrimenti avviati alla dismissione.