Meteo inverno 2024: freddo e neve arriveranno? Pioggia e nevicate per la domenica delle Palme

Ci attende una settimana con un meteo instabile, che oscilla tra giornate soleggiate e precipitazioni. Un andamento normale per questo periodo dell’anno, ma non dobbiamo dimenticarci di aver appena passato i due mesi invernali più caldi di sempre, gennaio e febbraio. Il riscaldamento globale ha reso instabile il fenomeno del Vortice Polare che regola clima e meteo nel nostro emifero. Per questo motivo, potremmo assistere con maggiore frequente all’alternarsi di temperature primaverili e gelo polare, anche a basse latitudini.
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Giulia Dallagiovanna 18 Marzo 2024

L'inverno sta per finire e ci avviamo verso un inizio di primavera soleggiato con qualche pioggia. Previste precipitazioni, sia di pioggia che di neve, anche per il weekend delle Palme, sabato 23 e domenica 24 marzo 2024. Questa instabilità è tipica del periodo dell'anno che stiamo attraversando, ma sarà importante capire quanto gli eventi atmosferici si riveleranno intensi. Inoltre, occhi puntati su Pasqua e soprattutto sull'estate per capire quanto le temperature saranno in linea con la norma dopo i due mesi invernali più caldi di sempre, gennaio e febbraio 2024.

Ci attende dunque una settimana di alti e bassi, dove però il clima si manterrà mite, grazie al permanere dell'alta pressione in arrivo dall'Africa. Oggi, lunedì 18 marzo 2024, assisteremo ancora a qualche pioggia, mentre i primi miglioramenti saranno visibili a partire da domani, martedì 19 marzo 2024. Soleggiato anche il giorno dell'equinozio di primavera. I primi cambiamenti sono previsti per venerdì 22 marzo 2024, quando il cielo potrebbe iniziare a riempirsi di nuvole. Avremo un fine settimana piovoso, con nevicate ad alta quota.

Il passaggio tra la primavera e l'inverno sembra dunque in linea con le normali condizioni meteo di questo periodo dell'anno. Non dobbiamo dimenticare però che non si ragiona per singole giornate o settimane, ma per trend. E se guardiamo le tendenze, sappiamo che la temperatura media globale è in costante aumento, con la primavera che arriva anche mesi prima delle data prevista in calendario: quest'anno le mimose erano in fiore già il 1° di febbraio.

Da cosa dipende l'arrivo dell'inverno?

L'alternanza delle stagioni è dovuta prima di tutto all'inclinazione dell'asse terrestre. In seguito a questa inclinazione, i raggi del Sole colpiscono la Terra in modo differente nei diversi periodi dell'anno. Durante la stagione fredda, ad esempio, l'emisfero boreale viene colpito in senso obliquo e arriva quindi meno calore.

Il clima più freddo dipende anche dalla presenza del vortice polare, un'area di bassa pressione che staziona sopra il Polo Nord e si intensifica durante i mesi invernali, arrivando a coprire l'intero Circolo polare artico. È in grado di influenzare meteo e temperature in tutto il nostro emisfero, ma può essere indebolito da fenomeni di stratwarming, o riscaldamento stratosferico, provocati da un anticiclone.

Il riscaldamento globale ha resto instabile questo fenomeno importantissimo per la regolazione del clima sul Pianeta, portando a una sempre più rapida alternanza tra temperature al di sopra della norma e gelo polare anche a basse latitudini.

11 marzo 2024: potrebbe tornare il caldo nei prossimi giorni

L'ondata di pioggia è forse già finita. Dopo le ultime precipitazioni previste per martedì 12 marzo 2024, a partire da mercoledì 13 marzo potrebbe verificarsi una svolta improvvisa con il ritorno dell'anticiclone di origine africana che provocherà un nuovo aumento della pressione atmosferica e un rialzo delle temperature. Sta arrivando la primavera, è vero, ma questa alternanza così repentina tra neve e caldo, passaggio che di norma avviene in modo graduale, è una coseguenza della crisi climatica.

Martedì si verificheranno perturbazioni soprattutto sulle regioni del Centro e del Sud, a eccezione delle Isole. Le giornate saranno più stabili e soleggiate, ma potrebbero comunque verificarsi dei brevi temporali soprattutto nel pomeriggio lungo i rilievi appenninici. Per il giorno dopo invece l'ipotesi più probabile, sebbene non ancora del tutto certa, è un ritorno dell'alta pressione che porterà quindi bel tempo su tutta la penisola e soprattuto temperature primaverili.

Queste condizioni meteorologiche favoriscono l'insorgenza di eventi estremi, come nubifragi, trombe d'aria e valanghe. Dovremo quindi prestare maggiore attenzione a questi possibili fenomeni.

4 marzo 2024: Pioverà anche per la Festa della Donna

Tre cicloni sono attesi nei prossimi giorni, a partire già dal tardo pomeriggio di domani martedì 5 marzo 2024. Non smetterà dunque di piovere e di nevicare, anche a quote abbastanza basse, almeno fino a domenica 10 marzo 2024. Ci aspetta una settimana caratterizzata da forte instabilità, con giornate più soleggiate al Sud. Le precipitazioni sono fondamentali per l'Italia, un Paese in forte stress idrico e con diverse regioni a rischio siccità, ma è altrettanto importante imparare a immagazzinare acqua e neve, per conservarle in vista dei mesi successivi. Al momento, non abbiamo una rete di invasi abbastanza efficiente che ci consenta di farlo.

Tornando al meteo, dunque, si prevede l'arrivo di un secondo vortice ciclonico mercoledì 6 marzo 2024 che porterà con sè nuove intense perturbazioni. Le aree più colpite saranno probabilmente quelle montuose, le regioni del Nord e del Centro, soprattutto Toscana, Umbria e Lazio.

Giovedì 7 marzo 2024 rimarrà ancora qualche perturbazione sparsa, con nevicate possibili già attorno ai 900 metri di quota. Il terzo vortice infine è atteso per la serata di venerdì 8 marzo, la Festa della Donna, e la giornata di sabato 9 marzo. Nel weekend potrebbero verificarsi ancora piogge intense e abbondanti nevicate.

26 febbraio 2024: proseguono le perturbazioni almeno fino a giovedì

Prosegue il maltempo almeno fino a giovedì 29 febbraio 2024, dopodiché ci attende una seconda parte di settimana caratterizzata da forte instabilità meteorologica. A partire da domani infatti l'Italia sarà raggiunta da un ciclone in arrivo dalla Francia che porterà nuove precipitazioni di pioggia e neve. Per quanto a ciascuno di noi facciano piacere le giornate di sole, è importante ricordare che ogni goccia d'acqua è vitale in questo periodo dove 5 regioni italiane sono già in allarme siccità.

Dovremmo quindi accogliere come una buona notizia il prosieguo delle perturbazioni anche per i prossimi giorni. Le correnti raggiungeranno prima di tutto la Sardegna per poi investire il resto della Penisola, con abbondanti piogge soprattutto al Centro-Nord. Previste anche nevicate intorno ai 1500 metri di quota, soprattutto sulle Alpi e sulle cime più alte dell'Appennino. Giovedì il maltempo si sposterà soprattutto sull'Italia meridionale.

Non scenderanno però le temperature: nelle regioni del Sud come Sicilia e Calabria il termometro potrebbe toccare anche picchi di 20°C. Febbraio rischiÈa dunque di segnare un nuovo record negativo sul tabellone dei mesi più caldi della storia. Non è un bel segnale: significa che la crisi climatica sta peggiorando.

20 febbraio 2024: torna la pioggia, un po' di sollievo da smog e siccità

Dopo diversi giorni di tempo stabile e caldo anomalo, potrebbero tornare le precipitazioni già a partire dalla serata di mercoledì 21 febbraio 2024. Si prevede dunque un fine settimana con un meteo instabile, con l'alternarsi tra pioggia o neve e tempo più soleggiato. È possibile che subentri anche un calo delle temperature che potrebbe riportare il termometro su valori più in linea con il periodo dell'anno. Stiamo infatti attraversando un fase piuttosto critica: a febbraio abbiamo superato per diversi giorni i 2°C di riscaldamento globale, inoltre il Nord Italia è soffocato dallo smog al punto che stare all'aperto è un gesto pericoloso.

Partiamo dal meteo. Secondo le previsioni, è in arrivo un'intensa perturbazione dal Nord Atlantico che dovrebbe interessare il nostro Paese tra la serata del 21 febbraio e le prime ore di giovedì 22 febbraio 2024. Sarà colpita soprattutto l'area di Alpi e Prealpi, oltre alla Liguria e alla Pianura Padana. Sopra i 1200 metri potrebbero anche verificarsi sporadiche nevicate, sebbene le temperature sui nostri rilievi siano ben superiori alla norma. Alcuni comprensori sciistici hanno chiuso la stagione in anticipo: nemmeno la neve artificiale reggeva più. Ma non solo: già a febbraio, ben 5 regioni sono a grave rischio siccità. Piemonte e Sicilia hanno dichiarato lo stato d'emergenza.

Insomma, dovremmo salutare come una buona notizia l'arrivo della pioggia, nella speranza che sia sufficiente per ripulire l'aria e dare sollievo al terreno. E nella consapevolezza che questa sarà la nostra nuova normalità.

Venerdì 23 febbraio 2024 potremmo assistere a un ulteriore peggioramento delle condizioni meteo, a partire dall'area del Nordest. Abbondanti precipitazioni arriveranno a interessare anche le regioni centrali fino a Umbria, Toscana e Lazio. A causa del caldo anomalo dei giorni precedenti, non sono da escludersi nubifragi ed episodici allagamenti. Le nevicate inoltre potrebbero verificarsi anche al di sotto dei 900 metri di quota.

Il fine settimana si preannuncia instabile, ma più che al meteo dovremmo tenere monitorata la qualità dell'aria e sperare che le temperature raggiungano valori più vicini all'inverno. Altrimenti la prossima estate potrebbe essere molto critica.

13 febbraio 2024: a San Valentino tornano caldo anomalo e sole

È in arrivo un nuovo anticiclone che porterà un clima primaverile per mercoledì 14 febbraio 2024, il giorno di San Valentino. Un nuovo cambio di meteo, dunque, dopo i giorni di pioggia della scorsa settimana. Lungo tutta l'Italia sono attese temperature comprese tra i 13°C e i 16°C gradi. Per quanto possa rallegrarci questo assaggio di primavera, dobbiamo ricordarci che si tratta di condizioni anomale per questo periodo dell'anno e che diverse Regioni, come la Sicilia e la Sardegna, sono già in grave carenza di acqua. Si tratta dunque di una conseguenza della crisi climatica.

A partire da San Valentino dunque ci lasceremo alle spalle tutte le precipitazioni, sia di pioggia che di neve, e saremo invece interessati da un anticiclone di origine africana. Sono previste quindi diverse giornate di sole su tutta la Penisola e temperature primaverili, soprattutto durante il giorno. Il caldo anomalo interesserà anche il Nord, sebbene a partire da giovedì 16 febbraio 2024 potrebbe formarsi qualche banco di nebbia in Pianura Padana.

Al momento sembra che questa situazione si manterrà costante almeno fino alla fine della settimana. Sabato 17 febbraio, infatti, potrebbe verificarsi qualche precipitazione soprattutto nell'area Nord-Est del Paese.

Purtroppo si tratta di notizie solo all'apparenza positive. Confermano infatti il trend preoccupante in corso: dopo l'anno più caldo di sempre, il 2023, abbiamo avuto il gennaio più caldo della storia. Ti ricordi il limite di 1,5°C che non dovevamo superare? Lo abbiamo fatto e ora non siamo certi del futuro che ci attende.

8 febbraio 2024: weekend all'insegna della pioggia con il ciclone di Carnevale

Arriva il ciclone di Carnevale, che porterà pioggia, abbassamento delle temperature e in alcuni casi anche neve già a partire da venerdì 9 febbraio 2024. Finisce dunque il lungo periodo di clima quasi primaverile, caratterizzato dalla presenza di un anticiclone che, tra i vari effetti, ha peggiorato il problema della siccità e della qualità dell'aria soprattutto nelle città del Nord Italia.

Venerdì, dunque, una perturbazione di origine atlantica che si è originata all'altezza del Regno Unito porterà le prime precipitazioni sulle regioni settentrionali e centrali fino alla Toscana, per poi interessare tutta l'Italia. Potrebbe anche registrarsi qualche nevicata in montagna.

Il fine settimana sarà dunque caratterizzato da piogge, anche abbondanti, in particolare per quanto riguarda la fascia prelpina e Alpina. Le regioni più interessate dalle precipitazioni saranno quelle del Nord, oltre a Liguria e Toscana. A seguire, Campania e Calabria settentrionale. Le nevicate invece si verificheranno dai 1400 in su.

Nonostante quello che potrebbe sembrare a prima vista, non stiamo assistendo al ritorno dell'inverno. Il mese in cui siamo infatti richiederebbe temperature più fredde, considerando che il periodo tra il 15 gennaio e il 15 febbraio è statisticamente quello più rigido dell'anno. Così non è perché si attendono delle temperature attorno ai 13°C al Nord e ai 17°C-18°C al Sud. Potrebbero verificarsi anche dei picchi di 20°C. Anche per questo motivo, la perturbazione prevista nel weekend ricorderà più il maltempo autunnale che quello invernale. I valori potrebbero però calare a partire da domenica 11 febbraio 2024.

Continua dunque la nostra convivenza con la crisi climatica e le sue conseguenze. Intanto si spera che le piogge riescano ad alleviare la situazione siccità che in alcune regioni, come Sardegna o Puglia, è ormai allarmante. E non siamo ancora nemmeno in primavera.

24 gennaio 2024: un anticiclone provocherà caldo anomalo con temperature fino a 20°C

L'arrivo di un anticiclone sull'Italia porterà di nuovo caldo anomalo almeno fino alla fine del mese e probabilmente anche durante la prima metà di febbraio. Il picco dell'anomalia termica è previsto per venerdì 26 gennaio 2024, quando le temperature potrebbero raggiungere anche i 20°C in alcune regioni. Ma non solo il nostro Paese sarà investito dal fronte di alta pressione in arrivo dall'Africa e che si stabilirà sopra l'Europa centro-meridionale: in Spagna sono attesi 25°C, in Germania 14°C. In generale, la colonnina di mercurio segnerà in media una quindicina di gradi oltre la norma stagionale. Siamo nel pieno dell'inverno, ma le temperature saranno primaverili: questa nuova manifestazione della crisi climatica in corso avrà conseguenze gravi sia per le piante che per la nostra salute.

Ci attende insomma un fine settimana soleggiato e dal clima mite, grazie all'arrivo di una massa d'aria calda dal desero del Sahara che metterà in pausa l'inverno. A risentire di più del cambio di temperatura saranno le regioni del Sud, dove si registreranno in media 15°C e la Sardegna dove potrebbero verificarsi picchi di 20°C, davvero anomali e preoccupanti per il mese di gennaio.

Anche lungo l'arco alpino, soprattutto nell'area delle Alpi Occidentali, si avvertirà questa ondata di calore, con lo zero termico che si stabilirà tra i 3.400 e i 3.600 metri di altitudine. In generale, dall'inizio della stagione invernale lo zero termico si è sempre mantenuto al di sopra dei 2mila metri, al di sopra dunque di quelle che dovrebbero essere le medie corrette del periodo. Tieni presente, come metro di paragone, che tra i 3.200 e i 3.600 metri sono valori che lo zero termico dovrebbe raggiungere in estate.

Per capire meglio, lo zero termico indica l’altitudine al di sopra della quale la temperatura dell’aria rimane sempre minore di zero, come spiegato sul sito di Arpa Piemonte. Tra le altre cose, questa soglia determina anche la cosiddetta "quota neve" ovvero l'altezza entro la quale le precipitazioni rimangono in forma di pioggia e superata la quale inziano le nevicate. In inglese, ad esempio, si parla di melting level, letteralmente "il livello di scioglimento" per capire a quale quota i fiocchi di neve si fondono in pioggia. Di solito, un fiocco rimane tale fino a 300 metri al di sotto dello zero termico, in questo caso dunque attorno ai 2.700-3.000 metri: per non sciogliersi infatti la temperatura non deve superare i 4°C.

Questi valori dovrebbero darti un'idea delle dimensioni del problema che stiamo vivendo oggi. Ma la mancanza di neve non è l'unico elemento a dover destare preoccupazione. L'assenza di piogge e la ridotta ventilazione dei prossimi giorni, determinata appunto dal fronte anticiclonico, provocherà un accumulo progressivo delle sostanze inquinanti nell'aria, soprattutto nelle aree più a rischio come la Pianura Padana. Respirerai insomma un'aria peggiore, che può favorire l'insorgere o il peggiorare di disturbi respiratori e di tumori. Presta inoltre attenzione alla formazione di banchi di nebbia e nuvole basse, soprattutto mentre sei alla guida.

Quanto tempo durerà questo caldo anomalo? Al momento non è possibile prevedere la fine dell'ondata di caldo, ma è altamente probabile che non si verifichino cambiamenti significativi nel meteo almeno fino al 9 o 10 febbraio 2024.

19 gennaio 2024: in un'area d'Italia potremmo raggiungere i -20°C

Sta arrivando un freddo di origine artica che a partire da oggi, 19 gennaio 2024, provocherà un ulteriore calo delle temperature e maltempo su tutta l'Italia. E se da un lato il freddo è tipico dell'inverno, dall'altro lato non si possono ignorare le allerte meteo che in certi casi dipingono scenari più estremi: in Alto Adige, ad esempio, sono attesi fino a -20°C. Oscillazioni tra estremi a cui dovremo abituarci sempre di più, in un contesto di crisi climatica. Lo conferma anche quanto avviene nel resto d'Europa: il villaggio di Nikkaluokta, nel nord della Svezia, ha visto il termometro passare da -42,9°C a più 8°C in soli 3 giorni.

La nuova ondata di freddo nel nostro Paese è causata da un vortice ciclonico che interesserà prima di tutto Veneto e Friuli Venezia-Giulia, per poi raggiungere la Lombardia, le regioni del Centro e, in serata, anche la Sardegna. Sono attese nevicate anche a bassa quota e, forse, potremmo assistere a qualche fiocco in città.

Ma è sulla Provincia autonoma di Bolzano che ha senso concentrarsi in questi giorni, dove è stata diffusa un'allerta per maltempo e temperature estreme. La notte tra il 19 e il 20 gennaio 2024, infatti, si prevede limpida e stellata: le condizioni perfette per un drastico abbassamento dei gradi. Nelle zone a più alta quota si potrebbero infatti raggiungere tra i -15°C e i -20°C, temperature anomale per il nostro Paese.

È importante non guardare a questi fenomeni come a delle sporadiche curiosità o delle temporanee emergenze: l'instabilità meteorologica e delle temperature, appunto, sarà sempre più la norma in un contesto di crisi climatica. Come aveva confermato a Ohga anche il meteorologo Andrea Giuliacci: il clima in Italia non si sta tropicalizzando, ma estremizzando.

15 gennaio 2024: in settimana nevicate anche in pianura

Il freddo previsto è arrivato. A partire dalla serata di ieri, domenica 14 gennaio 2024, abbiamo assistito a un calo delle temperature fino a qualche grado sotto lo zero anche in pianura. Si tratta di valori normali per questo periodo dell'anno, ma che fino ad ora questa stagione invernale non aveva ancora conosciuto. Una serie di alterazioni nelle correnti cicloniche e anticicloniche, a cominciare da quelle del vortice subpolare artico, ha portato disordine nella distribuzione delle precipitazioni e dell'aria fredda, generando una forte instabilità: mentre in Svezia dovevano convivere con -40°C, in Italia sperimentavamo un caldo anomalo. Abbiamo dovuto aspettare fino a metà gennaio perché le temperature e i fenomeni atmosferici rientrassero più nella norma. Questa attesa è un altro segnale della crisi climatica in corso.

Più nel dettaglio, a partire da mercoledì 17 gennaio 2024 potremmo forse vedere la neve anche in pianura. Sicuramente, sono previste nevicate dai 200 metri di quota in su, con fiocchi che probabilmente si presenteranno grandi e molto pesanti. A godere dello spettacolo saranno le aree più settentrionali del Paese e, in particolare, Alpi e Prealpi, ma anche le pianure di Lombardia, Veneto e forse Piemonte.

Ma perché la neve è così importante? Devi sapere che le nevicate non sono attese solo per il loro aspetto scenografrico. La neve infatti ha benefici vitali per il terreno, per le piante e persino per la tua salute. Sul suolo, va a formare un vero e proprio manto che funge da scudo contro il freddo estremo e il gelo, e diventa un serbatoio d'acqua a mano a mano che si scioglie, penetrando in modo più lento e quindi più efficiente rispetto a quella piovana. Anche le piante beneficiano di questo aumento di fertilità del suolo e anche della pausa che la neve concede loro da siccità e parassiti. Cadendo nelle città, inoltre, i fiocchi imprigionano le polveri sottili che sono state emesse nell'aria, rendendola più pulita e dunque più salutare per i tuoi polmoni.

Come sappiamo, la frequenza e il volume delle nevicate sono drasticamente diminuiti negli ultimi anni a causa, appunto, del riscaldamento globale. Per questo motivo, l'arrivo della neve è sempre una buona notizia. Sebbene sia necessario fare attenzione a fenomeni di gelicidio, quando i fiocchi sono molto bagnati e questa parte liquida ghiaccia all'istante quando incontra l'asfalto, rendendolo un potenziale pericolo per le auto in circolazione.

Altre nevicate, accompagnate da aria molto fredda, sono poi attese per venerdì 19 gennaio 2024.

10 gennaio 2024: niente neve in città, possibile un nuovo caldo anomalo

A Milano non nevica e non piove neppure, e la ragione è semplice: non fa abbastanza freddo. In generale, stiamo vivendo un mercoledì 1o gennaio 2024 abbastanza tranquillo, senza precipitazioni particolarmente intense e con un tempo per lo più asciutto su gran parte dell'Italia. Un cambio è atteso invece per domani, giovedì 11 gennaio 2024, quando un vortice ciclonico raggiungerà il nostro Paese portando maltempo soprattutto sulle regioni del Sud e su Sicilia e Sardegna. Chi abita in città, invece, potrebbe addirittura poter fare a meno dell'ombrello, soprattutto al Nord. Nel capoluogo lombardo, ad esempio, le temperature potrebbero addirittura risalire a causa di fenomeni legati alla crisi climatica.

Il freddo che stiamo vivendo in questi giorni è assolutamente in linea con le temperature della stagione invernale, l'anomalia sta nei gradi in più che sempre più spesso il termometro segna. E infatti, verso il fine settimana è possibile che noteremo di nuovo un caldo insolito per la stagione che ci farà compagnia per tutto il fine settimana. Questo andamento è dovuto probabilmente a meccanismi di stratwarming, o riscaldamento stratosferico, a causa del ritorno di un anticiclone.

Al Centro-Sud invece l'andamento potrebbe essere differente, proprio a causa del vortice ciclonico di cui parlavamo prima. Si prevedono precipitazioni diffuse e nevicate lungo gli Appennini a partire dai 1.300 metri di altitudine. Le correnti più fredde se ne andranno a partire dalla serata di venerdì 12 gennaio, quando tornerà il beltempo su tutta la Penisola.

Domenica 14 gennaio, invece, potrebbe subentrare un nuovo cambio di programma, con correnti gelide in arrivo sul Nord Italia. Questa instabilità e questo costante alternarsi tra stagione fredda e climi più primaverili sono una delle conseguenze della crisi climatica.

5 gennaio 2024: nel weekend dell'Epifania si attendono nevicate a bassa quota

Attese le prime nevicate a bassa quota dell'inverno 2023/2024: il weekend dell'Epifania sarà caratterizzato da pioggia e maltempo su tutto il Centro-Nord e già a partire dalla serata di oggi, venerdì 5 gennaio 2024, potrebbe scendere qualche fiocco sulle colline piemontesi. Sopra i mille metri invece la neve sarà copiosa, soprattutto lungo il settore delle Alpi Centro-Orientali. Questa situazione dovrebbe mantenersi almeno fino all'inizio della prossima settimana, dando forse finalmente il via alla stagione invernale vera e propria, fino ad ora caratterizzata piuttosto da un caldo anomalo. Ma queste variazioni non significano che le conseguenze della crisi climatica siano terminate. Il freddo estremo in Svezia è, ad esempio, un'altra faccia di come le correnti cicloniche e anticicloniche siano state alterate dall'aumento di temperatura a livello globale.

Tornando alle previsioni meteo, ci aspettiamo un giorno della Befana, sabato 6 gennaio 2024, caratterizzato da precipitazioni soprattutto in Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia-Romagna. Oltre ad abbondanti nevicate sulle Alpi a partire dai 1000 metri di quota e in parte anche sugli Appennini, almeno dal 1.500 metri in su.

Il giorno seguente, domenica 7 gennaio, il maltempo si sposterà verso le regioni del Centro e sulle Isole. In Emilia-Romagna potrebbe scendere qualche fiocco di neve sulle colline e, a partire dal pomeriggio, anche la Pianura Padana potrebbe imbiancarsi. In Romagna sono invece attese forti piogge. Un drastico calo delle temperature si avrà a partire da lunedì 8 gennaio 2024, dove saranno di nuovo possibili nevicate anche a bassa quota.

Ma perché è arrivato il freddo? Perché dal vortice polare stanno avendo origine correnti fredde che hanno infine raggiunto il Mediterraneo e provocato la formazione di un vortice ciclonico che favorisce le precipitazioni e l'abbassamento delle temperature. Questo significa che l'inverno, in Italia, è arrivato il 5 gennaio, con circa due settimane di ritardo sul calendario, che diventano molte di più se si pensa a quando dovrebbero iniziare i primi freddi.

27 dicembre 2023: che tempo farà a Capodanno

L'inverno 2023/2024 si è aperto con una fase di tempo stabile, giornate soleggiate e temperature di circa 4°C o 5°C al di sopra della media stagionale. Si tratta di condizioni dovute alla crisi climatica che stiamo attraversando e che portano a chiederci se quest'anno avremo effettivamente l'inverno e se arriveranno freddo e neve. Potremmo avere una risposta già a partire da domenica 31 dicembre 2023, quando l'Italia sarà interessata da una perturbazione che porterà piogge e probabili nevicate almeno sopra i 900 metri di quota.

Il giorno di San Silvestro infatti Liguria, aree alpina e prealpina potrebbero essere colpite da piogge, mentre al centro sud il meteo resterà stabile almeno fino a sera. Il giorno successivo, lunedì 1 gennaio 2024, il fronte si sposterà verso Triveneto e Umbria, ma anche Lazio, Campania e Calabria. Nonostante si prevedano forti venti e qualche nevicata, le temperature potrebbero rimanere invariate, anche sulle Alpi dove lo zero termico rimane al di sopra dei 2.500 metri aumentando il rischio valanghe.

Un inizio di stagione invernale a base di clima primaverile alimentato da un anticiclone che si è stabilito sulla nostra penisola. Una situazione che preoccupa. Lo scorso 22 dicembre è divampato un incendio sui monti attorno a Torino a causa delle temperature elevate, che in alcune aree hanno toccato i 25°C, e delle forti raffiche di Föhn, un vento caldo che proviene dalle Alpi orientali.

Dovremo forse aspettare fino alla fine della prima settimana di gennaio per vedere un cambio, quanto meno nella colonnina di mercurio del termometro.

Fonti| Cnr; Meteo Svizzera;