Montagna e pressione arteriosa: come comportarsi e a quali sintomi fare attenzione

L’alternativa principale alle vacanze al mare è la vacanza in montagna: tutti possono recarsi tranquillamente in montagna, ma se si desidera raggiungere vette o praticare molto trekking e attività fisica, coloro che soffrono di sbalzi di pressione dovrebbero prestare particolare attenzione. Vediamo come.
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31 Agosto 2023 * ultima modifica il 01/09/2023

La pressione arteriosa è la pressione che il cuore esercita per far circolare il sangue nel corpo: i valori ideali di pressione dovrebbero rientrare per la massima (sistolica) tra i 120 e 129 mmHg, mentre la minima (diastolica) tra gli 80 e gli 84 mmHg.

Perché l’altitudine è un problema e da quale quota?

Degli effetti sfavorevoli dell’alta quota in montagna ne risentono particolarmente coloro che sono ipertesi, quindi con valori pressori che vanno oltre i 140 mmHg per la massima e i 90 mmHg per la minima. Per queste persone un soggiorno in montagna potrebbe presentare dei problemi, soprattutto se si desidera salire a quote elevate e praticare attività fisica.

Salire in quota significa sostanzialmente che la concentrazione di ossigeno tende a diminuire e questo avviene già a partire dai 1.500 metri di altezza: ciò si traduce in un aumento di pressione che, per chi ne soffre già, può causare seri problemi. Salendo oltre i 1.500 metri, ma soprattutto oltre i 2.000, inoltre, si incorre sicuramente in temperature più fredde rispetto alle quote più basse e anche questo può causare difficoltà per chi è iperteso, in quanto il freddo restringe le arterie e le vie di circolo del sangue aumentando a sua volta la pressione. Salire in alta quota, quindi, potrebbe favorire episodi ischemici.

Regole da seguire

Recarsi in montagna è consentito, ma occorre innanzitutto che, per coloro che ne soffrono, la pressione sia ben controllata. Regole e accorgimenti che si possono seguire sono:

  • non salire oltre il consentito, quindi oltre i 2.000 metri, e in ogni caso effettuarlo in modo graduale per cercare di abituare il proprio corpo;
  • seguire una dieta sana ed equilibrata, evitando alimenti che potrebbero aumentare ulteriormente la pressione;
  • rimanere al caldo e coprirsi bene;
  • monitorare la propria situazione e stato di salute, recandosi presso una farmacia o portando con sé gli strumenti adatti;
  • confrontarsi con il proprio medico curante che, se si segue già una terapia antipertensiva, potrà decidere di aumentarne le dosi.

Quali sintomi potrebbero presentarsi

I sintomi che potrebbero presentarsi sono i seguenti:

  • affaticamento;
  • mancanza di respiro;
  • mal di testa o capogiri;
  • nausea;
  • tachicardia;
  • dolore toracico.

Se si avvertono sintomi simili è opportuno contattare il proprio medico e tornare ad altitudini consigliate.

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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