Re Carlo ha perso il senso del gusto a causa della chemioterapia: cos’è l’ageusia e che differenza c’è con la disgeusia

Re Carlo, in un evento pubblico, avrebbe ammesso di aver perso il senso del gusto dopo la chemioterapia a cui è sottoposto per curare il tumore che lo ha colpito. L’ageusia è uno dei possibili effetti collaterali di questo trattamento cos’ come di infezioni alle vie respiratorie: per porvi rimedio può essere utile sospendere le terapie in questione oppure cambiare dosaggio.
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Kevin Ben Alì Zinati 14 Maggio 2024
* ultima modifica il 14/05/2024

Niente gusto: Re Carlo lo ha perso. Il sovrano del Regno Unito, oggi 75enne, non riuscirebbe più a sentire il sapore di ciò che mangia. Colpa della chemioterapia a cui si sta sottoponendo per curare un tumore scoperto ormai qualche mese fa.

La rivelazione è arrivata durante un incontro di Carlo con Aaron Mapplebeck, un veterano dell’esercito britannico, in una visita all’Army Flying Museum a Middle Wallop, nell’Hampshire.

Tra un cimelio e l’altro, il signor Mapplebeck ha raccontato al sovrano di aver subìto la chemioterapia per curare un cancro ai testicoli e, in contemporanea, di aver perso anche il senso del gusto.

Carlo III

Un’ammissione che ha toccato da vicino Re Carlo, il quale secondo il Daily Mail, avrebbe raccontato di aver fatto i conti con lo stesso effetto collaterale dopo la diagnosi e i trattamenti per una forma di neoplasia sulla quale Buckingham Palace non ha ancora dato dettagli.

Di ageusia avrai sicuramente già sentito parlare perché, insieme all'anosmia, è stato uno dei primi disturbi associati all’infezione da Sars-CoV-2 durante le prime fasi della pandemia. Non devi confonderla con la disgeusia che, invece, si riferisce a un'alterazione di questo senso e non alla sua totale perdita.

Alterazioni e perdita totale del gusto rientrano tra i possibili effetti collaterali di una chemioterapia. Oltre a questo e al Covid-19, l'ageusia può anche essere provocata da altre infezioni delle vie respiratorie superiori, traumi a livello del cranio e anche dall'assunzione di farmaci.

Per porvi rimedio, in quest'ultimo caso è importante interrompere la terapia o cambiando il dosaggio altrimenti serve prima di tutto individuare la malattia specifica che ha provocato l'ageusia e curare quella.

Come ti accennavo prima, le terapia oncologiche possono alterare la capacità di percepire e riconoscere il gusto degli alimenti. Se si tratta di un indebolimento di questa facoltà si è in presenza della cosiddetta disgeusia: alcune persone colpite sperimentano un sapore metallico o amaro durante il consumo di un cibo, altri parlano invece di un sapore salato o un sapore eccessivamente dolce.

Tra le altre cause di questo disturbo puoi inserire anche traumi e lesioni a nervi e bocca, dalla gravidanza ma anche da una carenza nutrizionale, dove a mancare in particolar modo è l’apporto di vitamina B12 e zinco.

La disgeusia può anche essere il risultato di allergie o fortissimi episodi di emicrania ma anche di casi di infezioni gastrointestinali e stipsi. A volte, invece, può essere legata a condizioni a lungo termine come la demenza, il morbo di Parkinson o, appunto, anche forme di tumore, soprattutto nel caso di neoplasie del testa-collo.

Tendenzialmente, un'alterazione del gusto non è pericolosa ma ha inevitabilmente un impatto sulla qualità di vita di chi ne soffre, così come la su perdita.

Secondo la letteratura scientifica, la disgeusia ha una durata temporanea, seppur variabile e di solito tende a risolversi da sola. Ci sono tuttavia casi in cui potrebbero tornare utili terapie integrative spesso legate a cambiamenti nell’alimentazione.

Fonte | Humanitas

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