Motore diesel o auto elettrica? Facciamo chiarezza su quale inquina di più

Le recenti affermazioni di un ricercatore del Cnr hanno riacceso la questione, ma il problema è all’origine. Oggi l’energia che muove le auto elettriche è ottenuta soprattutto da combustibili fossili, che producono molta CO2. Ma l’utilizzo delle fonti rinnovabili si sta diffondendo e il futuro green è ancora elettrico.
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Giulia Dallagiovanna 9 Novembre 2018

Il diesel inquina meno dei motori elettrici? Una notizia rimbalzata più volte fra social e siti di informazione e che torna alla ribalta dopo che un ricercatore del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) per la sezione motori ha affermato qualcosa di simile durante una conferenza.

Ma se ti stai già mangiando le mani per aver comprato di recente un'auto elettrica, sappi che invece hai fatto la scelta giusta. Mentre viaggia, la tua macchina non produce emissioni e rispetta l'ambiente. Su questo sono tutti d'accordo. Il problema è in realtà alla fonte, nel modo in cui viene prodotta l'energia che la muove. Cerchiamo allora di capire meglio.

Le parole del ricercatore del Cnr

Carlo Beatrice, ricercatore dell'Istituto motori del Cnr, all'inizio di novembre ha partecipato a una conferenza organizzata a Verona dall'Unae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri). Durante il suo intervento ha fatto dichiarazioni che hanno risvegliato l'attenzione del pubblico sul passaggio dai motori tradizionali a quelli elettrici.

Citando uno studio pubblicato sul Journal of Industrial Ecology, ha affermato che, tenuto conto dell‘intero ciclo di vita di un'automobile, i veicoli a diesel rappresentano il vero futuro eco-sostenibile per la mobilità. Beatrice ha spiegato che il problema non sta tanto nell'emissione di gas inquinanti quando una macchina è in moto, ma nel modo in cui viene prodotta l'elettricità. Come fa notare Focus, la lavorazione dei materiali grezzi per la fabbricazione delle batterie e l'utilizzo del carbone per ottenere l'energia generano elevate quantità di CO2.

Ma il ricercatore si è spinto oltre, avanzando ipotesi che sorprendono. Ha sostenuto infatti che i biocarburanti di ultima generazione ridurrebbero del 90% le emissioni, rispetto a quelli attuali, ottenuti da combustibili fossili. In questo modo, pur con l'energia ottenuta da fonti rinnovabili, in termini di rispetto ambientale i motori elettrici e quelli diesel sarebbero posti sullo stesso livello.

Il post del dirigente del Cnr

Nicola Armaroli, dirigente di ricerca del Cnr, ha confutato con un post su Facebook buona parte di queste affermazioni: "L'autore dell'intervento cita un articolo di 6 anni fa in cui semplicemente si dice che se usi il carbone per produrre elettricità, l’auto elettrica produce più CO2 (non inquinamento complessivo, solo CO2). Non una notiziona clamorosa, a dire il vero".

Allega poi una diapositiva presentata da Shizuo Abe, executive general manager di Toyota, al World Circular Economy Forum che si è tenuto a fine ottobre in Giappone. L'immagine mette a confronto India, Stati Uniti e Canada e risulta che anche nel primo Paese, dove buona parte di energia è ottenuta dal carbone, le auto elettriche risultano produrre meno anidride carbonica rispetto ai veicoli più tradizionali.

Ma allora chi ha ragione?

Uno studio troppo vecchio

La ricerca citata da Carlo Beatrice risale effettivamente al 2012. Gli autori avevano preso in esame l'intero ciclo di produzione dell'alimentazione dell'auto ed emergeva che solo in pochissime nazioni al mondo, fra cui Islanda e Svezia, il livello di CO2 prodotta dai motori elettrici restava fra i 70 e i 93 grammi al chilometro. In Canada già si saliva a 115, mentre in Italia si raggiungevano facilmente i 170 grammi. In coda alla classifica, Cina e India, dove il carbone è tuttora la fonte fossile più utilizzata e le emissioni erano il doppio rispetto a quelle dei motori a diesel.

Ma si parla di sei anni fa. Nel frattempo, è migliorato il modo in cui si producono le batterie e soprattutto è aumentata la diffusione delle energie rinnovabili.

L'utilizzo del carbone è diminuito del 20% negli ultimi 10 anni

Enrique Dans, che da oltre vent'anni si occupa di innovazione tecnologica nel campo dell'elettrico, ha scritto un lungo articolo su Forbes per fare chiarezza una volta per tutte. Fa riferimento a dati dello scorso febbraio, dove si attesta che l'emissione di CO2 dei veicoli elettrici è diminuita di nuovo anche grazie al minor utilizzo del carbone che negli ultimi 10 anni è passato dal 50% al 30%. Non solo, ma esattamente come scrive Armaroli, anche nei Paesi dove la produzione di energia è tutt'altro che green, i motori elettrici sono quelli che inquinano di meno.

Per quanto riguarda le batterie, poi, sfata un ultimo mito: smaltirle non è un problema, perché sono riciclabili. I componenti dell'accumulatore possono essere riutilizzati, anche perché si rovinano molto meno rispetto ai motori a combustione. Per la precisione, si degradano a ritmo del solo 1% ogni 30mila chilometri.

"Va bene, apriamo una discussione sul futuro dei mezzi di trasporto – conclude Dans – ma basiamola su fatti, non su dicerie e mezze verità".

Cosa sono i biocarburanti

I biocarburanti sono combustibili ottenuti dalle biomasse, ovvero da fonti rinnovabili come grano, mais e canna da zucchero. In Italia possiamo utilizzare il bioetanolo e il biodiesel. Ad oggi vengono prodotti utilizzando materie prime agricole, oppure i residui delle lavorazioni. Ma quelli di "ultimissima generazione" che intendeva Carlo Beatrice potrebbero essere ricavati trasformando direttamente acqua, zucchero e anidride carbonica, modificando il genoma di alcuni organismi.

Il compromesso raggiunto sarebbe fra il rispetto dell'ambiente e le prestazioni dei motori tradizionali, che ancora l'elettrico da solo non riesce a raggiungere. Le emissioni di CO2 in movimento, però, per quando molto basse, rimangono comunque superiori ai veicoli elettrici.