Muore corriere dopo aver consegnato un pacco, perché il caldo estremo ci obbliga a ripensare il lavoro

Ha consegnato un pacco in un appartamento della città in cui lavorava, La Spezia, ma poi si è accasciato sulle scale del palazzo ed è deceduto. Il sospetto è che si sia trattato di un colpo di calore dovuto alle temperature elevate che stanno, di nuovo, investendo la Liguria e il resto dell’Italia. Ecco perché è necessario adottare un protoccolo calore per tutti i lavoratori esposti in modo diretto alle condizioni meteorologiche e climatiche.
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Giulia Dallagiovanna 16 Agosto 2023
* ultima modifica il 16/08/2023

È morto forse per un colpo di calore e non è la prima vittima del caldo estremo dell'estate 2023. Un corriere di La Spezia ha consegnato un pacco in un appartamento, come ogni giorno, ma poi si è accasciato sulle scale del palazzo ed è deceduto. Secondo le ricostruzioni, è accaduto attorno alle 13:30 del 14 agosto, almeno stando ai dati rilevati dal palmare usato dall'operatore. In questi giorni la città è interessata dall'arrivo di un'ondata di calore che sta per investire tutta l'Italia e che ha già portato le temperature oltre i 30°C. Si teme quindi che le condizioni meteo e climatiche abbiano avuto un impatto fatale sulla salute dell'uomo. Per questo motivo, Uil Trasporti propone di estendere il protocollo caldo anche ai corrieri: ma come funziona questo accordo? E perché ce n'è sempre più bisogno?

Lo scorso 21 luglio una donna di 59 anni non è sopravvissuta agli oltre 40°C che per diversi giorni sono stati registrati in Salento. E questi due casi non sono per nulla isolati. L'11 luglio un operaio di 44 anni è morto a Lodi mentre stava rifacendo la segnaletica stradale. Nel 2022 l'Italia è stato il Paese europeo con più morti per il caldo: 18mila in totale.

Le temperature estreme possono uccidere in diversi modi, dalla disidratazione al colpo di calore. Quest'ultimo in particolare sembrerebbe essere la causa del decesso del corriere di La Spezia. Si tratta di un problema che insorge quando la temperatura corporea supera i 40°C e non è più in grado di scendere: una situazione di fortissimo stress per il corpo che può provocare perdita di coscienza, infarti e insufficienza multiorgano. Se non si interviene tempestivamente, il colpo di calore risulta fatale nell'80% di casi, soprattutto quando colpisce pazienti anziani o fragili.

Per questo motivo, le conseguenze delle crisi climatica e del riscaldamento globale impongono di rivedere anche le regole sul lavoro, soprattutto quando si tratta di professioni esposte alle condizioni meteo esterne. Tra queste, non si può dimenticare l'intero settore dei corrieri e di chi consegna beni a domicilio.

"Negli ultimi anniha dichiarato Giovanni Ciaccio, segretario ligure di Uil Trasporti -, il settore delle consegne a domicilio è esploso, i tempi sono frenetici e non tengono conto del benessere dei lavoratori. I committenti sono sempre alla ricerca di maggiore produttività del personale, non tenendo in considerazione il fattore umano, l'età , le condizioni meteorologiche e del caldo intenso".

La proposta del sindacato è quella di adottare un protocollo calore simile a quello già elaborato a livello regionale per i cantieri. È necessario tenere sempre monitorare temperature e condizioni meteo e, quando queste risultano insostenibili per il corpo umano, biosgna ridurre gli orari e il carico di lavoro del personale. È inoltre necessario garantire aree di ristoro e riparo dal calore, oltre a strumenti di misurazione di temperature e umidità, un sistema di pause più frequenti e la disponibilità di bevande e acqua per garantire la corretta idratazione.

Questi episodi, tragici, ci ricordano come non possiamo più ignorare l'impatto che il cambiamento climatico sta già avendo sulle nostre vite.

Fonte| Ansa

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