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Nature Restoration Law, l’ultimo appello per il ripristino degli ecosistemi europei

Si tratta della legge europea per ripristinare il 20% delle aree naturali entro il 2030. E il 100% entro il 2050. Domani 12 luglio si terrà il voto definitivo e la scelta non potrà essere più rimandata. O vincerà il sì o vincerà il no, in entrambi casi ci sarebbero gravi problemi, anche se in questa situazione è meglio dire: “speriamo passi, poi si vedrà come aggiustare le cose negative”
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Mattia Giangaspero 11 Luglio 2023

I rischi che questa legge non venga approvata sono molto alti, come è alto il rischio che nel caso passi, non venga previsto il vincolo a tutti i Paesi membri dell'Europa. In sostanza stiamo andando in una direzione che non è positiva, ovunque la si voglia vederla. Si tratta di una norma europea presente nel pacchetto del Green Deal che prevede il ripristino del 20% di tutte le aree naturali e paesaggistiche europee entro il 2030. Quel 20% poi dovrà diventare 100% entro il 2050. La Nature Restoration Law è, quindi, una legge molto importante per tutti noi, per la nostra salute, per la qualità dell'aria, per la riduzione di emissioni di CO2. Una legge importante per l'ambiente e la Terra. Domani 12 luglio gli europarlamentari dovranno votare se approvarla oppure no. In caso di voto contrario non si potrà più riformulare la legge, già modificata l'estate scorsa (2022) e quindi cosa vuol dire? Non avremo nessuna legge europea sul ripristino delle aree naturali.

Nel caso in cui in europarlamento si dovesse approvare la legge invece, il rischio è che i Paesi membri dell'Ue non abbiano il vincolo di recepirla per legge. Cosa vuol dire? Che l'Europa indica cosa fare per il ripristino, ma la singola Nazione può decidere autonomamente se procedere oppure no. Ti sto parlando di temi come: analisi dei livelli di inquinamento e del degrado dei suoli. Lo scontro politico è avvenuto con il partito popolare europeo, il PPE che ha espressamente richiesto di non volere che gli Stati "venissero obbligati" a introdurre questa norma per proteggere le aree naturali.

In sostanza nessun diktat, ma solo libera scelta. Peccato che non siamo più tanto liberi di scegliere se salvare o meno il Pianeta e tutti gli indicatori ci dicono che le temperature sono in aumento e aumenteranno ancora di più e che i piani pronti per la transizione ecologica devono partire ora.

E nell'ultima bozza di cui Reuters è in possesso si evince proprio questo. Ogni Stato potrà e dovrà solamente raccogliere e indicare come incidono negativamente alcuni fattori, tipo:  l’erosione o l’eccesso di fosforo dovuto all’uso di fertilizzanti. Avranno invece la garanzia di non intervenire per forza per migliorare le condizion