Trovate tracce di ketamina, cocaina e pesticidi nei gamberetti selvatici inglesi

Da uno studio condotto raccogliendo e analizzando campioni da 15 diverse aree della contea di Suffolk, in Inghilterra, è emerso che nei gamberetti presenti in questa zona sono presenti tracce di cocaina, ketamina, farmaci e pesticidi. I livelli non sembrano preoccupanti, tuttavia saranno necessari ulteriori studi per valutarne l’eventuale pericolosità.
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Sara Del Dot 3 Maggio 2019

Dalle cattive abitudini dell’uomo non si salva nulla, nemmeno i gamberetti che vivono in sperdute aree rurali. Perché tutto ciò che assumi, ingerisci oppure che smaltisci attraverso scarichi e falde acquifere, da qualche parte va a finire di sicuro. E spesso, approda proprio nei corsi d’acqua che attraversano tutto il mondo. Come è accaduto alle anguille del Tamigi, impazzite a causa dell'ingente quantità di cocaina arrivata al fiume dagli scarichi della Capitale, così succede, in maniera minore, anche ai crostacei di campagna.

Così, nei gamberetti selvatici della contea del Suffolk nella parte orientale dell’Inghilterra, sono state trovate tracce di varie sostanze che l’uomo usa nei centri urbani o nei loro dintorni: droghe pesanti, farmaci, ma anche diversi pesticidi.

Gli animali acquatici sono stati analizzati da alcuni ricercatori del King’s College di Londra in collaborazione con Università del Suffolk, che hanno prelevato campioni da 15 luoghi diversi delle zone più rurali (e quindi più isolate) della contea e i risultati sono stati “stupefacenti”. In tutti i gamberetti di tutte le zone di prelievo, infatti, sono emerse tracce di cocaina, ma anche di ketamina, farmaci vari e pesticidi. Le conclusioni delle analisi sono state comunicate in uno studio pubblicato su Environment International, in cui viene ipotizzato che le cause di questa contaminazione potrebbero essere ricondotte allo scarico di liquami urbani e pesticidi nei corsi d’acqua e nei laghi.

Naturalmente ti starai chiedendo se questa presenza di sostanze nocive possa essere dannosa per l’ambiente o per la salute degli abitanti della zona. Per sapere questo, dicono i ricercatori, saranno necessari ulteriori studi.