Nel 2021 il 10% dell’energia elettrica è stata prodotta da solare e eolico. Per uno studio, di questo passo potremmo centrare gli obiettivi di Parigi

Una ricerca del think tank indipendente Ember spiega che, a questo ritmo di crescita, l’energia prodotta da sole e vento potrebbe permetterci di rispettare gli Accordi di Parigi. Nel 2021 infatti la crescita delle fonti rinnovabili è stata impetuosa. Purtroppo, è cresciuta anche la domanda globale e con questa la produzione di energia da fonti fossili. Ma il trend generale è positivo, e l’abbassamento dei costi di produzione da solare e eolico fa ben sperare. Quello che serve ora è volontà politica di spingere sulla transizione ecologica.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Michele Mastandrea 1 Aprile 2022

Ogni tanto, una buona notizia in prospettiva transizione ecologica. Devi sapere infatti che secondo il Global Electricity Review 2022, uno studio realizzato dal think tank indipendente Ember, se la produzione a livello globale di energia da solare e eolico proseguisse ai ritmi attuali saremmo ancora in tempo per centrare gli obiettivi degli Accordi di Parigi.

Secondo lo studio, la progressione di eolico e solare è ormai inarrestabile. L'energia solare è cresciuta del 23% su scala globale nel 2021, a fronte del 14% dell'eolico. Ma il dato davvero importante da sottolineare è che, sempre nel 2021, per la prima volta la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha superato il 10% del totale mondiale. E l'anno scorso ben il 38% dell'elettricità consumata è stata prodotta da fonti rinnovabili.

Chi guida il gruppo

La parte del leone, in termini di crescita nella produzione di rinnovabili, l'hanno fatta Olanda, Vietnam e Australia. I tre Paesi sono riusciti a convertire il 10% dell'energia che ottenevano da fonti fossili in energia prodotta da rinnovabili. Il tutto solo negli ultimi due anni. Nel solo Vietnam la produzione energia solare è cresciuta del 300%.

Com'è potuto accadere? Soprattutto perché la tecnologia di produzione è ormai la più economica nel rapporto tra spesa e resa. Basta utilizzarla sempre di più su larga scala. "L'Olanda, Paese settentrionale, dimostra che non è solo dove splende il sole, ma anche dove c'è il giusto ambiente politico che fa la differenza per il decollo del solare", ha affermato a questo proposito Hannah Broadbent di Ember, sentita dalla Bbc.

Una transizione inesorabile

Se l'esempio di questi tre Stati fosse replicato a livello globale, spiegano gli analisti di Ember, il riscaldamento globale potrebbe essere mantenuto entro gli 1,5 gradi previsti dagli Accordi alla Cop del 2015. Per riuscirci, serve che l'attuale tasso di crescita globale del 20% annuo nella produzione di energia da fonti rinnovabili sia mantenuto invariato da qui al 2030.

Secondo Dave Jones, global programme lead di Ember, i dati mostrano come non ci sia più dubbio sul fatto che eolico e solare saranno alla base della nostra transizione energetica. Il dubbio è solo su quando ciò avverrà. Jones segnala inoltre come già 50 Paesi al mondo (tra cui anche Giappone e Cina) abbiano superato la quota del 10% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili: di questi, 10 Paesi sono già al 25%.

Il tutto avviene in un contesto in cui la domanda globale di energia elettrica è cresciuta in maniera enorme. In un anno ci sono stati infatti consumi aggiuntivi di energia elettrica pari a quelli dell'India. La domanda aggiuntiva è stata trainata soprattutto dalla Cina, che però usa principalmente carbone per produrla. Proprio per questo motivo lo sviluppo energetico di Pechino sarà decisivo per capire se lo scenario ipotizzato da Ember si realizzerà o meno.

Ma cresce anche il carbone

Non ci sono infatti solo segnali positivi dal report. Infatti, con la ripresa post-pandemia è aumentata anche la quota relativa di energia prodotta da fonti fossili come il carbone. Questa è cresciuta del 9% nel 2021, rialzo massimo dal 1985, e rappresenta ogni la fonte da cui si produce il 59% dell'energia elettrica a livello mondiale. Ne deriva che – nonostante la grande crescita di eolico e solare – in totale nel 2021 la produzione di energia elettrica ha generato il 7% di emissioni in più di CO2 rispetto all'anno precedente.

Un rialzo nelle emissioni rilevante che però, come mostrano gli esempi di Olanda, Vietnam e Australia, può essere ridotto drasticamente attraverso un'azione politica determinata. A partire dallo stanziamento economico previsto dal Green Fund in favore dei Paesi in via di sviluppo da parte dei Paesi ricchi. Fondi necessari per accelerare la transizione ecologica degli Stati che meno hanno avuto responsabilità nel riscaldamento del pianeta, fondi simbolo principale dei principi di giustizia climatica per cui la transizione energetica deve essere un processo pienamente sostenibile. Agire è possibile, serve semplicemente farlo subito.