Non in tutti i Paesi europei è obbligatoria la raccolta differenziata dell’umido: cosa cambia in Francia dal 2024

A partire da gennaio 2024, la differenziazione dei rifiuti organici è obbligatoria in tutta la Francia. Alcune città hanno già stabilito le regole, ma non esiste un accordo comune per tutto il Paese. L’idea, tuttavia, è quella di contrastare lo spreco alimentare partendo proprio dal riuso dei rifiuti umidi.
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Sara Polotti 28 Gennaio 2024

In Italia differenziare i rifiuti organici è obbligatorio e i Comuni sono a buon punto: cittadini e cittadine hanno la possibilità di gettare il proprio umido in cassonetti dedicati. Ma se pensiamo che sia così in tutto il mondo, o perlomeno in tutta Europa, ci sbagliamo.

Nel Vecchio Continente la raccolta differenziata dell'umido non è legge dappertutto. Ma piano piano i cassonetti dei rifiuti organici si stanno diffondendo sempre di più, anche attraverso la legislazione dei singoli Paesi. L'ultimo in ordine di tempo ad aver reso obbligatoria la raccolta dell'umido è la Francia: dall'1 gennaio 2024 i Comuni devono via via adeguarsi, rendendo questa pratica semplice, possibile e accessibile a tutti.

La raccolta dell'umido è importante

Per quanto alcune persone ancora la ritengano un "fastidio", la raccolta dei rifiuti organici domestici è importantissima. Addirittura, è un aspetto cruciale per diversi motivi che riguardano sia l'ambiente che il benessere della comunità.

La raccolta dell'umido consente prima di tutto di separare i rifiuti organici come avanzi di cibo e scarti vegetali, dagli altri rifiuti. Questo permette una significativa riduzione della quantità di rifiuti destinati alle discariche e agli inceneritori, contribuendo a preservare lo spazio e a limitare l'inquinamento del suolo.

Gli scarti organici raccolti vengono quindi trasformati in compost, un fertilizzante naturale ricco di nutrienti, oppure in biogas per l'energia. Questo processo promuove la sostenibilità, in quanto il compost può essere utilizzato per migliorare la fertilità del suolo anziché essere smaltito come rifiuto.

I dati

Secondo quanto riportato dai media francesi, i rifiuti organici rappresentano quasi un terzo dei rifiuti domestici nel Paese, con una produzione di 82 chilogrammi di materiale per persona ogni anno.

Allargando lo sguardo, lo spreco di cibo è responsabile del 16% delle emissioni alimentari totali di tutta l'Unione Europea. Se guardiamo a livello globale, si parla dell'8% di tutte le emissioni causate dall'uomo ogni anno.

Il problema è che negli anni scorsi solo il 34% dei rifiuti umidi europei è stato differenziato e quindi sfruttato in maniera circolare e sostenibile. Ogni Paese che implementi la raccolta dell'organico, quindi, svolge un ruolo cruciale nel cambiamento positivo.

Cosa succederà in Francia

Ciò detto, con il supporto di un fondo governativo dedicato alla sostenibilità, i comuni francesi a partire dal 2024 sono tenuti a fornire ai residenti gli strumenti per la separazione dei rifiuti organici e quindi gli avanzi di cibo, gli scarti della preparazione delle verdure, i cibi scaduti… Che gli stessi cittadini, poi, getteranno nei corretti cassonetti.

Prima non era così: solo chi produceva più di cinque tonnellate di rifiuti organici all'anno aveva l'obbligo di gettarli separatamente.

Non saranno però solo le utenze domestiche a essere interessate. Anche le attività commerciali sono tenute a smaltire la materia organica.

Mentre alcune città hanno già implementato regolamentazioni specifiche, attualmente manca un accordo unificato a livello nazionale per la gestione dei rifiuti organici, fanno sapere da Le Parisien. Tuttavia, l'obiettivo condiviso è quello di affrontare il problema dello spreco alimentare attraverso l'iniziativa di riutilizzo dei rifiuti organici. In questo modo, si cerca di promuovere una strategia coesa e sostenibile su scala nazionale per ridurre l'impatto ambientale legato alla gestione dei rifiuti alimentari.

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