Non solo smog: la polvere rilasciata da asfalto, freni e gomme inquina allo stesso modo dei gas di scarico

Il 50% dell’inquinamento da traffico che respiriamo ogni giorno anche solo camminando per strada è rappresentato da polveri nocive lasciate e sollevate da asfalto, pneumatici e freni. Si tratta di elementi estremamente dannosi per la nostra salute, la cui tossicità è stata presa in considerazione soltanto negli ultimi tempi.
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Sara Del Dot 28 Gennaio 2019

Se sei una di quelle persone che utilizzano l’automobile per andare ovunque anche in centro città, oppure se abiti in una zona molto trafficata, questa notizia potrebbe farti riflettere sulla qualità dell’aria che respiri ogni giorno.

Siamo sempre stati abituati a pensare all’inquinamento da traffico esclusivamente come il prodotto dei gas di scarico delle auto. Devi sapere, però, che la metà delle particelle nocive che respiri per strada derivano da micropolveri lasciate da freni e pneumatici a contatto con l’asfalto. Queste sostanze hanno un effetto inquinante pari a quello dello smog, e i loro effetti hanno iniziato a essere considerati solo di recente. La scoperta deriva da una revisione di 99 studi internazionali, che presto sarà pubblicata sul sito dell’Organizzazione mondiale della sanità. Del problema se ne è parlato anche a Milano, durante il seminario internazionale RespiraMi: Air pollution and our health, tenutosi nel capoluogo meneghino dal 24 al 26 gennaio.

I risultati di questi studi sono tanto logici quanto allarmanti: sembra infatti che, nel contatto con l’asfalto, gomme e freni delle automobili che usiamo ogni giorno rilascino minuscole particelle di sostanze chimiche e cancerogene che si disperdono nell’aria assieme al particolato. Si tratta di metalli pesanti, rame, zinco, ferro, antimonio, minerali, gomma, idrocarburi policiclici, composti plastificanti… Insomma, tutte particelle che nel nostro organismo non dovrebbero mai arrivarci. Queste micropolveri rappresentano il 50% dell’inquinamento che deriva dal traffico e ogni giorno ne inaliamo in grande quantità. A risentirne, ovviamente, è la nostra salute, in particolare quella dei soggetti più fragili come bambini e anziani, incrementando problematiche come asma e allergie.