Il senso di inadeguatezza può essere definito come una trappola, un modo fisso di pensare e sentire che può manifestarsi in vari modi e circostanze.
La persona che si sente inadeguata avrà quindi il costante timore di sbagliare nelle relazioni, al lavoro, in famiglia. Proverà vergogna per i propri difetti e si sentirà frustrato a causa della sua insicurezza, bassa autostima e necessità di piacere agli altri. La persona che si sente inadeguata cercherà infatti continue conferme dagli altri che disconfermino il suo sentire.
Quando pensiamo a una persona convinta di essere inadeguata pensiamo a un soggetto timido, schivo e insicuro. In realtà anche persone all’apparenza forti e sicure possono indossare una maschera per celare ciò che provano realmente.
Spesso dietro l’inadeguatezza c’è la paura del giudizio degli altri. Le nostre capacità e il nostro valore esistono solo se confermate dall’altro e al contrario un giudizio negativo può far vacillare ogni sicurezza. La paura degli altri e del loro giudizio influenzerà dunque il valore che attribuiamo a noi stessi e il modo in cui ci comportiamo e relazioniamo con gli altri. Inizieremo infine a chiederci come dovremmo comportarci per non essere giudicati. Tali domande infatti nascono dalle aspettative che immaginiamo gli altri abbiano su di noi.
La paura di essere giudicati negativamente deriva dalla volontà di essere accettati, apprezzati e amati. Perché è così importante cosa pensano gli altri di noi? Perché abbiamo paura del giudizio? Per rispondere a questo interrogativo ci viene in aiuto Bowlby con la teoria dell’attaccamento.
In tale teoria è stata sottolineata l’importanza del legame che instauriamo con le nostre figure di attaccamento. Questo rapporto permette al bambino di interiorizzare una figura di sé come degna di essere amata o al contrario come un soggetto non amabile. Un bambino che non si è sentito amato abbastanza, da grande molto probabilmente tenderà ad essere iper-critico verso se stesso e verso gli altri ed avrà costantemente timore di essere rifiutato o criticato.
Il primo passo è cambiare le convinzioni negative che abbiamo su di noi. Hai mai sentito parlare della profezia che si autoadempie?
Si tratta di una previsione che si realizza per il solo fatto di essere espressa. Allo stesso modo quello che pensiamo di noi ha il potere di modificare il nostro stato d'animo, l'approccio che abbiamo alla vita e quello che ci succede ogni giorno.
Pensare positivo è fondamentale per abbattere la paura di avere qualcosa di sbagliato in noi.
Per aiutarci in questo possiamo pensare ai nostri successi, alle nostre conquiste ottenute con impegno. Non dimenticarti mai chi sei, quanti sacrifici hai affrontato, quanta strada hai fatto e le sfide vinte.
Un aiuto può essere quello di annotare su un diario i propri successi e rileggerli quando ci sentiamo scoraggiati. Punta a dare il meglio di te, non a essere perfetto, evitando inutili paragoni con gli altri.
Solo sperimentandosi, uscendo dalla propria comfort zone e affrontando le proprie paure e il giudizio degli altri si riesce a diminuire l’ansia e la sensazione di inadeguatezza. Perché ti renderai immediatamente conto che tutto ciò che ti sembrava difficile è in realtà perfettamente alla tua portata.
Pre-occupandosi, ovvero occuparsi delle cose prima che accadano servirò solo ad aumentare sgradevoli sensazioni di ansia e agitazione. Una volta che hai fatto tutto ciò che era in tuo potere fare, lascia che le cose accadano da sé!