Perché è così difficile chiedere scusa e come farlo senza sbagliare

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
È difficile farlo da bambini, ancora di più una volta raggiunta l’età adulta. Chiedere scusa non è da tutti e non tutti riescono a farlo nel modo corretto. Ecco un paio di dritte per provarci.
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Gaia Cortese 8 Agosto 2022

Le prime difficoltà nel chiedere scusa si riscontrano già nell’infanzia. Non è raro vedere un genitore invitare il proprio figlio a chiedere scusa al compagno di giochi che ha appena subito un piccolo torto e notare una vera e propria resistenza nel non voler assecondare la richiesta. Perché tanta riluttanza a chiedere scusa? Forse perché, anche se piccolo, un bambino comprende da subito che ,se deve chiedere scusa, è lui ad avere sbagliato qualcosa. 

E non è qualcosa di poco conto, anzi. Ammettere di aver sbagliato mette chiunque in una posizione scomoda, in cui c’è di tutto: la consapevolezza dell’errore fatto, ma anche il mettersi in discussione per aver sbagliato e la necessità di dover riparare in qualche modo al danno. Un bambino non si farà tutte queste domande, ma un adulto sì, o almeno lo si spera.

Nel suo libro “The Five Languages of Apology” lo scrittore Gary Chapman ha elencato cinque principali passaggi per chiedere scusa. Il primo è esprimere dispiacere, dichiarando che ci si sente a disagio per aver ferito l’altra persona, o per come ci si è comportati.
Dichiarando di essere nel torto per essersi comportati in un determinato modo, si accettano le proprie responsabilità e, terzo passaggio, di norma si esprime pentimento, in maniera un po’ più profonda rispetto al primo punto.

Fatto ciò, ci si offre per riparare il danno, mettendosi in gioco e provando a fare qualcosa di concreto per  tornare nelle grazie della persona offesa. Ultimo, ma non meno importante, solitamente si chiede il perdono dell’altro.

Ma se i principali passaggi per chiedere scusa sono questi, quali sono gli errori da evitare? Lo spiega molto bene Harriet Lerner, psicologa statunitense e autrice del libro “Scusa. il magico potere di ammettere i propri sbagli”.

Il primo errore è far seguire alle scusa un “ma”, perché tende a giustificare in qualche modo il torto fatto, del tipo "Mi dispiace per come ti ho risposto, ma il tuo atteggiamento mi ha infastidito": in questo caso le scuse non funzionano perché sembrano quasi “false” e un po’ strumentalizzate per porre le proprie condizioni.

Anche chiedere scusa usando l’espressione “Mi dispiace che tu l’abbia presa male” non va bene, perché ci si sta scusando, non focalizzandosi su chi ha commesso lo sbaglio, bensì su chi lo ha subito.

Scusarsi poi con la pretesa di essere perdonati è un altro errore che viene commesso molto spesso. Meglio non forzare troppo la situazione e augurarsi solo che il tempo faccia il suo dovere mitigando rabbia e delusione.

Ultimo, ma non meno importante: non insistere. Va bene chiedere scusa una volta, farlo sinceramente con l'intenzione di non commettere nuovamente l'errore, ma non si può pretendere di riparare al danno fatto in modo automatico. Sarebbe troppo facile.