Piano cottura a induzione: quanto è conveniente per risparmiare sulla bolletta?

In tempi in cui non si fa che parlare di prezzo del gas e risparmio energetico, è normale chiedersi se sia arrivata l’ora di sostituire il tradizionale piano cottura a gas con uno a induzione. La scelta più economica tuttavia non è sempre quella più sostenibile…
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Gaia Cortese 18 Ottobre 2022

Alzi la mano a chi non è venuto il dubbio in tempi recenti: dal punto di vista del risparmio, è più vantaggioso avere in cucina un piano cottura a gas o un piano cottura a induzione?

Il dubbio nasce soprattutto in chi vive una casa riscaldata da una pompa di calore elettrica e valuta un eventuale risparmio rinunciando completamente alla fornitura del gas, considerando anche il fatto che il servizio di fornitura ha comunque sempre un costo fisso.

Come funziona il piano a induzione

L’unica alternativa al tradizionale piano cottura a gas è quindi il piano cottura a induzione, che permette di cuocere cibi e pietanze sfruttando il principio di induzione elettromagnetica. Sotto la superficie in vetroceramica di un piano a induzione, infatti, un sistema di bobine alimentate dalla corrente elettrica dà vita a un campo elettromagnetico che si trasferisce direttamente a pentole e padelle appoggiate alla superficie del piano.

Il piano cottura a induzione si attiva solo quando entra in contatto con la pentola e si raffredda non appena questa viene sollevata, pertanto non c’è dispersione energetica o spreco di calore; oltretutto la regolazione della temperatura è consentita da pulsanti o manopole come in ogni altro piano cottura.

Svantaggi del piano cottura a induzione

Ovviamente sui piani cottura a induzione devono essere usate pentole e padelle adatte, di norma contrassegnate da un simbolo simile a una serpentina e realizzate in materiali idonei all'induzione come acciaio, acciaio smaltato, acciaio inox  e ghisa. Diversamente non sono idonei a questo tipo di cottura materiali come alluminio, rame, ottone, vetro, ceramica e porcellana, e questo potrebbe essere un primo punto a sfavore.

Altro svantaggio è il costo del piano cottura a induzione, fortunatamente diminuito negli anni, ma ancora discretamente elevato. Mediamente un piano base di questo tipo con funzioni limitate, può avere un costo intorno ai 250-300 euro, tuttavia aggiungendo impostazioni più avanzate, tra cui quelle di sicurezza come l’autolimitazione dell’energia assorbita, o altri punti cottura, si può arrivare a superare anche i mille euro di spesa.

Un piano cottura a induzione richiede un aumento del numero di Kw perchè, quando acceso, consuma parecchia energia. Per fornire qualche numero, si stima che un piano a induzione abbia un’efficienza energetica del 90% (contro il 40-50% dei piani cottura tradizionali) per ciò che riguarda il complesso elettronico formato da alimentatore, circuiti di controllo, oscillatore, bobina, ventola di raffreddamento e transistor di potenza, ossia gli elementi necessari a convertire l’energia elettrica in campo magnetico.

Sebbene sul mercato esistano piani a induzione che ottimizzano automaticamente i consumi energetici, per non avere problemi di norma si richiede al proprio fornitore un incremento della potenza disponibile, portando quindi il contratto dai 3 kW iniziali fino a 4,5 o 6 kW.

Vantaggi del piano cottura a induzione

Fino a qui tutti i punti sembrerebbero a favore del piano cottura a gas, ma non è proprio così. Il piano a induzione, infatti, permette una distribuzione omogenea del calore e di conseguenza anche una cottura uniforme dei piatti, ma soprattutto riduce i tempi di cottura rispetto a un piano cottura a gas.

C'è poi anche l'aspetto della pulizia da non sottovalutare. Il pianto cottura a induzione è un piano in vetroceramica estremamente facile da tenere pulito rispetto a un piano cottura a gas, senza contare che la vetroceramica dà un tocco di eleganza all'ambiente della cucina  ed è l'ideale se quest'ultima è a vista.

E infine, dal momento che nel piano a induzione la zona di cottura si raffredda non appena pentole e padelle vengono solevate, il rischio di scottature è relativamente molto basso.

Cosa conviene?

Meglio piano cottura a gas o a induzione? Dipende. In termini di efficienza energetica, il piano cottura a gas è penalizzato rispetto al piano a induzione: a parità di quantità (in kWh) di calore annuo, infatti, si può pensare ad un’efficienza del 50 per cento per il gas e del 90 per cento per l’induzione.

È anche vero che il piano cottura a gas ha una vita media di 18, 20 anni, è una soluzione più economica e immediata e non richiede modifiche all’impianto elettrico. Diversamente il piano a induzione può aiutare sul lungo periodo a risparmiare sull'utilizzo dell'energia durante la cottura dei piatti, rivelandosi un ottimo investimento in termini economici anche se la spesa iniziale da affrontare non è indifferente.

Ultimo ma non meno importante, il piano a induzione è senza dubbio la scelta più sostenibile perché in grado di ridurre l’inquinamento derivante dalla dispersione di calore e gas.