Alzi la mano a chi non è venuto il dubbio in tempi recenti: dal punto di vista del risparmio, è più vantaggioso avere in cucina un piano cottura a gas o un piano cottura a induzione?
Il dubbio nasce soprattutto in chi vive una casa riscaldata da una pompa di calore elettrica e valuta un eventuale risparmio rinunciando completamente alla fornitura del gas, considerando anche il fatto che il servizio di fornitura ha comunque sempre un costo fisso.
L’unica alternativa al tradizionale piano cottura a gas è quindi il piano cottura a induzione, che permette di cuocere cibi e pietanze sfruttando il principio di induzione elettromagnetica. Sotto la superficie in vetroceramica di un piano a induzione, infatti, un sistema di bobine alimentate dalla corrente elettrica dà vita a un campo elettromagnetico che si trasferisce direttamente a pentole e padelle appoggiate alla superficie del piano.
Il piano cottura a induzione si attiva solo quando entra in contatto con la pentola e si raffredda non appena questa viene sollevata, pertanto non c’è dispersione energetica o spreco di calore; oltretutto la regolazione della temperatura è consentita da pulsanti o manopole come in ogni altro piano cottura.
Ovviamente sui piani cottura a induzione devono essere usate pentole e padelle adatte, di norma contrassegnate da un simbolo simile a una serpentina e realizzate in materiali idonei all'induzione come acciaio, acciaio smaltato, acciaio inox e ghisa. Diversamente non sono idonei a questo tipo di cottura materiali come alluminio, rame, ottone, vetro, ceramica e porcellana, e questo potrebbe essere un primo punto a sfavore.
Altro svantaggio è il costo del piano cottura a induzione, fortunatamente diminuito negli anni, ma ancora discretamente elevato. Mediamente un piano base di questo tipo con funzioni limitate, può avere un costo intorno ai 250-300 euro, tuttavia aggiungendo impostazioni più avanzate, tra cui quelle di sicurezza come l’autolimitazione dell’energia assorbita, o altri punti cottura, si può arrivare a superare anche i mille euro di spesa.
Un piano cottura a induzione richiede un aumento del numero di Kw perchè, quando acceso, consuma parecchia energia. Per fornire qualche numero, si stima che un piano a induzione abbia un’efficienza energetica del 90% (contro il 40-50% dei piani cottura tradizionali) per ciò che riguarda il complesso elettronico formato da alimentatore, circuiti di controllo, oscillatore, bobina, ventola di raffreddamento e transistor di potenza, ossia gli elementi necessari a convertire l’energia elettrica in campo magnetico.
Sebbene sul mercato esistano piani a induzione che ottimizzano automaticamente i consumi energetici, per non avere problemi di norma si richiede al proprio fornitore un incremento della potenza disponibile, portando quindi il contratto dai 3 kW iniziali fino a 4,5 o 6 kW.
Fino a qui tutti i punti sembrerebbero a favore del piano cottura a gas, ma non è proprio così. Il piano a induzione, infatti, permette una distribuzione omogenea del calore e di conseguenza anche una cottura uniforme dei piatti, ma soprattutto riduce i tempi di cottura rispetto a un piano cottura a gas.
C'è poi anche l'aspetto della pulizia da non sottovalutare. Il pianto cottura a induzione è un piano in vetroceramica estremamente facile da tenere pulito rispetto a un piano cottura a gas, senza contare che la vetroceramica dà un tocco di eleganza all'ambiente della cucina ed è l'ideale se quest'ultima è a vista.
E infine, dal momento che nel piano a induzione la zona di cottura si raffredda non appena pentole e padelle vengono solevate, il rischio di scottature è relativamente molto basso.
Meglio piano cottura a gas o a induzione? Dipende. In termini di efficienza energetica, il piano cottura a gas è penalizzato rispetto al piano a induzione: a parità di quantità (in kWh) di calore annuo, infatti, si può pensare ad un’efficienza del 50 per cento per il gas e del 90 per cento per l’induzione.
È anche vero che il piano cottura a gas ha una vita media di 18, 20 anni, è una soluzione più economica e immediata e non richiede modifiche all’impianto elettrico. Diversamente il piano a induzione può aiutare sul lungo periodo a risparmiare sull'utilizzo dell'energia durante la cottura dei piatti, rivelandosi un ottimo investimento in termini economici anche se la spesa iniziale da affrontare non è indifferente.
Ultimo ma non meno importante, il piano a induzione è senza dubbio la scelta più sostenibile perché in grado di ridurre l’inquinamento derivante dalla dispersione di calore e gas.