Come suggerisce il nome stesso insieme al suffisso “fobia”, la podofobia altro non è che la paura, in alcuni casi il forte fastidio, che un soggetto prova nel guardare i piedi o anche solo nell’immaginarli. Siano essi i propri o quelli di qualcun altro.
È un disagio che colpisce sempre più spesso e che porta a vivere con vergogna questa parte del corpo. Il problema si avverte quando, da un semplice fastidio, diventa un disagio che non permette di vivere liberamente la propria vita a livello sociale o quando si trasforma in vera e propria ansia.
Le cause sono varie e molto diverse tra loro, talvolta la cosa difficile è proprio capire quale sia stata la causa scatenante di un problema che ha origini psicologiche. Tuttavia, ecco le più comuni:
In sostanza, il soggetto cerca di non vedere o non entrare in contatto con ciò che lo ha fatto soffrire, sia esso un dolore fisico o di tipo emotivo.
Ci sono numerose sfumature di sensazioni e sentimenti quando parliamo di podofobia. C’è che non accetta i propri, chi qualunque piede, chi prova disagio e chi ne ha paura anche solo al pensiero. Ecco alcuni esempi di sintomi tra quelli più semplici:
La podofobia è un tipo di disagio che viene diagnosticato con un semplice colloquio: che sia con il tuo medico o con uno specialista come psicologo, psichiatra o psicoterapeuta. Per intenderci, non servono esami clinici come radiografie o esami del sangue, naturalmente.
Come altri tipi di fobia, una volta effettuata la diagnosi che sia stata fatta da uno specialista o dal tuo medico curante è solo grazie anche ad una terapia di tipo psicologico che si può porre rimedio al problema capendo che c’è, da cosa è causato e come accettarlo e superarlo.
Cosa può venir chiesto? Ecco alcuni esempi:
La cosa fondamentale è capire che nulla non si può sistemare, compresa la podologia, e che l'aiuto di un buon specialista può aiutare a far avere uno stile di vita normale.
Fonte| Cleveland Clinic