Prima il “Green pass mondiale”, poi una rete sanitaria pubblica digitale: ecco il patto tra Oms e Commissione europea

Storico accordo tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Commissione Ue per realizzare un’infrastruttura sanitaria pubblica digitale che miri a facilitare la mobilità globale, rafforzare la preparazione alle pandemie e fornire una salute migliore per tutti proteggendo dalle minacce sanitarie attuali e future.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 7 Giugno 2023
* ultima modifica il 07/06/2023

Il Covid-19 fa scuola, anche per la gestione internazionale delle patologie e delle future pandemie che minacceranno la salute della popolazione mondiale.

Ti ricordi il famoso Green Pass, quella certificazione digitale di avvenuta vaccinazione o guarigione dall’infezione introdotta dall’Ue durante le fasi più critiche della pandemia per poter entrare nei locali o viaggiare?

Ecco: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha appena firmato un accordo con la Commissione europea per adottarlo ed estenderne l’utilizzo a livello globale.

green-pass-guarigione

Il certificato, attivo già da questo mese di giugno, rappresenterà di fatto il primo mattone per la costruzione di un più ampio sistema di salute digitale che l’Oms ha già ribattezzato Global Digital Health Certification Network (o GDHCN).

Un'infrastruttura sanitaria pubblica digitale pensata per facilitare la mobilità globale, rafforzare la preparazione alle pandemie e fornire una salute migliore per tutti proteggendo dalle minacce sanitarie attuali e future. Di fatto, siamo di fronte alla prima sperimentazione di un vero e proprio passaporto sanitario mondiale.

L’introduzione della certificazione verde ha rappresentato uno degli elementi chiave nel lavoro dell’Unione europea di gestione della pandemia. Basata su tecnologie e standard open-source, ha facilitato la libera circolazione all’interno dei suoi confini e allo stesso tempo ha consentito anche la connessione di paesi extra UE per una totale ci circa 80 paesi connessi.

Un sistema virtuoso che ha ispirato l’Oms, insomma, al punto da spingerla ad adottare i principi di tutela della privacy e la tecnologia all’avanguardia dietro al Green Pass per la creazione di una rete globale di certificazione sanitaria digitale contro le future minacce sanitarie.

“Basandosi sulla rete di certificazione digitale di grande successo dell'UE, l’OMS mira a offrire a tutti gli Stati membri dell’OMS l’accesso a uno strumento sanitario digitale open-source, che si basa sui principi di equità, innovazione, trasparenza, protezione dei dati e privacy – ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS – I nuovi prodotti sanitari digitali in fase di sviluppo mirano ad aiutare le persone di tutto il mondo a ricevere servizi sanitari di qualità in modo rapido ed efficace”.

Sebbene restino ancora da capire alcun i dettagli, per esempio come funzionerà il nuovo Green Pass, in quali paesi servirà o quali altri dati saranno contenuti, l’attuale estensione globale del Green Pass rappresenta comunque il punto di inizio per un approccio alla sanità sempre più globalizzato. La partnership tra Oms e Ue lavorerà infatti per sviluppare tecnicamente il sistema GDHCN per coprire ulteriori “casi d’uso”, da altre emergenze sanitarie per le quali saranno necessari certificati e documenti per gli spostamenti fino alle più semplici digitalizzazioni dei certificati internazionali di vaccinazione o profilassi.

“L’espansione di tali soluzioni digitali si legge nel nota congiunta dei due enti – sarà essenziale per offrire una salute migliore ai cittadini di tutto il mondo”.

Fonte | OMS 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.