La psicologia inversa: come funziona e quando si può usare

La psicolgia inversa è un meccanismo attraverso il quale si induce un’altra persona a fare l’opposto di ciò che desidera. Può essere utilizzata in alcuni ambiti, come l’educazione, ma solo quando si tratta di modificare piccoli comportamenti.
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Dott.ssa Samanta Travini Psicologa Psicoterapeuta
30 Giugno 2023 * ultima modifica il 30/06/2023

Per psicologia inversa si intende quel meccanismo psicologico attraverso il quale si induce qualcun altro a fare qualcosa di diverso e solitamente opposto a ciò che disidera realmente. Quindi a fare qualcosa che rispecchia in realtà il nostro desiderio.

Cos’è la psicologia inversa

La psicologia inversa è quindi un meccanismo che ha in sé una vena manipolatoria, seppur spesso utilizzato a buon fine e non con cattive intenzioni. Il principio alla base sui cui agisce è quello della reattanza, ovvero la tendenza umana a reagire in modo opposto a quanto richiesto da altri o dal contesto.

Le persone infatti sono tendenzialmente più attratte e incuriosite da quanto è vietato. Faticano a restare in divieti e obblighi che limitano la propria autonomia di scelta e libertà, agendo quindi a tutti i costi per affermare il proprio libero arbitrio. Chiedendo o imponendo qualcosa, si tocca quindi un tasto estremamente delicato e profondo, che attiva reazioni anche estreme, pur di difendere la propria libertà.

Con la psicologia inversa si obbliga qualcun altro a fare qualcosa, spesso senza che egli se ne renda conto, ma anzi dando la sensazione di aver scelto in piena autonomia.

Come si usa

La psicologia inversa dovrebbe sempre essere utilizzata con cautela e parsimonia, senza abusarne. A risentirne infatti possono essere la fiducia in sé da parte dell’altro, la sicurezza, l’autostima e il senso di autonomia nelle scelte, nonché la capacità di comprendere realmente cosa è corretto e cosa no, il perché e quindi lo sviluppo del senso di responsabilità.

Per evitare che la manipolazione diventi un’abitudine poniti queste domande:

Con chi la usi e perché?

Rispondi a questa domanda prima di ricorrere alla psicologia inversa. Se la usi perché tuo figlio si vesta per andare a scuola o smetta di guardare la televisione, allora va bene, ma se la usi per convincere i tuoi clienti a comprare un nuovo prodotto, forse hai bisogno di rifletterci su.

Quali sono gli effetti della psicologia inversa che potete ottenere?

Se neghi a tuo figlio di fare i compiti e alla fine li fa, ben venga. Tuttavia, non vi andrà sempre bene e può capitare che tuo figlio ti risponda nel modo più felice possibile: “Perfetto, allora posso giocare ai videogiochi!”.

Quanto libera vuole sentirsi l’altra persona?

Maggiore è la necessità di auto-affermazione (necessità di sapere che sta prendendo le decisioni in base alla sua volontà), maggiore è la probabilità che segua un percorso diverso da quello che le indichiamo. Ad esempio, una persona a cui non piace per nulla ricevere ordini sarà un’ottima candidata su cui la psicologia inversa funzionerà.

Quando si usa la psicologia inversa

L’utilizzo della psicologia inversa può essere attivato quindi nelle piccole cose per cui è importante che si attui un comportamento differente da quello osservato nell’altro.

Esempi di psicologia inversa

Oltre che con bambini e adolescenti la psicologia inversa viene utilizzata anche con adulti. Per esempio, nelle realtà lavorative, dove si ottiene il comportamento desiderato rendendolo accattivante e mostrando la perdita del valore che si avrebbe se non si attiva. Perdere il valore di qualcosa è uno degli altri principi, assieme al non voler sottostare agli obblighi e vincoli, che spinge all’azione, dando un senso di scelta autonoma, seppur di fatto guidata da un meccanismo di psicologia inversa.

Altro ambito è quello relazionale, amoroso e non solo, in cui si attivano comportamenti opposti a quello desiderato per attirare l’altro a fare quanto in realtà si desidera.

Il gioco della seduzione ha le sue regole che possono aiutare ad attirare l'attenzione o a ravvivare la relazione di coppia. La psicologia inversa può aiutare a dare all’altro quello che non si aspetta. Sorprendere il proprio partner potrebbe essere una maniera di attirare di nuovo l’attenzione e di riconquistare il suo interesse. Non necessariamente dovete pensare a grandi atteggiamenti o eventi, ma potrebbero bastare alcuni cambiamenti quotidiani: tipo smettere di chiamare il partner sempre alla solita ora, o lasciare che chiami lui.

Altre tattiche di psicologia inversa includono la possibilità di non vietare mai all’altro di fare qualcosa, ma spiegandogli in una maniera esplicita i vantaggi e gli svantaggi della sua scelta. Allontanarsi, mostrare indifferenza, dire no, potrebbero permettere alla persona di pensare a cosa realmente è importante per lui.

La psicologia inversa funziona?

Attenzione però non è detto che la psicologia inversa funzioni. Potrebbe infatti anche accadere il contrario ovvero sostenere il comportamento non desiderato. È sempre importante quindi rendere accattivante quello che si vuole ottenere, ma soprattutto spiegare poi le ragioni del perché è importante un comportamento piuttosto che un altro.

In ogni caso bisogna stare attenti a non abusarne, perché è sempre un tentativo di manipolazione nei confronti dell’altra persona. Soprattutto in amore se usiamo tattiche di psicologia inversa, dobbiamo farle in occasioni sporadiche per ravvivare un rapporto, o attrarre l’altro, ma non deve essere la base della relazione. L’amore, il rispetto e la comunicazione sono sempre alla base di ogni relazione.

Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…