Quali sono gli alimenti che sprechiamo di più? Al primo posto c’è la frutta

Frutta e verdura, pane fresco e insalata. Sono alcuni degli alimenti più sprecati al mondo, e in Italia. A confermarlo sono i risultati raccolti relativi all’anno 2023 dal Cross Country Waste Watcher International.
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Gaia Cortese 10 Giugno 2023

Frutta, insalata, tuberi, aglio e cipolla. Sono questi gli alimenti più sprecati in Italia e a confermarlo sono i risultati raccolti dal Cross Country Waste Watcher International, una ricerca promossa da Waste Watcher International Observatory on Food & Sustainability nell’ambito della campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il monitoraggio Ipsos.

La ricerca è stata realizzata in nove Paesi del mondo: Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile, Giappone e naturalmente Italia.

In Italia, in una settimana lo spreco alimentare si assesta intorno ai 500 grammi pro capite.

La frutta risulta essere l’alimento più sprecato al mondo e, guardando le abitudini di casa nostra, in Italia non è che le cose vadano meglio: mediamente un cittadino italiano butta ogni settimana 24 grammi di frutta. Segue l’insalata con una media di 17,6 grammi, e poi la voce “Tuberi, aglio e cipolle” con 17,1 grammi. Anche il pane fresco è un alimento piuttosto sprecato (16,3 grammi) a cui fa seguito la verdura (16 grammi). Questi sono i dati raccolti considerando l'arco di tempo di una settimana (risposte alla domanda "Pensi agli ultimi sette giorni, in casa sua, quanto dei prodotti avete gettato via?"), pertanto lo spreco alimentare medio pro capite non si riduce a pochi grammi, bensì a quantità ben maggiori.

"Il Cross Country Report Waste Watcher International offre, con una metodologia di indagine sui comportamenti di consumo mai testata prima a questo livello, un’ “istantanea” sulle abitudini alimentari a livello mondiale – ha spiegato Andrea Segre, direttore scientifico Waste Watcher International, fondatore della campagna Spreco Zero e ordinario di Politica agraria internazionale all’Università di Bologna -. Intendiamo promuovere annualmente questo rapporto come punto di partenza per sostenere politiche pubbliche e private e iniziative internazionali di sensibilizzazione finalizzate a concretizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare al punto 12.3 che prevede di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2030″.