Quando l’insoddisfazione diventa cronica: come riconoscerla e come gestirla

L’insoddisfazione è un segnale che indica che qualcosa non va, ci incoraggia a cambiare e migliorare aspetti di noi o delle situazioni che ci circondano. Ma quando evolve in cronica diventa disfunzionale e negativa per il tuo benessere. Vediamo insieme come riconoscerla.
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Dott.ssa Samanta Travini Psicologa Psicoterapeuta
31 Dicembre 2021 * ultima modifica il 31/12/2021

L’insoddisfazione è un segnale che indica che qualcosa non va, che dobbiamo cambiare qualcosa, allo scopo di raggiungere uno stato di maggiore soddisfazione e benessere. Ci incoraggia a cambiare e migliorare aspetti di noi o delle situazioni che ci circondano.

Tuttavia, quando l’insoddisfazione assume le caratteristiche di cronicità, diventa disfunzionale e negativa per il benessere.

Cos’è

Quando l’insoddisfazione diventa cronica siamo immersi in uno stato di dispiacere permanente, non siamo soddisfatti di ciò che siamo e della nostra vita.

L’insoddisfazione cronica è causata da una differenza tra ciò che siamo e viviamo e ciò che vorremmo essere. Solitamente le persone affette da insoddisfazione cronica faticano a capirne e identificarne le cause, ma riferiscono uno stato più o meno costante di demotivazione, noia e generalmente di cattivo umore. Si tratta, quindi, di una sorta di “mal de vivre” profondamente radicato, anche se difficile da definire, ma altrettanto difficile da superare, che a tratti può divenire anche invalidante.

Da dove ha origine

Questo senso di insoddisfazione cronica ha di solito origine nelle prime esperienze relazionali, dove si formano le immagini di sé, degli altri e del mondo circostante. Per imparare a gestire questo stato bisogna principalmente comprendere quali sono le convinzioni su se stessi e sugli altri che queste persone hanno potuto creare e che li influenzano ancora oggi, nel loro presente, facendoli sentire sempre tendenzialmente insoddisfatte.

Le cause dell'insoddisfazione cronica possono essere molteplici e possono derivare dall'educazione, da componenti sociale e contestuali o  caratteriali. Per esempio un tipo di educazione molto rigida o performante o piena di divieti o richieste, potrebbe portare il bambino a sviluppare la convinzione che per sentirsi amato è necessario compiere i doveri richiesti.

D’altra parte chi vive in ambiti molto competitivi (scuole, sport, famiglia, lavoro, etc) o al contrario poco stimolanti potrebbe sviluppare la sensazione di dover raggiungere sempre nuovi obiettivi o non trovare nessun obiettivo interessante.

Inoltre come abbiamo già accennato precedentemente, il contesto  sociale influisce  nella creazione  di falsi miti sul successo o sulla facilità di conseguire la felicità.

Infine esistono persone che non sono in  grado di sentirsi appagate da ciò che fanno ma vogliono sempre di più.

I segnali per riconoscerla

I principali sintomi di insoddisfazione cronica sono:

  • Incapacità di comunicare le proprie aspettative o emozioni: Le persone insoddisfatte croniche non riescono a verbalizzare e comunicare agli altri quali siano le proprie aspettative e si aspetta che gli altri lo capiscano da soli. Avremo da un lato aspettative troppo alte da essere realizzate e dall’altro l’incapacità di comunicarle.
  • Stabilire obiettivi non realistici: L’insoddisfatto cronico ha enormi difficoltà a fissare obiettivi realistici perché non sa come valutare chiaramente le risorse che ha per raggiungerli o non sa esattamente quale sia l’obiettivo che vuole raggiungere perché è indeciso su quello che vuole fare della propria vita.
  • Delusione e frustrazione: Una persona insoddisfatta cronicamente non è mai soddisfatto dei risultati raggiunti e pertanto vive questa esperienza con un senso di delusione e frustrazione perché non rappresenta ciò che si era immaginato.
  • Continue lamentele: Le persone che si lamentano molto sono per definizione persone che non sono mai soddisfatte e che tendono sempre a vedere il lato negativo delle cose.
  • Non tollerare il fallimento: Il fallimento viene vissuto come un dramma o come un trauma da superare, quando in realtà è semplicemente uno spunto di riflessione per elaborare e ripartire in una nuova direzione.
  • Essere critico con gli altri e con sé stessi: Le persone che si rivelano essere insoddisfatte croniche sono normalmente molto esigenti con chi gli è vicino, con ha difficoltà ad accettare il modo di essere e di agire di queste persone, allo stesso modo in cui è terribilmente critico con sé stesso.
  • Fraintendere gli altri: Questa persona non è in grado di cogliere i complimenti o le congratulazione genuine, ma le vede come critiche velate o semplicemente come commenti privi di valore.
  • Ricerca della perfezione: Anche nelle attività più semplici l’insoddisfatto cronico vuole raggiungere la perfezione e per farlo potrebbe non esimersi da fare e disfare lo stesso compito molto volte per raggiungere la perfezione che si era immaginato. Anche se molto spesso il risultato ottenuto non coincide con le aspettative portando cosi la persona a sentirsi frustrata e paralizzata dal risultato ottenuto.
  • Felicità idealizzata e condizionata: L’insoddisfatto cronico non sarà mai felice, perché sarà sempre smosso dal desiderio di avere qualcosa di più e fatto meglio.
  • Carattere ossessivo dell’insoddisfazione: L’insoddisfazione può trasformarsi in alcuni casi in una vera e propria ossessione che non lascia spazio a nient’altro. I pensieri, le emozioni e i comportamenti iniziano a focalizzarsi solo su questo problema senza lasciare spazio a nient’altro.

Come gestirla

Per riuscire a superare un costante sensazione di insoddisfazione è indispensabile lavorare su sé stessi per potere da un lato accettare la nostra vita ed esserne felici e dall’altro trovare la motivazione di cambiare se qualcosa non ci piace.

Il primo passo per affrontare l'insoddisfazione cronica è ammettere il problema e voler cambiare il modello di comportamento. Se il problema non viene riconosciuto, non verrà fatto quasi nulla per risolverlo.

Il segreto per superare l'insoddisfazione cronica consiste in una via di mezzo fra l'accettazione e il coraggio di cambiare ciò che non ci piace della nostra vita.

Vediamo insieme alcuni suggerimenti per imparare a farlo:

  • Stabilisci obiettivi coerenti con il tuo stile di vita
  • Sii grato di ciò che hai. Per imparare ad apprezzare ciò che hai prova ogni giorno a scrivere 3 cose che apprezzi della tua vita
  • Guardati indietro per vedere gli obiettivi che hai raggiunto
  • Concentati sugli aspetti della vita che ti rendono davvero felici, non sulle cose effimere
  • Pensa ai qui e ora
  • Se non dovessi riuscire da solo a placare il tuo stato di insoddisfazione cronica chiedi aiuto a uno psicologo
Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…