
Come si trasformeranno gli oceani da qui alla fine del secolo? Secondo un nuovo studio, potrebbero divenire deserti. O meglio, quasi il 90% delle specie marine potrebbe arrivare all'estinzione. A minacciare la biodiversità sarebbero in particolare le emissioni di gas serra che, se continueranno a registrare livelli elevati, provocheranno temperature sempre più alte e contribuiranno ad acidificare le acque, spingendo moltissime specie a scomparire.
Il team di ricercatori che ha realizzato lo studio A climate risk index for marine life ha considerato 25.000 specie tra cui pesci, batteri, piante e protozoi, valutando il loro stato di salute in diverse condizioni climatiche e ambientali.
Nello scenario peggiore, caratterizzato da alte emissioni di gas serra e da un aumento della temperatura atmosferica globale di 3-5°C, entro il 2100 la quasi totalità della vita marina rischierebbe di andrebbe perduta. Basterebbe invece mantenere il surriscaldamento globale entro i 2°C, come stabilito dall’accordo di Parigi sul clima, per garantire la sopravvivenza della maggior parte degli organismi marini.
“La mitigazione delle emissioni riduce il rischio per quasi tutte le specie (98,2%), migliora la stabilità degli ecosistemi e avvantaggia in modo sproporzionato le popolazioni dei Paesi a basso reddito, che soffrono di insicurezza alimentare”, si legge nello studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.
La valutazione del rischio climatico può aiutare a dare priorità alle specie e agli ecosistemi più vulnerabili e a indirizzare gli sforzi di conservazione. Dobbiamo inoltre ricordare che, oltre ai cambiamenti climatici, esistono altri nemici per l’ecosistema marino. Tra i peggiori c’è la plastica che, secondo l’Onu, arriverà a superare entro il 2050 la quantità di pesci che si trovano negli oceani.