genitori esigenti

Se dici queste frasi tossiche ai tuoi figli, forse dovresti smetterla: l’esperta spiega perché

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Minacce, ordini autoritari e frasi svalutanti rivolte ai figli possono compromettere la relazione educativa e minare la fiducia dei bambini verso i genitori. Una parental coach americana ha elencato alcune delle frasi tossiche più comuni da evitare nel dialogo quotidiano, proponendo alternative basate su ascolto attivo, empatia e rispetto dell’autonomia. Non si tratta di “lasciar fare tutto”, ma di educare con consapevolezza e di guidare con intelligenza emotiva.
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Redazione 12 Settembre 2025

Minacce e frasi svalutanti danneggiano il rapporto tra genitori e figli. Una parental coach spiega quali parole evitare e quali usare per educare con empatia e rispetto.

Le frasi che fanno male (anche se non ce ne accorgiamo)

Nel linguaggio quotidiano dei genitori si nascondono spesso frasi che, pur sembrando innocue o “educative”, hanno un impatto negativo sullo sviluppo emotivo dei bambini.

Espressioni come “Smettila subito o te ne vai in camera”, “Perché non sei bravo come tua sorella?”, oppure “Se ti comporti così, mamma non ti vuole più bene” sono esempi di frasi tossiche che rischiano di danneggiare la fiducia, la sicurezza e l’autostima dei più piccoli.

Secondo l’esperta, queste parole non servono a educare, ma a controllare attraverso la paura, la vergogna o il senso di colpa.

Perché certe frasi sono tossiche secondo l’esperta

La parental coach americana che ha analizzato il linguaggio genitoriale spiega che il modo in cui ci rivolgiamo ai bambini incide profondamente sul loro comportamento e sulla relazione che instauriamo con loro. Le frasi tossiche non aiutano i figli a capire, ma li portano a chiudersi, a sentirsi sbagliati o a ribellarsi.

“Non si tratta di cedere, ma di guidare con empatia, ascolto e rispetto per l’autonomia dei bambini”, afferma. I bambini non vanno “comandati”, ma accompagnati nella crescita attraverso una comunicazione chiara, rispettosa e affettiva.

Frasi da evitare e alternative più efficaci

Ecco alcune frasi da evitare, secondo l’esperta, e le alternative costruttive che favoriscono la cooperazione e la connessione emotiva:

Invece di “Se non fai il bravo ti lascio qui”, dire:
👉 “So che sei stanco, ma adesso dobbiamo andare. Vuoi venire tenendomi la mano o correndo fino alla macchina?”

Invece di “Mi fai impazzire!”, dire:
👉 “In questo momento faccio fatica a gestire questa situazione. Facciamo una pausa e poi ne parliamo.”

Invece di “Sei sempre il solito!”, dire:
👉 “Ho notato che questa cosa ti riesce difficile. Vediamo insieme come affrontarla.”

Queste alternative non sono un modo per “viziare” i figli, ma per insegnare loro a gestire le emozioni e a sentirsi ascoltati e valorizzati.

Educare con empatia non è debolezza

Spesso si pensa che usare un linguaggio più morbido sia sinonimo di debolezza. In realtà, guidare i figli con empatia e fermezza insieme è molto più efficace di qualsiasi punizione o minaccia.

Educare con empatia significa saper ascoltare senza giudicare, correggere senza umiliare e proporre alternative senza imporre con durezza. È un approccio che rafforza la relazione e insegna ai bambini a fidarsi degli adulti. Le parole hanno un peso, soprattutto quando vengono da chi rappresenta una guida nella vita dei bambini. Scegliere frasi più consapevoli non significa rinunciare all’autorità, ma costruire un legame educativo più forte, sano e rispettoso. Un genitore che sa comunicare in modo empatico non è meno autorevole, è semplicemente più efficace.