Second Global Climate Strike a Milano: in 30mila in strada per la seconda grande marcia per il clima

“Ci avete rotto i polmoni”, “There’s no Planet B”, “La terra brucia”. Insomma, i ragazzi del Fridays for Future sono tornati. Sempre più carichi e sempre più consapevoli della lotta a cui hanno deciso di dare voce. Oggi a Milano erano in trentamila.
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Sara Del Dot 24 Maggio 2019

Anche questa volta, più di due mesi dopo il primo Global Climate Strike che il 15 marzo aveva visto scendere in piazza oltre un milione e mezzo di persone in tutto il mondo, le strade di centinaia di città si sono riempite di persone di tutte le età.

Bambini, adulti, anziani, scuole, ma anche associazioni e movimenti, rigorosamente senza bandiere, hanno sfilato per tutta la mattina di venerdì 24 maggio gridando slogan per spingere i politici del mondo ad agire tempestivamente in difesa dell’ambiente e contro il riscaldamento climatico.

Solo a Milano, per questa seconda giornata dedicata alla lotta ambientale, in Largo Cairoli alle 9.30 del mattino erano almeno in trentamila. Tutti brandivano un cartellone, tutti sapevano e capivano di cosa stavano parlando. Perché in questi ultimi mesi, a crescere non è stato solo il movimento Fridays for Future. A diventare più solida e concreta è stata anche la consapevolezza, la conoscenza di questi ragazzi di merito alle tematiche per cui si battono, grazie anche a varie iniziative che si sono susseguite periodicamente in tutta la città, tra cui le lezioni del venerdì, in piazza della Scala, in cui esperti e scienziati affrontano vari argomenti selezionati di volta in volta per approfondire le problematiche di cui tanto si parla.

Ma non solo. Parlando con i manifestanti, che sono soprattutto studenti, è chiaro che sono perfettamente coscienti del fatto che, per apportare il proprio contributo alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente, è sufficiente modificare sensibilmente le proprie abitudini. Dall’attenzione a spegnere luci e termosifoni in casa, alla volontà di ridurre il consumo di plastica anche semplicemente usando una borraccia, ai piccoli gesti quotidiani come prendere la bicicletta o raccogliere una cartaccia da terra. Perché essere consapevoli, conoscere ciò di cui si sta parlando è importante, e loro sembrano saperlo bene.

Lo sa bene Miriam Martinelli, 16 anni, che ai microfoni di Ohga ha dichiarato: "Sono diventata vegetariana, non uso la macchina prendo solo mezzi pubblici, faccio tutte quelle piccole azioni che puoi fare per salvare anche in piccolo il mondo e l’ambiente. Noi siamo nati in un momento in cui in Italia c’è la crisi, non c’è lavoro e in più ci sono anche i cambiamenti climatici. Non voglio diventare adulta a ritrovarmi senza acqua, senza caffè, senza cibo. Non è giusto, fa veramente tanta paura."

In questo, l'intervento delle istituzioni è fondamentale, come ha sottolineato Matthieu Meneghini, il fondatore delle lezioni in piazza: "C’è bisogno che in tutte le città, in tutte le regioni e anche a livello nazionale si dichiari l’emergenza climatica. C'è è bisogno che vengano poste delle leggi stringenti e maggiori incentivi, in modo tale che la nostra società possa essere protagonista di una vera e propria transizione. Penso che l’aspetto climatico, ambientale e sociale siano estremamente connessi, quindi quello che le istituzioni devono fare è prendere coscienza e istruire le persone, dare la possibilità alle nuove generazioni di prendere scelte consapevoli."

E gli eventi di questo 24 maggio non sono certo finiti qui.

Se non sei riuscito a partecipare alla marcia della mattina, questa sera alle 18.00 ne partirà un’altra, sempre dal Castello, organizzata da Milano per il Clima, che arriverà fino a Porta Ticinese. A partire dalle 21.00, invece, il giardino della Triennale di Milano ospiterà i ragazzi del movimento in un Open Talk organizzato da LifeGate in cui verranno discussi ruoli e strategie di vari stakeholder nell’ambito della lotta per il clima.