Sterilizzati gli ippopotami di Pablo Escobar: rappresentano un pericolo per gli ecosistemi della Colombia

Preoccupato dai danni arrecati all’ambiente da una popolazione ormai troppo numerosa, il governo colombiano ha avviato una campagna di sterilizzazione operando i primi 24 esemplari, una soluzione che ha salvato gli animali dall’abbattimento. Negli anni Ottanta il famoso narcotrafficante aveva importato illegalmente quattro ippopotami per il suo zoo privato, ma gli erbivori si sono riprodotti in modo incontrollato per mancanza di predatori.
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Martina Alfieri 19 Ottobre 2021

I quattro ippopotami importati da Pablo Escobar in Colombia negli anni Ottanta, per arricchire la collezione del suo zoo privato all'interno dell'Hacienda Nápoles, si sono riprodotti negli anni fino a raggiungere oltre 80 esemplari, che però oggi rappresentano una seria minaccia per l’equilibrio degli ecosistemi colombiani. Per questo, il governo ha deciso di sterilizzarli, un processo cominciato pochi giorni fa con i primi 24 esemplari.

Una soluzione estrema ma necessaria, dato che gli ippopotami, originari dell’Africa, non hanno in Sud America alcun tipo di predatore che possa naturalmente contenerne la crescita della popolazione. L’aumento incontrollato del numero di ippopotami, secondo i biologi colombiani, minaccia le specie autoctone, impoverendo la biodiversità e contaminando le acque dei fiumi colombiani. In particolare, quelle del fiume Magdalena, attraverso cui gli ippopotami di Escobar hanno potuto raggiungere altre aree del paese.

Dopo l’uccisione di Pablo Escobar, avvenuta per mano della polizia nel 1993, il governo colombiano decise di donare a diversi zoo gli animali esotici illegalmente posseduti dal re dei narcos. Agli “ippopotami della cocaina”, come vengono chiamati, non toccò la stessa sorte: vennero abbandonati a se stessi, e incominciarono a riprodursi, colonizzando i territori vicini all’Hacienda Nápoles, ex residenza del narcotrafficante a nord-est di Medellín.

Era difficile trasferirli dal punto di vista logistico, così le autorità li lasciarono lì, probabilmente pensando che sarebbero morti”, ha dichiarato alla BBC la biologa colombiana Nataly Castelblanco.

Per arginare il problema, c’è chi ha proposto addirittura di abbattere gli animali, ma fortunatamente il governo, sotto la spinta dell’opinione pubblica e degli ambientalisti, ha scelto di procedere con la campagna di sterilizzazione.

L'incredibile storia degli ippopotami di Escobar – da anni oggetto di curiosità e dibattito – sta dimostrando quando possa essere dannoso interferire sull’ambiente, introducendo specie non autoctone che rompono l’equilibrio di ecosistemi esistenti.