Sulle spiagge italiane puoi imbatterti in dieci rifiuti ogni metro: lo rivela il rapporto Beach Litter 2019

Il rapporto di Legambiente presentato a Fiumicino dimostra come per ogni metro che percorriamo sulle spiagge italiane possiamo imbatterci in almeno una decina di rifiuti. Dei quali l’81% è rappresentato da scarti plastici. Gli stessi da cui poi si separano le microplastiche.
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Sara Del Dot 22 Maggio 2019

I mari di tutto il mondo sono soffocati dai rifiuti e lo stesso è possibile dire per le spiagge. Ed è solo un’ennesima conferma quella fornita dal rapporto Beach Litter 2019, l’indagine sui rifiuti nelle spiagge italiane condotta da Legambiente con la collaborazione di volontari, scuole e cittadini in un’imponente operazione di citizen science che ha portato alla luce il preoccupante livello di inquinamento dei litorali italiani. L’indagine, condotta su ben 93 spiagge della Penisola, è stata presentata nel corso della mattinata di ieri da Legambiente a Fiumicino, vicino Roma. E i risultati emersi sono tanto prevedibili quando deludenti.

Sono infatti 968 i rifiuti complessivi reperiti ogni 100 metri di spiaggia, per un totale di 90.049. Di questi, la plastica ne rappresenta una netta maggioranza, ben l’81%. Ogni 100 metri di litorale, quindi, puoi imbatterti in 784 pezzi di plastica. Questo significa che per ogni metro di sabbia sono presenti ben dieci rifiuti. DIECI.

E stiamo parlando soltanto della spazzatura che si trova in superficie, all’asciutto, sulla sabbia. Quella spazzatura che rappresenta soltanto il 15% dell’immensa quantità di rifiuti che è possibile trovate in mare. E il resto dov’è? Presumibilmente a fondo. O nel Great Pacific Garbage Patch. O nello stomaco di qualche balena o capodoglio. O più banalmente, sta galleggiando in superficie percorrendo chilometri ogni giorno. Ma vediamo più nello specifico i risultati del rapporto Legambiente.

Quali rifiuti?

Il 66% dei rifiuti reperiti durante l’indagine sono rappresentati da soli dieci tipi di oggetti.

  1. La plastica è naturalmente il materiale reperito con maggior frequenza, non a caso copre circa l'11,3% del totale dei rifiuti trovati.
  2. Anche il polistirolo non scherza, attestandosi al 10% del totale. Plastica e polistirolo, assieme, rappresentano forse i tipi di rifiuti più insidiosi, dal momento che è proprio da loro che nel corso nel tempo si staccano le dannose eppure ancora troppo sottovalutate microplastiche.
  3. Tappi e coperchi sono stati trovati con una frequenza di uno per ogni metro e rappresentano circa il 9,6% dei rifiuti complessivi.
  4. Anche i mozziconi di sigaretta sono recuperati con una certa frequenza, coprendo circa l’8% dei rifiuti complessivi. In totale, i volontari ne hanno recuperati una quantità equivalente a 359 pacchetti nell’arco di soli 9 km.
  5. Cotton fioc, sì, proprio quelli che senza nemmeno pensarci butti nel gabinetto subito dopo l’utilizzo e che sono già stati banditi da una direttiva europea, sono il 7,4%.
  6. Anche i materiali da costruzione, probabilmente derivanti da sversamenti illegali, sono molto frequenti nei mari e sui lidi. Si tratta di materiali come calcinacci, mattonelle, tubi, nastri isolanti.
  7. Bottiglie di plastica e altri contenitori di bevande, sebbene non siano in pole position come magari ci si aspetterebbe rappresentano comunque il 4,6%.
  8. Stoviglie di plastica monouso come cannucce, bicchieri, posate e piatti, sono stati rinvenuti a un ritmo di 34 ogni 100 metri (3,5% dei rifiuti complessivi).
  9. Gli attrezzi da pesca, in questa classifica, non possono assolutamente mancare. Sebbene solitamente questo tipo di rifiuto pericolosissimo per gli animali marini rimanga in mare, anche sulle spiagge italiane il 3,4% dei rifiuti reperiti è rappresentato da retine per la coltivazione dei mitili.
  10. Vetro e ceramica, infine, rappresentano il 3,1% dei materiali reperiti.

Quali spiagge?

Delle 93 spiagge complessivamente analizzate, 40 si affacciavano sul mar Tirreno, e sono anche quelle in cui è stato recuperato più della metà del materiale. Ma l’indagine ha coinvolto anche 25 litorali dell’Adriatico, 18 delle isole maggiori e 10 del mar Ionio.