Superbonus 2024, quali sono le novità del decreto salva spese e chi ne potrà beneficiare

Si tratta del decreto legge ”salva spese” che aiuterà tutte le famigli con reddito basso a completare i lavori di riqualifica della propria casa usando sempre il Superbonus al 110%. Ecco come funziona e quali sono i requisiti.
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Mattia Giangaspero 2 Gennaio 2024

Oltre alla classica manovra di bilancio di fine anno, prima della chiusura definitiva del 2023, il governo italiano, nel Consiglio dei Ministri ha approvato anche un decreto legge chiamato "salva spese". E si tratta sostanzialmente di una proroga esclusiva del Superbonus. Servirà a salvaguardare tutti i contribuenti che hanno iniziato i lavori con il superbonus al 110%, ma non li hanno ancora completati. Non so se ti ricordi, ma a partire dal 2024, proprio il Superbonus subirà alcune modifiche tecniche e la più impattante sarà proprio l'aliquota di detrazione che scenderà fino al 70%. La legge "salva spese" servirà infatti per evitare che i contribuenti, che devono ancora completare i lavori di riqualifica, incappino in cavilli tecnici e problematiche legate alla detrazione

"Ai contribuenti con reddito fino a 15.000 euro (calcolato in base al quoziente familiare) che abbiano cantieri con uno stato di avanzamento pari almeno al 60% sarà concesso un contributo sulle spese sostenute dal 1.01.2024 al 31.10.2024. La modalità è quella del cosiddetto “fondo indigenti” che dovrà compensare la differenza tra il 70 e il 110%." Adesso attende un successivo decreto del Ministero dell’Economia per definire le modalità di accesso a tale contributo.

Inoltre, i contribuenti che usufruiscono di tale bonus dovranno stipulare, entro un anno dalla conclusione di tali lavori, un’apposita polizza assicurativa a copertura dei danni provocati da calamità naturali ed eventi catastrofici. Infine, è stata limitata l’agevolazione soltanto agli edifici effettivamente danneggiati da eventi sismici.

Per quanto riguarda il bonus barriere architettoniche è stato precisato che beneficiano dell’agevolazione, solo i lavori che abbiano ad oggetto: scale, rampe, l’installazione di ascensori, servo-scala e piattaforme elevatrici. Vengono quindi esclusi quelli che riguardano gli infissi.

Nulla da fare in tutti gli altri casi: chi non avesse completato i lavori dovrà scegliere se restare con la casa a metà o pagare la quota a carico, che in questo caso è più elevata. Per le case unifamiliari, diversamente che per i condomini, la detrazione scende al 65% per i lavori di Ecobonus, e al 50% per gli altri interventi.

Fonte | Governo, Agenzia delle Entrate