Superbonus, oggi è l’ultimo giorno per la cessione del credito: a chi spetta e cosa cambierà dal 5 aprile 2024

Il 4 aprile 2024 è il termine ultimo per comunicare all’Agenzia delle Entrate tutte le spese effettuate nel 2023. Se non si rispetta la scadenza, si perdono tutti i requisiti per detrarre le spese, utilizzando lo sconto in fattura e la cessione del credito.
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Francesco Castagna 4 Aprile 2024

Terminano tutte le agevolazioni per accedere al Superbonus e agli altri bonus edilizi: il 4 aprile è l'ultimo giorno per presentare all'Agenzia dell'Entrate tutti i documenti che servono a detrarre le spese, tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito. Il termine è stato stabilito dall'esecutivo, per effetto dell'ultimo decreto varato dal Governo Meloni, il cosiddetto "Decreto Superbonus". Nel testo non è più presente la parte relativa alla remissione in bonis, misura grazie alla quale era possibile pagare una sanzione di 250 euro per rimandare la scadenza fino al 15 ottobre. In questo modo il Governo può tracciare un bilancio di ciò che è stato fatto finora e di quanti hanno avuto accesso alla cessione del credito.

Che succede per chi non comunica i pagamenti all'Agenzia delle Entrate

Rubinetti chiusi, non ci sono sconti più per nessuno. Secondo il nuovo testo infatti, anche chi ha inviato la Cilas (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata Superbonus) entro il 16 febbraio 2023, ma non ha pagato ancora nulla perché ha fatto affidamento sullo sconto in fattura, è tenuto a registrare i pagamenti. Ora il testo passa al Parlamento, che ha due mesi di tempo per elaborarlo e modificarlo nell'eventualità, anche se la linea dell'esecutivo è chiara: lo Stato da ora in poi dovrà mettere meno soldi possibili per questa misura.

Per chi rimarrà la cessione del credito

C'è un'eccezione che conferma la regola. La cessione del credito rimarrà per le zone colpite dai diversi terremoti negli anni: Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo. In questi casi non ci sarà lo stop alla cessione del credito per tutti i lavori di ricostruzione, anche se sarà presente un limite di spesa che si aggira intorno ai 400 milioni di euro. Di questi, 70 milioni serviranno a riparare le abitazioni che hanno subito danni per via del terremoto del 6 aprile 2009.