
Avrai già sentito sicuramente parlare del Taekwondo, ma sai nello specifico di cosa si tratta? Si è affermato come disciplina sportiva nella metà del XX secolo distinguendosi dalle altre arti marziali per la spettacolarità delle sue tecniche di combattimento. Il Taekwondo, da pronunciare Tecondò, deriva dal coreano Tae "colpire col piede, kwon "pugno" e do "arte e combina tecniche di combattimento per la difesa personale alla filosofia e alla meditazione. Per le sue sfaccettature, è divenuto nel 1989 l'arte marziale più popolare al mondo in termini di praticanti.
Possiamo far risalire il Taekwondo a circa 2000 anni fa, quando l'attuale Corea era divisa in tre regni e, il più piccolo, Silla, sviluppo e perfezionò un sistema di combattimento che divenire importante per le vicende del regno. Dopo l'unificazione del Paese, le arti marziali si diffusero e assunsero vari nomi, diventando popolari negli usi e costumi locali, ma il più diffuso fu il taekkyeon, praticato per difesa e ritualità sportiva.
Quando, nel 1910, il Giappone occupò la Corea, vietò ogni pratica marziale nativa, ma, il taekkyeon continuò a essere praticato clandestinamente, a volte mascherandolo come una danza. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, quando il Giappone sconfitto dovette ritirarsi dalla C0rea, le scuole d'arti marziali coreane riaprirono, ma influenzate dalle pratiche giapponesi. Negli anni Cinquanta le diverse scuole si unificarono prendendo il nome definitivo di Taekwondo.
Dal 2000, il Taekwondo è diventato, con il judo, uno dei due sport da combattimento asiatici dei giochi olimpici. Evento dimostrativo già nei giochi del 1988 a Seul, fu incluso ufficialmente solo con i giochi del 2000 a Sydney.
Il dobok è l'uniforme utilizzata per la pratica del Taekwondo, da do "stile di vita" e bohk "abbigliamento". Il dobok costituito da tre parti fondamentali: la casacca, i pantaloni e la cintura. Questi tre elementi sono creati sulla base delle tre figure geometriche fondamentali: il cerchio, il quadrato e il triangolo e rappresentano, secondo la tradizione coreana, il fondamento dell'universo.
Prima del combattimento tutti gli atleti devono indossare, oltre al dobok, le protezioni (corazza, conchiglia, parabraccia, paratibia, guanti, calzari, caschetto e paradenti).
Le cinture del taekwondo, a seconda dell'esperienza, sono dei colori:
Il combattimento sportivo si basa sul regolamento della World Taekwondo (WT), che viene applicato a ogni livello di competizione, dalle locali alle Olimpiadi.
L'atleta, per accumulare punti, deve colpire l'avversario sulla corazza con tecniche di calcio (2 punti, 4 se in rotazione) o di pugno (1 punto), oppure in testa con sole tecniche di calcio (3 punti, 5 se in rotazione). Il contatto è pieno e il KO è valido. Non esiste limite ai colpi a meno che non si proceda ad un fallo, e quindi, ad un'azione che richiede l'intervento dell'arbitro.
Per quanto riguarda le categorie, esse sono create sulla base del sesso, dell'età, del peso (verificato il giorno precedente la gara dagli Ufficiali di Gara) e della cintura dell'atleta. Ciò permette di avere combattimenti in cui le capacità tecniche, fisiche e mentali dei due atleti siano il più possibile eque. Sulla base dell'età ci sono:
Il Taekwondo, oltre a essere un buon metodo di autodifesa apporta benefici sia fisici che mentali:
Il Taekwondo può essere praticato di solito dai 4 anni. Si inizia proponendo loro giochi e percorsi in cui devono saltare, fare capriole e tirare i primi calci. L'attività vera e propria inizia dai 6 anni con tornei e attività dedicate. Dai 10 anni può iniziare l'attività agonistica: i cadetti A partecipano già alle gare internazionali.
Ottima disciplina per i bambini perché il taekwondo combatte la timidezza, essendo un momento di aggregazione per grandi e piccoli, ma è anche un rimedio per l’eccessiva esuberanza che può così essere “scaricata” sul tatami. Il Taekwondo è un'arte marziale ma conferisce al bambino un notevole buon senso: gli dà la possibilità di fronteggiare gli avversari ma gli impedisce azioni sleali e scorrette. La disciplina è un buon modo per migliorare anche la concentrazione (utile anche nelle performance scolastiche) e le capacità comunicative. Per il suo codice etico, fatto di regole da rispettare, può essere una buona palestra di educazione.