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TikTok Lite sospeso in Europa: come funziona questa versione del social e quali sono i rischi sulla salute mentale

TikTok Lite dopo un primo periodo in Francia e Spagna è stata sospesa dall’azienda proprietaria. Il funzionamento prevede una ricompensa economica all’utente per il tempo trascorso sull’app ma secondo lo psicoterapeuta questo meccanismo non farebbe altro che aumentare la dipendenza da social.
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Evelyn Novello 7 Maggio 2024
Intervista a Dott. Federico Fortunato Psicoterapeuta del Centro Santagostino

La notizia è rimbalzata ovunque. TikTok ha lanciato in Francia e Spagna Lite, una versione semplificata dell’app che paga gli utenti per rimanere sulla piattaforma e che l'azienda stessa ha sospeso poco dopo. L'azienda proprietaria di TikTok, ByteDance, è finita al centro di un'indagine UE perché il social potrebbe creare dipendenza "in particolare nei bambini" e perché prima del lancio di Lite non aveva presentato una relazione sui suoi possibili rischi, così come richiede il nuovo Digital Services Act.

L’UE avrebbe, quindi, sospeso temporaneamente l’app per valutarne i rischi se l'azienda cinese non avesse deciso questa cosa per prima. Ma Lite di cosa si tratta, esattamente?

TikTok Lite premia economicamente chi passa più tempo davanti allo schermo, non in denaro ma in buoni Amazon o ricarica PayPal. L'utente, per guadagnare, non deve solo rimanere sull'app, ma mettere like e interagire con altri profili. Questo meccanismo di ricompensa non è disponibile per i minori di 18 anni e, anche per gli adulti, come ha spiegato ByteDance, c'è un limite giornaliero per la visione dei video che si aggira intorno ai 60-85 minuti.

Un pagamento all'utente può rafforzare la sua dipendenza da social

Federico Fortunato

Nonostante al momento questa modalità non sia disponibile in Europa, è bene tener presenti i possibili pericoli annessi al suo uso. Come ci ha spiegato il dott. Federico Fortunato, psicoterapeuta del Centro Santagostino, "la dipendenza da social in questo modo può essere rafforzata, a maggior ragione perché si tratta di una piattaforma che incentiva già, così com'è, un utilizzo senza sosta. I video proposti, un po' per la loro natura veloce a scorrimento, un po' per i suoni e le immagini accattivanti, attivano il rilascio della dopamina, neurotrasmettitore cruciale nei meccanismi di rinforzo del piacere, che ci porta a voler ripetere di nuovo una determinata azione".

tik tok lite

Il meccanismo dei social è insidioso soprattutto per la frequenza della proposta di nuovi contenuti. Non serve nemmeno che ne cerchi di nuovi, in un loop infinito vengono proposti in automatico altri video ed è proprio questo che rende difficile l’interruzione dello scroll. In questo contesto, TikTok Lite "è una mossa di marketing diabolica – spiega Fortunato – il pagamento dà all'utente una giustificazione razionale all’utilizzo del social. Giustifica il comportamento di dipendenza e può essere una scusa utilizzata dai ragazzi con i genitori".

Le ricompense sono minime, i danni cognitivi importanti

Federico Fortunato

Quello che dovrebbe essere tempo libero, diventa quasi un lavoro. Un lavoro che però richiede moltissimo, anche se non ce ne rendiamo conto, e ci dà in cambio ben poco. "A fronte di ricompense minime – continua lo psicoterapeuta – TikTok propone un utilizzo che crea una serie di danni cognitivi importanti. A causa di un uso smodato dei social, si è notato un aumento delle difficoltà di mantenimento dell’attenzione nei bambini, ma anche gli adulti non sono esenti dalla dipendenza. I rischi sono una diminuzione della performance cognitiva e dell'attention span (durata dell’attenzione, ndr)"

tiktok lite

Per facilitare un uso corretto dei social, una regolamentazione dovrebbe arrivare, in primis, dalla piattaforma stessa. "Ci dovrebbe essere un timer massimo dedicato alla visione dei contenuti – spiega l'esperto – oppure un alert che avvisa del tempo trascorso sull'app. D'altra parte, però, è interesse dell’azienda creare dipendenza e favorire quell'aspetto di dissociazione dalla realtà che ha tanto successo perché ci distrae dalla vita reale".

Nel caso dei più piccoli, invece, i genitori possono e devono avere un ruolo attivo nell'arginare il rischio di abbuffata di scrolling da parte dei loro figli. "È importante – conclude lo psicoterapeuta – l’utilizzo condiviso dei social così che il genitore monitori l’attività che i ragazzi hanno. Sarebbe utile vedere i contenuti insieme e parlarne, commentarli, così da evitare che i figli incorrino in contenuti inappropriati. Fondamentale è anche creare una realtà esterna piacevole, con attività all’aria aperta da fare in famiglia, questo invoglia il bambino a stare meno sui social".