Tutelarli mantenendoli liberi: l’appello della Lav per chiedere la grazia degli orsi del Casteller

Nei fine settimana del 13-14 e 20-21 marzo si terranno le Giornate nazionali Lav, in cui sarà possibile sostenere l’appello per la “grazia” degli orsi rinchiusi al Casteller e supportare le spese legali per salvarli dalle gabbie e poterli tutelare lasciandoli liberi.
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Sara Del Dot 9 Marzo 2021

“Gli orsi non hanno alcuna colpa. Gli orsi fanno gli orsi. È questo il concetto che la Lav, Lega anti vivisezione, vuole trasmettere nelle sue Giornate nazionali che si terranno in tutta Italia nei fine settimana del 13-14 e 20-21 marzo. Nel corso di questi eventi, l’organizzazione darà la possibilità, presso le proprie sedi, a chiunque lo desideri di sostenere il suo appello per la “grazia” degli orsi imprigionati al centro Casteller, le cui condizioni sono state documentate di recente da alcuni attivisti.

In particolare, le attenzioni della Lega si concentrano sul futuro di M49 e M57, al momento rinchiusi nel centro, di cui sarà anche possibile sostenere le spese legali in loro difesa.

L’impegno della Lav per gli orsi del Trentino ha radici profonde, come testimoniano le varie battaglie portate avanti e chiamate con gli stessi nomi degli orsi per cui sono state intraprese, come Kj2, DJ3, JJ4, Daniza. Una situazione che viene da lontano, come afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali selvatici:

“Tra il 1999 e il 2002, sulle Dolomiti di Brenta vennero rilasciati 10 orsi provenienti dalla Slovenia, 3 maschi e 7 femmine di età compresa tra 3 e 6 anni. A partire da quei dieci orsi, oggi la popolazione stimata si aggira intorno agli 80 individui, anche se nel corso degli anni sono almeno una trentina gli orsi di cui si sono perse le tracce perché non più rilevati oppure morti o uccisi. Tra questi, le storie tristissime e indimenticabili di KJ2 freddata da un colpo di fucile esploso da un agente Forestale, o di Daniza. Attualmente DJ3, M49 e M57 stanno marcendo rinchiusi nel recinto del Casteller (Trento), grande (per ciascuno) meno di un’area di sgambamento cani. La relazione con questi magnifici animali selvatici va ripensata dalle fondamenta, favorendo un rapporto rispettoso tra umani e orsi, coinvolgendo anche la politica nazionale”.