Questa volta non hanno imbrattato nessun monumento, ma si sono versati il fango direttamente sul proprio corpo. Nove attivisti di Ultima Generazione hanno protestato davanti a Palazzo Madama, la sede del Senato, per sottolineare il legame tra l'alluvione in Romagna e le emissioni inquinanti provocate dai combustibili fossili, che il nostro governo continua a sostenere.
Fango, dunque, proprio come quello che ha ricoperto città a comuni lungo la riviera e che "rappresenta il risultato delle politiche portate avanti", spiegano. Sul profilo Instagram della campagna è stato inoltre postato il messaggio di chi chiedeva esplicitamente di portare questo fango in una delle azioni di disobbedienza civile non violenta. E va detto pure che tra le persone che si sono attivate per ripulire le strade ci sono anche rappresentanti dei principali movimenti ambientalisti come i Fridays for Future ed Extinction Rebellion.
L'azione di oggi voleva proprio essere una risposta all'invito del presidente del Senato Ignazio La Russa di andare a spalare come condizione per il ritiro da parte di Palazzo Madama della costituzione di parte civile nei confronti di Ultima Generazione all'interno del processo per l'imbrattamento dell'edificio con vernice arancione lavabile. "Dichiarazioni inopportune e paternaliste, rilasciate a un’agenzia di stampa in occasione di un evento tragico al solo fine di spostare l’attenzione dalle istituzioni. Un tentativo propagandistico di colpevolizzare chi chiede politiche serie per impedire che queste tragedie avvengano ancora, o l’eliminazione dei sussidi pubblici ai combustibili fossili, causa della crisi climatica", hanno commentato gli attivisti.
“Invece di ricattare chi sta implorando da mesi il Governo di interrompere i sussidi pubblici ai combustibili fossili – ha aggiunto poi Eros, un rappresentante di Ultima generazione, – il presidente del Senato potrebbe invitare le istituzioni ad agire subito per garantire un futuro ai suoi concittadini. Quello che abbiamo visto diventerà la normalità nei prossimi anni. Cosa sono gli imbrattamenti e i blocchi stradali in confronto al disastro umano che affronteremo? Quale livello di violenza saremo disposti ad accettare, quando le alluvioni e la siccità devasteranno campi e raccolti, quando il cibo costerà troppo?”.
Gli attivisti sono stati trascinati via a peso morto dai carabinieri, mentre qualcuno tra i presenti urlava alle forze dell'ordine "siete disumani".
Un gesto che, al di là delle modalità utilizzate, mette ancora una volta in evidenza l'iprocrisia di una classe dirigente che gestisce queste situazioni con proclami e immediato sblocco di fondi, senza mai attivarsi per individuare delle misure di mitigazione delle conseguenze della crisi climatica. L'anno scorso è accaduto nelle Marche, quest'anno, con maggiore intensità, in Romagna. Ma anche la Liguria, la Sicilia, la Campania e diverse altre regioni italiane hanno avuto a che fare con violenti alluvioni negli ultimi anni. Nel frattempo, continuiamo a finanziare i combustibili fossili.
Credits photos: Ultima Generazione