Ultimo sciopero scolastico per il clima di Greta Thunberg: l’attivista si è diplomata

Lo scorso venerdì 9 giugno la fondatrice dei Fridays for future ha ufficialmente terminato le scuole superiori e ha annunciato sui social – dopo 5 anni e 251 scioperi – di avere partecipato al suo ultimo “school strike for climate”. Ma il diploma non implica la fine del suo impegno a difesa dell’ambiente e su questo Greta Thunberg ha già rassicurato i suoi follower.
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Martina Alfieri 13 Giugno 2023

Per migliaia di ragazzi la scorsa è stata una settimana di festa: sono finite le scuole, ed è ufficialmente iniziata l’estate. Per la paladina dell’ambientalismo Greta Thunberg, però, venerdì 9 giugno ha avuto un significato particolare. Thunberg ha infatti preso parte al suo ultimo sciopero per il clima. Almeno, l’ultimo da studentessa delle scuole superiori. L’attivista, ideatrice del movimento Fridays for future, l’ha annunciato attraverso i social insieme alla notizia di essersi diplomata.

A partire dal 2018, Greta Thunberg è diventata un’icona grazie ai suoi "venerdì per il futuro", i Fridays for future: ogni venerdì, Thunberg – che al tempo del primo sciopero aveva solamente 15 anni -, invitava gli studenti a non frequentare le lezioni e a scioperare per richiedere ai governi di intraprendere azioni più drastiche e coraggiose a contrasto della crisi climatica.

Cinque anni e 251school strike” dopo, Thunberg ha comunicato di aver partecipato al suo ultimo sciopero scolastico, condividendone alcune fotografie. Tra le braccia, il cartello “Skolstrejk för klimatet”, "sciopero scolastico per il clima", con cui veniva ritrattata già durante i primi scioperi di fronte al parlamento svedese, a Stoccolma.

"Sono cambiate così tante cose da quando abbiamo iniziato, eppure abbiamo ancora molto da fare. Ci stiamo ancora muovendo nella direzione sbagliata, dove chi è al potere può sacrificare le persone più emarginate e colpite, nonché il pianeta, in nome dell'avidità, del profitto e dell'eterna crescita economica", scrive Greta Thunberg.

"Probabilmente molti di noi che si sono diplomati si chiedono in che tipo di futuro stiamo entrando, anche se non siamo stati noi a causare questa crisi. Chi di noi può parlare ha il dovere di farlo. Tutti contano. Per cambiare le cose, abbiamo bisogno di tutti. Naturalmente continuerò a protestare il venerdì, anche se tecnicamente non sarà più uno sciopero scolastico".

Negli ultimi anni Greta Thunberg è diventata per tanti il vero volto dell’attivismo per il clima. Dai discorsi alla Cop25 di Madrid e Cop26 di Glasgow, alla condivisione di battaglie con personalità dell’ambientalismo come Leonardo DiCaprio, alle recenti proteste contro le turbine eoliche nei territori del popolo Sami, l’esempio di Thunberg ha motivato moltissimi attivisti a scendere in piazza per cercare di difendere i diritti dell’ambiente e delle giovani generazioni.

Sul suo futuro, invece, già lo scorso anno su diversi giornali circolava l'ipotesi secondo cui la madrina dei Fridays for future sarebbe stata pronta per lasciare spazio a nuove voci. Una di queste potrebbe essere Sophia Kianni, fondatrice di Climate Cardinals, intervenuta a novembre alla Cop27 di Sharm El-Sheik, dove in effetti Thunberg non era presente,